"Tesoruccio
vai pure a sciare, ne hai bisogno". Colgo la palla la volo e organizzo una
gita. Condizioni super nonostante il forte riscaldamento. Partire presto e
rientrare prima...ecco le regole da rispettare.
Del
gruppo di 5 rimaniamo io e Carlo...troppe fighette gli altri.
Come
sempre lo Scalino è una superclassica iperinflazionata. Oggi c'è anche il super
gigante e 100 persone sul percorso. Partiamo dal tornante e su sentierino bel
gelato saliamo bene.
Oggi primo test della Furberg. La tavola è leggera e sale
bene. Anche le voltate sono comode nonostante la lunghezza di 173 cm.
Tutto
il primo tratto della gita è un po monotono, un lungone tra sali e scendi che
porta sotto al Cornetto. Però la vista sullo Scalino è notevole con la sua
estetica caratteristica.
Affronto
i ripidi pendii del Cornetto senza coltelli e su ottima traccia. Condizioni troppo facili per verificare a fondo la resa della tavola, però mi sembra di un altro
passo. Primo la minor sciancratura permette di salire con le mezze tavole
invertite molto più vicine e senza che si struscino una sull'altra. Poi restano
ben in traccia e la tenuta laterale è davvero buona.
Usciamo
sul ghiacciaio finalmente al sole. Sono un po stanco ma dopo 1 mese di stop e
notti quasi insonni ci sta.
Arriviamo
nei pressi del colle dove giro a destra per affrontare il pendio finale. La neve
è marcia e mi rendo conto che siamo in ritardo di 1 ora. Qualcuno già scende
sganciando una grossa valanga umida che per un pelo non lo seppellisce.
Supero
il deposito sci seguendo le tracce mal fatte sopra il roccione. Quando mi rendo
conto d'essere in un punto esposto con neve marcia è tardi. Penso che sono papà
e non voglio rischiare. La croce è lì a una 20 di metri ma è troppo tardi...il
bollettino dava pericolo 4...si scende!!!
Mi
cambio e sono pronto. Mentre tutti scendono a sinistra dove il pendio è marcio
e pericoloso, io opto per un bel canale a destra, vergine e meno esposto al
sole. Infatti la neve è da sballo. Alla 3 curva ho le gambe cotte e troppo
dritte per girare, mi affido alla curvatura della tavola...non curva!!! Butto
dentro la spalla e giro appena prima di centrare un povero skialper spaventato
a morte!!!
Vabbe
è una tavola particolare e devo farci la mano. Anche per questo motivo non
scendiamo per i pendii ripidi alla sinistra del cornetto (veramente golosi) ma
optiamo per il facile e vergine pendio che scende fino al passo di Campagneda
per chiudere un bellissimo giro ad anello.
La discesa di per se banale mi ha
permesso di capire la Furberg. Bisogna farla girare ma non è affatto difficile.
Certo è lunga e poco sciancrata ma le serpentine strette vengono tanto
quanto...e nei curvoni in appoggio è stabilissima.
Il
pendio s' incanala in un bel toboga dove curvare in contropendenza e saltare da
ogni roccia...ma ci sarebbe spazio anche a destra per linee totalmente
immacolate.
Ma
che bella gita...bisogna tornare...magari a marzo.
Risaliamo
al passo. La bella vista sul Bernina è un plus a quest'ambiente superlativo.
Scendiamo
i pianori verso la macchina. Qui conviene tenere la sinistra del ruscello
surfando tra le piante. Lo dico perché facendo il contrario ho ravanato come un
pazzo.
Arrivati
alla macchina siamo ben felici d'averci creduto...ma bisogna tornare per la
croce di vetta e il Cornetto.
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