domenica 28 aprile 2013

Uno Scalino per riprendere.


"Tesoruccio vai pure a sciare, ne hai bisogno". Colgo la palla la volo e organizzo una gita. Condizioni super nonostante il forte riscaldamento. Partire presto e rientrare prima...ecco le regole da rispettare.
Del gruppo di 5 rimaniamo io e Carlo...troppe fighette gli altri.
Come sempre lo Scalino è una superclassica iperinflazionata. Oggi c'è anche il super gigante e 100 persone sul percorso. Partiamo dal tornante e su sentierino bel gelato saliamo bene. 

Oggi primo test della Furberg. La tavola è leggera e sale bene. Anche le voltate sono comode nonostante la lunghezza di 173 cm.
Tutto il primo tratto della gita è un po monotono, un lungone tra sali e scendi che porta sotto al Cornetto. Però la vista sullo Scalino è notevole con la sua estetica caratteristica.

Affronto i ripidi pendii del Cornetto senza coltelli e su ottima traccia. Condizioni troppo facili per verificare a fondo la resa della tavola, però mi sembra di un altro passo. Primo la minor sciancratura permette di salire con le mezze tavole invertite molto più vicine e senza che si struscino una sull'altra. Poi restano ben in traccia e la tenuta laterale è davvero buona.
Usciamo sul ghiacciaio finalmente al sole. Sono un po stanco ma dopo 1 mese di stop e notti quasi insonni ci sta.

Arriviamo nei pressi del colle dove giro a destra per affrontare il pendio finale. La neve è marcia e mi rendo conto che siamo in ritardo di 1 ora. Qualcuno già scende sganciando una grossa valanga umida che per un pelo non lo seppellisce.
Supero il deposito sci seguendo le tracce mal fatte sopra il roccione. Quando mi rendo conto d'essere in un punto esposto con neve marcia è tardi. Penso che sono papà e non voglio rischiare. La croce è lì a una 20 di metri ma è troppo tardi...il bollettino dava pericolo 4...si scende!!!

Mi cambio e sono pronto. Mentre tutti scendono a sinistra dove il pendio è marcio e pericoloso, io opto per un bel canale a destra, vergine e meno esposto al sole. Infatti la neve è da sballo. Alla 3 curva ho le gambe cotte e troppo dritte per girare, mi affido alla curvatura della tavola...non curva!!! Butto dentro la spalla e giro appena prima di centrare un povero skialper spaventato a morte!!!
Vabbe è una tavola particolare e devo farci la mano. Anche per questo motivo non scendiamo per i pendii ripidi alla sinistra del cornetto (veramente golosi) ma optiamo per il facile e vergine pendio che scende fino al passo di Campagneda per chiudere un bellissimo giro ad anello. 

La discesa di per se banale mi ha permesso di capire la Furberg. Bisogna farla girare ma non è affatto difficile. Certo è lunga e poco sciancrata ma le serpentine strette vengono tanto quanto...e nei curvoni in appoggio è stabilissima.
Il pendio s' incanala in un bel toboga dove curvare in contropendenza e saltare da ogni roccia...ma ci sarebbe spazio anche a destra per linee totalmente immacolate.

Ma che bella gita...bisogna tornare...magari a marzo.
Risaliamo al passo. La bella vista sul Bernina è un plus a quest'ambiente superlativo.
Scendiamo i pianori verso la macchina. Qui conviene tenere la sinistra del ruscello surfando tra le piante. Lo dico perché facendo il contrario ho ravanato come un pazzo.
Arrivati alla macchina siamo ben felici d'averci creduto...ma bisogna tornare per la croce di vetta e il Cornetto.

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