Ecco perché mi piace fare snow-alpinismo oltre al solito freeride…
W-end in sordina per via delle precipitazioni e per l’assenza di soci con cui combinare qualcosa…inoltre è Marzo e non restano tante occasioni per togliermi quei tre sassolini che già a novembre mi sono entrati nelle scarpe: Legnone, Grigna e Tre Signori.
Sabato è stata la volta del Legnone. Il freddo arrivato venerdì dovrebbe garantire condizioni di sicurezza essendo una gita esposta a sud (infatti la neve scaldata e congelata era dura come il marmo, facilitando di molto la progressione in salita). Arrivo di mattina presto. Di fronte a me 1600mt di dislivello (partenza da quota 970mt). Intorno a me i prati verdi. Ma la neve? Vabbè, la troverò più su….lo zaino sarà “50kg” tra split e attrezzatura varia ma la salita non mi pesa. Brucio i primi 300mt di dislivello abbastanza agilmente tagliando i tornanti della carreccia militare (che sale dolcemente ma fa perdere troppo tempo). Esco dal bosco e finalmente la copertura della neve è sufficientemente costante da poter calzare le pelli (finalmente!!!).
Fa fresco ma si sta bene. Punto diretto verso il rifugio. Non ci sono tracce se non di animali. Il sole è dietro il crinale, la neve è dura e con i coltelli si sale velocemente.
In alto vedo i segni di vecchie valanghe staccatesi sotto le rocce della cima. Silenzio. Ogni tanto qualche animale fruscia nel bosco. Non ci sono altri rumori. Non c’è nessuno sull’intera montagna.
Mi sembra una situazione surreale, ma che pace, che spettacolo. Mi sento bene. Mi sento in sintonia con la montagna.
Passo il rifugio (chiuso) e punto verso il crinale.
Le valanghe passano proprio sulla strada militare e, come anticipato dalla relazione della gita, è più sicuro passare per la cresta. Calzo i ramponi e procedo sul filo. Lo zaino mi pesa molto di più ora. Avanzo fino a quota 2070mt. Ancora 300mt per il colle e poi ulteriori 300mt per la cima. Guardo su e…la cima è mezza spelata.
Inoltre davanti a me ci sono delle vistose placche di neve dura (ne ho rotto una per valutare gli strati) non portante su neve farinosa e non legata…insomma non una bella situazione. Mi fermo a valutare la situazione…andare avanti non avrebbe molto senso dato che dalla cima fino al colle la sciata è uno specie di traverso in contropendenza…insomma non proprio il massimo. Arrivare al colle mi farebbe guadagnare altri 300mt…ma la neve è dura (aspettando che il sole la smolli un po’), non certamente farina…quindi perché rischiare? Giro i tacchi e torno indietro…il Legnone sarà qui ancora per molto tempo.
Aspetto le 13.00…c’è solo 1cm di firn…il sole non è caldo abbastanza…scendo. Onestamente la discesa non è il massimo…ma riesco a fare ben 8 curve su un buon fondo che salvano la giornata…
oltre ad un saltino “involontario” su un muretto di mezzo metro…
I 600mt in campo aperto finiscono velocemente…arrivo al bosco e m’infilo tra gli alberi ravanando alla grande…ma almeno riesco a trovare una bella linea fino a quota 1200mt…
Ricarico tutto sulle spalle e giù verso valle…arrivo alle malghe…sono aperte…alcuni pastori si stanno preparando per la primavera. Il sole scalda. C’è qualcuno che passeggia con i cani in mezze maniche.
Io sbuco dal bosco con una tavola da snowboard nello zaino…sembro un marziano. Chissà da dove vien giù? Mi piacerebbe dire dalla cima…ma và bene così…una bella giornata immerso nella natura incontaminata…non posso chiedere di più…in fondo mancano solo 11 mesi a febbraio (per ritentare la vetta ovviamnte…).
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2 commenti:
Bel trip trimbax...
Ah un commento alla cima:
"certa" gente ha aspettato di compiere sessant'anni per arrivare in cima all Everest e dire di aver completato la "gita" (la volta precedente era solamente a 100 metri dalla vetta).
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