domenica 25 novembre 2007

Cervinia...si comincia


Dopo l'inverno scorso avaro di neve, quest'anno avevo molta smania d'iniziare la stagione (basta pensare che sono partito alle 3.30 e mi sono fermato a dormire in Autogrill, ma alle 7.30 ero già in fila x lo skipass!). Con questa premessa il rischio era di andare a cercare la neve prematuramente ed "accontentarsi" di quel poco che si può trovare sui ghiacciai...di qui la decisione di Cervinia. Altro che accontentarsi! Domenica condizioni superlative! Oltre 1 metro di neve in alto. In soli 3 giorni ha imbiancato ovunque e fatto un bel fondo. Alle 7.30 sole, cielo terso e poco vento confermavano d'aver fatto la scelta giusta.
Risalgo subito fino al Plateu Rosa. Devo riprendere confidenza con la tavola e m'impongo di restare in pista...ho resistito pochi metri e poi vuummmm subito in mezzo a tracciare neve fresca.
Dopo un attimo di rodaggio mi butto subito nel Teodulo. Una bella vasca a 35° quasi intatta. Neve da paura. Giro largo largo sfruttando le pareti come un half pipe naturale, la neve da una confidenza incredibile. Esco dal Teodulo a razzo cercando di superare il lungo pianoro che mi divide dalle piste. Purtroppo la mia Yukon da 163 è troppo corta e gli ultimi 20 metri li devo fare a piedi con la neve oltre le ginocchia. Altro giro... ne voglio di più...
Ventina??? Mmm troppo ventato… e con roccette esposte… Non c'era nemmeno una traccia... e la cosa m'insospettisce. Qualcosa in Svizzera??? Dal quella parte si è in sopravento, quindi molta neve è stata soffiata via. Ho scovato una traccia nuova che sulla carta punterebbe dritto a Zermatt ma la vallata è coperta da nuvoloni e da solo non voglio avventurarmi.
Resta il Piccolo Cervino. Appena arrivo la testa mi gira, sintomo dei 3800 metri raggiunti troppo in fretta. Cerco di rilassarmi e mi concentro per valutare la via di discesa. Potrei tenere la sinistra facendo attenzione ai crepacci ma, attirato da un paio di Milanesi che la sapevano lunga, mi butto tutto a destra vicino ad un costone roccioso. Fantastico. Solo qualche placca di ghiaccio bel visibile, ma bella neve protetta dal fianco della montagna. Rientriamo in pista giusto giusto x osservare un rubicondo snowboarder inglese sui 50 staccare un bello “slush” sulla parete sotto la seraccata. Nonostante lo sbuffo (dovuto all’abbondante nevicata) la neve sembra stabile. Cerco d'informarmi sulle condizioni ma il suo inglese parlato a raffica per l'adrenalina che aveva in corpo mi fa capire poco sul punto d'imbocco.
Torno in cima e vedo i due sciatori cercare l'ingresso sulla parete. Perfetto, mi accodo senza pensarci 2 volte. Con un rapido sguardo decidiamo d'entrare uno alla volta. Mentre aspetto mi godo la vista da vicino della seraccata. 30 metri di ghiaccio blu incutono rispetto. Entro. La pendenza (45°) e la neve corposa mi permettono di fare ampi curvoni a tutta velocità con la mano che sfiora la superficie nelle curve frontside. Che spettacolo!
Secondo giro: ho preso confidenza e voglio sfruttare le condizioni al massimo. Resto tutto sulla destra e cerco, con una serpentina stretta stretta, di lasciare una bella firma sulla neve. Gran ritmo, ad ogni curva uno sbuffo di neve m'investe. Il mio sorriso si tende verso gli angoli del viso. Troppo breve... sono già sul pianoro ma con una super velocità che mi consente di fare dei bei curvoni. Mi giro ed osservo la mia traccia compiaciuto.
Per oggi sono appagato… si torna a casa.