lunedì 29 marzo 2010

Corvo Bianco

Ancora una macchia viola…ancora neve…e noi siamo pronti. Ma dove si và? Fa caldo, troppo caldo. Il rischio è di trovare colla. Venerdì pomeriggio tra una webcam e l’altra sembra che a Madesimo ne scenda a tutta birra. Ma c’è la solita incognita del Groppera: se rimanesse chiuso sarebbe una vera tristezza. Monterosa? Tonale? Bormio (ancora?!?!?!)?...ma ecco l’intuizione…Stefano la butta lì anche se col cuore ancora spera di fare il Canalone…ma è meglio di là…più freddo…più alto. Ci ritroviamo la mattina presto in 4: io, Stefano, Marzio e Davide (con i suoi fattoni!!!). Nessuno conosce ma…ci fidiamo del nostro istinto e siamo di là. Il cielo si apre. Qualche nuvola scorre veloce ed ogni tanto oscura il sole, ma la giornata è limpida. Troviamo neve fin sulla strada e dopo il passo il paesaggio sembra essere fermo a gennaio, pieno inverno. -6C° segno che la neve sarà polverosa…in effetti già al parcheggio ci sono 20cm di farina.
Iniziamo a scalpitare. Vediamo le prime tracce sotto la seggiovia.

Non possiamo aspettare oltre e siamo subito dentro. Che neve spettacolo. Facciamo due giri per cogliere subito una prima, facile linea prima che venga tutto trifolato. Ma siamo avidi…ne vogliamo di più…quando vediamo scendere giù dalla cima ci rendiamo conto che siamo in ritardo…che il piatto forte è stato iniziato da altri. Ma siamo umili…è la prima volta qui, dobbiamo prendere confidenza, valutare e capire bene. Si và. La neve è veramente buona, leggera. Il fondo un po’ duro, più ghiacciato in basso (dove stacca più facilmente) meglio in alto. Qualche pera di neve morbida qua e là ma tutto sommato sembra ok. Scendiamo.

I primi metri siamo cauti, il canale è ripido e stretto ma poi si apre. Possiamo far andare a tutta.

Verso il basso riprendiamo la pista. Bisogna correre verso una nuova risalita! Prima c’è il tempo per passare in una bella zona di pillows dove fare curve saltando in sequenza da un masso all’altro. Mamma mia sembra un video!!! Poi boschetto…qui la neve è un pelo scaldata, ma i pini lasciano liberi dei bei passaggi e sarebbe un peccato non approfittarne (anche se sarebbe vietato). Ancora su. Uscito dal canale taglio a destra, traverso in mezzo a delle roccette acuminate ma, per fortuna arrivo su un bel pendio vergine tutto per noi. Parto.
Sono un po’ cauto e non forzo le curve come vorrei, ma la possibilità della prima linea mi ripaga enormemente.

Marzio subito dietro di me…oggi è incontenibile…sembra “drogato”…in effetti s’è bevuto della roba strana?!?! Davide accusa un po’ la stanchezza e si rilassa dove “non dovrebbe”…ma nessun problema. Stefano chiude. La sua linea è la più bella…”grazie”…finalmente le preoccupazioni alle spalle…è solo gioia d’esser qui con questa neve spettacolare.
Vediamo due sciatori traversare molto alti e andare a prendere una valletta laterale. Furbacchioni!!! Via, non possiamo perderla. Purtroppo restiamo bloccati alla partenza della funivia. Tutto fermo visto che una grossa valanga a lastroni è scesa dall’altra parte invadendo un collegamento. Fuori le squadre per verificare che sia tutto ok. 15 minuti d’attesa e si riparte…come potete immaginare non siamo in Italia.
Arriviamo sul traverso. Gli sciatori passano agili, ma per noi snowboarder è più complicato e pericoloso. Siamo costretti a sganciare e proseguire a piedi. Con un po’ di fatica ci guadagniamo il colletto insieme a 4 ammerigani che belli belli si lanciano giù. Ancora gran neve, ancora tutto intonso…ma è il paradiso???

Siamo stanchi, ma non ripetere la discesa sarebbe un delitto. Ora il traverso è più compatto e riusciamo a procedere velocemente. Siamo soli. Decidiamo di superare una valanga a pera scesa il mattino presto per tracciare là dove tutto è vergine.

Scelta perfetta tanto che dopo pochi minuti ci seguono altre persone proprio là dove sarei voluto passare (ma non conoscendo non mi sono fidato). Sarà per la prossima.
Ci spostiamo verso il parcheggio. Ormai non è rimasto molto qui in basso, e quel poco è trasformato in colla dal sole. Ultima linea in mezzo al boschetto, ultimo regalo di bella pow pow…

In basso ci sono quasi 9C° …ormai è primavera e non credo si potrà tornare qui a godere di bella neve se non per l’anno prossimo. Non importa, un buon spot scoperto anche a fine stagione è sempre un gran regalo!

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

lunedì 15 marzo 2010

W-end magico - Bormio

Se tutti i w-end fossero così sarebbe il paradiso….
Abbiamo organizzato la solita doppietta sci+terme in quel di Bormio con almeno 25 persone…che baraonda.
In settimana stavo controllando le previsioni: pochi centimetri in alta valle. Ma come qui nevica da due giorni e solo in appennino ci sono voci di più di un metro di neve????
Non importa, tanto non c’è nessuno con cui fare fuoripista, quindi già mi rassegno ad un bel w-end tra i “cordoli” con gli amici….drin drin…ciao Seba, dimmi: venerdì andiamo a Bormio a fare freeride con la guida, si chiama Giuliano la conosci? Vuoi venire?....aspetta un secondo…capo? Venerdì non ci sono al lavoro!
Non ci sto più nella pelle…il giovedì non passa mai…ho preparato tutte le tavole e sono pronto…
Drin drin…ciao Seba…come? Non si và più? Non ci sono le condizioni? Ma che minchia…NOOOOOOO depressione!!! Dai…andiamo noi due, tanto abbiamo già organizzato!
Ore 9.00. Stiamo salendo a Bormio 3000. Il sole sta già illuminando le piste ma fa freddo. Perfetto! Prima discesa di riscaldamento sulla solita linea un po’ imboscata…20cm di buona neve, leggera su fondo ben legato…spettacolo!

Ore 10.00. C’è ancora freddo, la neve sembra proprio stabile. Leggendo l’andamento del vento ci facciamo un’idea su dove potrebbe essere pericoloso…anche se in realtà non troveremo zone d’accumulo o lastroni pericolosi nemmeno sotto le creste o dentro le vallette…meglio di così!!! Decidiamo di fare un tentativo entrando a metà del vallone in mezzo alle roccette.

Quest’ingresso è molto pericoloso ma a quest’ora e con questa temperatura si può ancora fare. Vado avanti. Mi fermo in alto e tiro una diagonale sulla “gobba”…tutto ok. Spingo, salto…tutto bello stabile. Ok parto. Faccio un bello slalom tra le roccette e schivo i segni di una vecchia scarica ghiacciata. Arrivo in fondo sul piano. La neve è uno spettacolo. Il Seba parte…se la sta godendo alla grande…cerca una linea più a destra proprio dove c’è la colata in mezzo a i “sassi ghiacciati”….bam…che mina! Si rialza e mi raggiunge…che ghiaccione!!! Minchione! Ridiamo.
Ancora su. Il Vallone è vergine e dopo tutte le considerazioni fatte decido che si può fare. Entriamo in alto. Si parte uno alla volta. Mi divoro tutto il primo pezzo d’un fiato. La mia Selecta 175 oggi è perfetta. Punto al dosso al centro dove ho deciso di fermarmi in zona sicura. Curva, contro curva…una danza ritmica e perfetta…vedo la mi ombra alzare onde di neve…sembra un video…sembra un altro mondo!

Il Seba mi raggiunge…condizioni super…altro che! Risaliamo…in funivia molti rumoreggiano guardando le nostre tracce…il vallone è famigerato e pericoloso viste le sue gobbe e vallette…ma non oggi. Nessuno ci segue. All’imbocco del secondo giro solo le nostre due tracce. Via, si riparte. La seconda discesa è più rilassata. La via è aperta ed ora possiamo spingere di più. Cerchiamo i salti, le curve in contropendenza, i cliff, gli spazi aperti per piegare a tutta…MAMMA MIA!!!!!
Arriviamo al bosco e….buongiorno, Polizia. Avete l’arva?…si si…pala e sonda?…si si…letto il bollettino? Vabbè…non mi sembrate degli sprovveduti però lì è pericoloso…inoltre vedendovi molti sarebbero tentati a seguirvi…si sentivano le urla di gioia dalla funivia!!! Vabbè andate…in fondo v’invidio di brutto!
Rientriamo con lui in pista…qui c’è il collega che spara a zero: non capisco che gusto c’è a rischiare la vita per farsi una sciata?....fumo dalle orecchie…non posso mandare giù senza replicare: ma perché? Lei non và in moto? O attraversa le strisce pedonali? Non corre altrettanti rischi?
Morale, atteggiamento del primo agente perfetto..così come dovrebbe essere. Secondo agente…no comment…meno male che vivi in montagna, ma della sua cultura e dell’amore che noi proviamo non hai capito un azz…restaci tu in pista a rischiare la vita in mezzo ai mazzinga!!!
Ci raggiungono anche Stefano e Roberto con i loro fatski…altre due discese…epiche.

A questo punto molti si sono buttati dentro. Probabilmente molti non avevano APS e non sapevano nemmeno cosa stavano facendo. Qualcuno avrà rischiato ma per fortuna non è successo nulla. Nel pomeriggio ci raggiunge Giuliano. Altra discesa con lui, Lorenzo (maestro snow) e Truzza (altro local). Ci portiamo tutto a sinistra dove la neve è rimasta buona anche a pomeriggio inoltrato. A metà entriamo in un bel canalino, breve e ripido. Lorenzo e Truzza aprono…io per terzo me lo godo alla grande.

Risaliamo con l’ultima funivia. Sono le 16.30. Siamo stanchi ma la giornata sembra non finire mai…il sole è ancora alto. Guardiamo a sud.

Decidiamo di scendere verso S. Caterina. Questa discesa non l’avevo mai fatta. Siamo sulla cresta e dal rifugio tutti ci guardano come se fossimo dei matti.

Ci buttiamo dentro. Giuliano chiude. La neve qui è stata scaldata ed ora che la temperatura è tornata fredda ha fatto una bella crosta. La qualità della sciata è pessima…ma la bellezza della valle e della discesa è mozzafiato. Siamo tra il Valleccetta e il Sobretta in una valle incantata dove vivono branchi di camosci.

Vista l’esposizione a sud per questa stagione non credo che la ritroveremo in condizioni…ma il prossimo gennaio…1500mt di dislivello….slurp slurp.
Arriviamo sulla statale dove prontamente (gran culo) lo skibus ci raccatta…birretta allo Z, gran risate e grandi emozioni…ed è solo venerdì!
Sabato loro saranno ancora in deep powder, mentre io preferisco rimanere a Bormio con tutta la banda. Ci godiamo ancora due belle discese del vallone, il sole e le piste di Bormio con una neve invernale ed un sole primaverile…anche oggi mi sto diertendo come un matto…in fondo mi basta stare in montagna con Silvia e con i miei più cari amici per essere felice, certo l’invidia per gli altri con Giuliano è forte…ma và bene così…questa stagione è stata così ricca di pow pow che non mi sento ingordo.
Chiudo la gionata con una bella discesa esplorativa nei boschi a nord…scoprendo che c’è ancora tanto da scoprire…e ci sono molte perle nascoste da scovare.

Domenica terme (il forte vento in quota m’ha fatto rinunciare alla pellata mattutina sul Monte Forcellino) e relax…
Se tutti i w-end fossero così sarebbe il paradiso….

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

lunedì 8 marzo 2010

Snow-ALPINISMO al Legnone

Ecco perché mi piace fare snow-alpinismo oltre al solito freeride…
W-end in sordina per via delle precipitazioni e per l’assenza di soci con cui combinare qualcosa…inoltre è Marzo e non restano tante occasioni per togliermi quei tre sassolini che già a novembre mi sono entrati nelle scarpe: Legnone, Grigna e Tre Signori.
Sabato è stata la volta del Legnone. Il freddo arrivato venerdì dovrebbe garantire condizioni di sicurezza essendo una gita esposta a sud (infatti la neve scaldata e congelata era dura come il marmo, facilitando di molto la progressione in salita). Arrivo di mattina presto. Di fronte a me 1600mt di dislivello (partenza da quota 970mt). Intorno a me i prati verdi. Ma la neve? Vabbè, la troverò più su….lo zaino sarà “50kg” tra split e attrezzatura varia ma la salita non mi pesa. Brucio i primi 300mt di dislivello abbastanza agilmente tagliando i tornanti della carreccia militare (che sale dolcemente ma fa perdere troppo tempo). Esco dal bosco e finalmente la copertura della neve è sufficientemente costante da poter calzare le pelli (finalmente!!!).

Fa fresco ma si sta bene. Punto diretto verso il rifugio. Non ci sono tracce se non di animali. Il sole è dietro il crinale, la neve è dura e con i coltelli si sale velocemente.

In alto vedo i segni di vecchie valanghe staccatesi sotto le rocce della cima. Silenzio. Ogni tanto qualche animale fruscia nel bosco. Non ci sono altri rumori. Non c’è nessuno sull’intera montagna.

Mi sembra una situazione surreale, ma che pace, che spettacolo. Mi sento bene. Mi sento in sintonia con la montagna.
Passo il rifugio (chiuso) e punto verso il crinale.

Le valanghe passano proprio sulla strada militare e, come anticipato dalla relazione della gita, è più sicuro passare per la cresta. Calzo i ramponi e procedo sul filo. Lo zaino mi pesa molto di più ora. Avanzo fino a quota 2070mt. Ancora 300mt per il colle e poi ulteriori 300mt per la cima. Guardo su e…la cima è mezza spelata.

Inoltre davanti a me ci sono delle vistose placche di neve dura (ne ho rotto una per valutare gli strati) non portante su neve farinosa e non legata…insomma non una bella situazione. Mi fermo a valutare la situazione…andare avanti non avrebbe molto senso dato che dalla cima fino al colle la sciata è uno specie di traverso in contropendenza…insomma non proprio il massimo. Arrivare al colle mi farebbe guadagnare altri 300mt…ma la neve è dura (aspettando che il sole la smolli un po’), non certamente farina…quindi perché rischiare? Giro i tacchi e torno indietro…il Legnone sarà qui ancora per molto tempo.
Aspetto le 13.00…c’è solo 1cm di firn…il sole non è caldo abbastanza…scendo. Onestamente la discesa non è il massimo…ma riesco a fare ben 8 curve su un buon fondo che salvano la giornata…

oltre ad un saltino “involontario” su un muretto di mezzo metro…

I 600mt in campo aperto finiscono velocemente…arrivo al bosco e m’infilo tra gli alberi ravanando alla grande…ma almeno riesco a trovare una bella linea fino a quota 1200mt…

Ricarico tutto sulle spalle e giù verso valle…arrivo alle malghe…sono aperte…alcuni pastori si stanno preparando per la primavera. Il sole scalda. C’è qualcuno che passeggia con i cani in mezze maniche.

Io sbuco dal bosco con una tavola da snowboard nello zaino…sembro un marziano. Chissà da dove vien giù? Mi piacerebbe dire dalla cima…ma và bene così…una bella giornata immerso nella natura incontaminata…non posso chiedere di più…in fondo mancano solo 11 mesi a febbraio (per ritentare la vetta ovviamnte…).

martedì 2 marzo 2010

Che Diavolo di Sgualdrine!!!

Ancora al Tonale. Ebbene si, dopo l’assaggio del w-end scorso siamo tornati più agguerriti che mai! Questa volta le previsioni ci sorridono: neve quanto basta, poco vento e sole. Inoltre siamo in 4 con due macchine: ovvero siamo organizzatissimi per goderci il Cantiere a ripetizione.
Iniziamo con una Paradiso easy…giusto per scaldarci. La neve è buona, un filino crostosa ma con questi sbalzi di temperatura come lamentarsi?

Evito la Passera perché già tritata ma sia a destra che a sinistra ci sono ampi spazi per tirare le nostre curvette…siamo carichi. Non facciamo in tempo a riprendere gli ovetti che vediamo delle tracce scendere dal Diavolo. Ora o mia più…si và! Il traverso è noioso. Inoltre il sole ha già iniziato a scaldare parecchio. Solo un’altra mezzora di ritardo e sarebbe stato molto più pericoloso l’accesso per eventuali scariche dall’alto. Bisogna salire una decina di metri…ma fa troppo caldo. Mi fermo a togliere la giacca. I ragazzi sono già su. Dietro di me…due carabinieri. No cazzo no!!! Arrivo in cima e informo i miei compari.

Gli animi si scaldano ma in fondo cosa stiamo facendo di male? Siamo tutti con APS e intenzionati a fare le cose per bene. Arrivano su. Noi salutiamo rispettosamente: “buongiorno”. Loro:”ciao, com’è la neve?” “Sembra bella” “bene, buona sciata!”…Gli animi si rilassano. Possiamo concentrarci sulla discesa. Si parte, uno alla volta. Bella neve, pendenza non eccessiva e libertà di linea…figata! Alcuni sciolgono i propri dubbi e lasciano scorrere velocemente la tavola. Spettacolo.

I caramba sono ancora su…ma noi abbiamo già la testa alla prossima discesa!
Saliamo…arriviamo alle ancore con il gruppo di Polvo e Miki…siamo leggermente avanti a loro e quindi opto per essere veloci e puntare direttamente alla Sgualdrina…ci contendiamo un po’ l’ingresso (d'altronde loro con gli sci sono più veloci) ma ce n’è per tutti! Come sempre questa discesa presenta una pendenza super e neve fantastica…l’emozione di tracciare in mezzo alla neve vergine è indescrivibile…onde e spruzzi di neve che s’alzano tutt’intorno.

Beber vorrebbe che ci fermassimo di più per fare foto e video…ma come si fa??? Pendenza ideale, ritmo, possibilità di fare la tua linea preferita in mezzo al nulla…ne voglio ancora…ne voglio di più!!! Effetto polvere?
Purtroppo per tutte le cose belle c’è uno scotto da pagare: il pianoro ed il rientro per noi tavolari è un vero massacro! L’idea d’usare la split s’è rivelata inefficace…si perde troppo tempo a separare e pellare…inoltre già al secondo passaggio il pianoro è battuto e non si sprofonda più! Ah se avessi la Selecta 175!!! Ma la mia Yukon 168 se la cava alla grande (che tavola!).
Bosco-macchina-ovetti…trittico perfetto! Siamo di nuovo su pronti per una nuova discesa…ancora Sgualdrina (il Cantiere è stato assaltato da chiunque…anche gente che sarebbe dovuta rimanere in pista…magari su qualche blu!!!). Ancora una discesa vergine (ma non erano sgualdrine?). Che spettacolo.

Ci teniamo più a destra dove l’anno scorso aveva staccato una valanga mostruosa. Però oggi la neve è molto più stabile e possiamo osare un po’ di più. Ancora bosco, ancora su! Terza Sgualdrina. Ancora a destra. Purtroppo si vedeva poco ma la neve protetta dall’ombra della montagna era ancora ottima. Bosco…peccato che per la mia fame di polvere sia andato troppo in basso, puntando la vallata sbagliata…la risalita a piedi di 20minuti in neve profonda m’ha prosciugato le ultime forze! Arriviamo in cima verso le 16.15. Le ancora sono già chiuse, perciò prendiamo una “scorciatoia”…ed è la quarta Sgualdrina (una a testa ovviamente) ancora in neve superba! Siamo da soli in mezzo alla grande montagna nel silenzio totale.

Il rientro senza macchina (non avevamo tempo) è stato massacrante per noi tavolari…ma le emozioni di tutto il giorno hanno riempito il nostro serbatoio regalandoci qualche energia in più…giusto per arrivare a casa con un sorriso ebete sulla faccia.

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

Tonale mezz e mezz

Neve, caldo, vento….condizioni strane. Tanta neve ma pesante. Inoltre il vento a complicare le cose. Che si fa??? La cosa migliore sarebbe buttarsi trai i boschi della Val Vigezzo. Si potrebbe considerare anche la VdA visto che ci sarà sole…ma anche tanto vento. La bergamasca è moooolto carica, ma la quota bassa mi fa dubitare. Il massimo sarebbe Madesimo…ma troppe volte ci abbiamo sbattuto il muso e non voglio rischiare di trovare chiuso. Venerdì passa velocemente assorto tra bollettini e siti meteo. Alla fine decidiamo di osare al Tonale. La quota dovrebbe garantire la qualità della neve. Solo il meteo è a rischio ma danno schiarite. Tentiamo.
Siamo io, Stefano e Marzio. Già alle 8.15 siamo al passo. Nevica debolmente (qui di schiarite neanche l’ombra). Tempo di prepararci e ci buttiamo nei radi boschetti in zona nigritella.

La neve c’è. Alta e soffice. Ma ci rendiamo subito conto che è poggiata su uno strato di fondo duro, non legato. Quindi ocio! Soprattutto nella parte bassa ci sono varie vallette dove la neve s’è accumulata. Cerchiamo di rimanere sempre in campo aperto e uniforme o sopra i dossi ma anche qui ogni tanto ci sono degli slush di neve superficiale.

Cerchiamo di tenerci sempre d’occhio l’un con l’altro anche se la frenesia sale. Ci sono diverse persone, tutte concentrate qui…molti sembra che non abbiano nemmeno idea di come scendere. I più non hanno zaino (deduco nemmeno APS).
Vabbè i soliti discorsi (addirittura un maestro con bambini al seguito!!!). Inizio a spostarmi in zone potenzialmente più cariche ma la neve sembra tenere. Arrivo sul bordo di una valletta. Mi fermo. Provo a caricare per valutare la stabilità della neve. Bum…viene giù tutto. Rammento agli altri di stare all’occhio ed evitare le vallette. Dopo 6 o 7 discese decidiamo di spostarci da tutt’altra parte verso i Contrabbandieri. Sono le 12.00 e decidiamo di fermarci un attimo (in fondo ha smesso di nevicare ma non si vede una mazza). Siamo lì che ci mangiamo un panino quando verso le 12.15 vediamo dei raggi del sole (sole?!?!?!). Ingolliamo il boccone e subito fuori. Davanti a noi tutto intonso, il cielo azzurro ed il sole che risplende. Che culo!

Iniziamo scendere a ripetizione portandoci sempre più a sinistra nelle vallette laterali. Riusciamo a tracciare da primi belle linee.

Andiamo su e giù almeno una decina di volte senza fermarci. Il sole ha già scaldato la neve che inizia ad appesantirsi.

Verso le 14.30 partono gli ovetti della Paradiso…siamo troppo lontani per arrivare in tempo. Inoltre già alle 15.00 dobbiamo rientrare causa impegni vari. Vediamo molti godere ai lati della Passera se non dentro (già al mattino quelli del soccorso ci avevano rassicurato sulle condizione del canale). Beati, ma anche noi godiamo nel nostro piccolo. Rientriamo e…l’amara sorpresa: ho le ruote davanti seppellite dalla neve. Probabilmente nel liberare il sentiero vicino hanno pensato di spalare bellamente sopra la mia Golf. Perdiamo più di un’ora per tirar fuori l’auto dalla neve e non senza imprecazioni…e pensare che in quell’ora potevamo essere lì a godere di neve polverosa! Domenica sole da mattino…si potrebbe replicare. Purtroppo l’ho passata alla Metro con grande rammarico. Rileggendo i fatti della domenica (valanghe, vento, crosta, accumuli e altro) forse è andata bene così…

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.