lunedì 29 novembre 2010

Sorbetto Invernale

Si ricomincia. Sabato c’è una finestra di bel tempo tra due perturbazioni. Tutta la settimana ha messo giù neve ma il bollettino dell’aineva mi fa ben sperare: strati sempre più consolidati, pericolo 2, vento dal quadrante nord. Perfetto conosco un posticino che apre sabato, è rimasto intonso, ha quota ed esposizione tali che la neve sarà bella sicuro…inoltre e sufficientemente imboscato per garantire “poca competizione”. Arriviamo a Santa alle 8 del mattino. Fa un freddo polare, zero nuvole in cielo e non c’è un’anima in giro!!! Ma siamo sicuri che apra oggi??? Il parcheggio è ancora uno scheletro di cemento armato e non sono sicuro che sia “accessibile”…parcheggio tra ruspe e ferri arrugginiti…un cartello indica l’accesso alla cabinovia ma, salite le scale, una grata ci sbarra il percorso. Siamo costretti a risalire sopra un tetto innevato fino alla strada…insomma la nostra giornata di freeride inizia così!!! Ore 9 siamo finalmente all’intermedia degli ovetti. Il Tresero sfumacchia nemmeno fosse lo Stromboli…segno che il vento in quota è forte. Anche la direzione è cambiata: in settimana a soffiato da nord stabilizzando i pendii sopravento, ma oggi soffia da sud e le cornici s’erodono proprio in questa direzione: bisognerà valutare bene l’ingresso ai canali e le eventuali zone d’accumulo. Ore 9.20 siamo ancora bloccati…troppo freddo e la cabinovia non parte…siamo solo una ventina di persone ma fremiamo per partire…finalmente ci portano su nella sunny valley con il gatto, morale per circa 1 ora e mezza siamo da soli a goderci l’intonsitè più pura!!! Ormai l’adrenalina è alle stelle…si parte, dai su, eccoci, via!!! Ma??? Che cazz??? Minchia ma che scherzo è??? La soletta letteralmente incollata alla neve!!! Sarà stato il caldo preso al sole o nel gatto riscaldato, sarà che non era sciolinata di fresco, sarà un mistero ma la tavola non ne voleva sapere di scorrere…sembrava di avere le pelli montate al contrario!!! Finalmente guadagniamo la cresta del Sobretta… la cabinovia è ancora chiusa e siamo costretti a restare a bordo pista. La neve è buona (non eccelsa), un filo compatta e pesante da sciare, inoltre la soletta continua a fare zoccolo e la pendenza modesta non aiuta. Però siamo gli unici a buttare il naso fuori…che spettacolo tutto per noi! Ore 11.30 la cabinovia apre anche il troncone superiore. E’ arrivato il momento. Prendiamo la seggiovia che ci scarica nel punto più alto di Santa. Sganciamo le tavole e c’incamminiamo verso la cresta. In cima il cumulo di neve è già imponente. Cerco di capire dove si possa entrare nel modo più semplice e finalmente vedo un passaggio. Calzo la tavola e mi alzo in piedi sull’ingresso. Provo a spingere per vedere la consistenza della neve. Tutto ok la neve e bella compatta ma non dura. Mi accordo con Marzio su come procedere: parto io mentre tu stai qui in zona sicura, quando mi fermo là oltre il canale anch’io in zona sicura parti tu. Metto l’avalung in bocca (non si sa mai) e parto. Il canale è intonso. Saranno 35° al max ma di puro godimento…aprire la prima linea giù dal canale quando l’anno scorso c’hanno letteralmente triturato i maroni con tanto di guida, non ha prezzo!!! Finito il canale bisogna riguadagnare la pista. Restiamo un po’ troppo bassi e nel pianoro finale siamo costretti a far lavoro di squadra per fare la traccia che, però, verrà comoda dopo (agli altri). Torniamo svelti su. Nel frattempo tento di rintracciare un nuovo amico (Andrea da Como) conosciuto a Bormio ma un po’ x un motivo un po’ per un altro siamo sfalsati di mezza discesa. Infatti quando siamo di nuovo in cima li vedo già in fondo nel vallone. Dopo il loro passaggio resta poco e preferisco spostarmi a destra. L’ingresso è più incazzato e passa in mezzo alle rocce. Scendo i primi metri con cautela per poi lanciarmi a razzo sulla destra dove si apre. Mi sparo la sezione tutta d’un fiato, non voglio spezzare il ritmo. Marzio parte dopo di me così da poterlo anche riprendere….alla fine esplode per il godimento in frasi da censurare!!!

Tiro dritto per dritto verso le piste godendomi una bella schiena d’asino che sicura e veloce porta su… un bel salto di roccia!!!! Alt fermi tutti!!!! Gira a sinistra e trova una bella valletta che supera facilmente il salto. Giriamo alla base e puntiamo le piste. In questo modo ci troviamo in una zona di massi erratici coperti da 1 metro di neve, perfetti per fare qualche saltino… Passiamo oltre e intersechiamo un ruscello coperto…provo a saltarlo al volo ma, sbam, sulla sponda opposta!!!! Mi faccio una grassa risata mentre aspetto Marzio che, inesorabilmente, si ritrova anche lui conficcato nella neve fresca…che ridere. Il taglio s’è rivelato proficuo dato che arriviamo diretti alla cabinovia. Nel frattempo il cielo si sta velando. Anche il vento ha rinforzato ma, per fortuna, solo sulla cresta limitando il trasporto a qualche spolverata. Siamo di nuovo in cresta. Ci muoviamo un po’ per andare a prendere un altro canale ancora intonso. L’ingresso è buono. La neve ancora compatta con una leggera crosticina. Ripeto non da 10 e lode ma per essere fine novembre per me è un bingo pieno. Marzio aspetta mentre io mi butto a capofitto…il canale è ampio in alto mentre si stringe verso l’uscita. Cerco di tenere una linea abbastanza compatta sulla destra quando con una curva mi sembra d’aver staccato qual cosina…repentino esco dalla traiettoria con una curva verso sinistra e con la successiva ne approfitto per verificare…ma era solo un po’ di neve superficiale, nulla di più. Mi rigiro verso l’uscita che prendo con una bella curva in contropendenza sul fianco destro, il che mi spara fuori a tutta!!! La gamba dietro è in fiamme ma tengo botta fino al punto più sicuro da dove osserverò la discesa di Marzio. Ci ributtiamo sul taglio alto cercando di guadagnare gli ovetti il prima possibile…arriviamo nel ruscelletto e non mi faccio scappare l’occasione per entrarci dentro e sciarci come se fosse un pipe…esco e…gambe molli molli…è solo la seconda uscita e non sono proprio in forma. La perturbazione arriva. Il vento rinforza e le nuvole si fanno più basse. Decidiamo di rifare il canale per poter seguire meglio le tracce piuttosto che andare un po’ più in là per fare “Manuelita”. Siamo in cresta all’ingresso quando dietro di noi vediamo i ragazzi con gli sci salire verso la cresta con “la forestale alle spalle”. Non perdiamo tempo e ci buttiamo giù prima che ci proibissero di proseguire. Purtroppo la visibilità è calata e ci siamo ritrovati fuori dal canale insieme ai ragazzi che avevano seminato la forestale (finalmente ci siamo incontrati!!!). Non si vede una mazza…quindi apriamo noi che avevamo già fatto quelle tracce alte un paio di volte ma, onestamente, facevo fatica a ritrovarmi. Ad un certo punto nel bianco più totale, puf…via la terra da sotto i piedi…ok, meglio sciare in traccia e belli compatti perché non si vede proprio nulla. Guadagnamo la pista. Sono stanco appagato. Loro domani saranno in zona, a me tocca guidare fino a Milano. Sabato sera, dopo essermi svegliato alle 4.00 e aver macinato neve e km tutto il giorno, ero adrenalinico!!! I miei amici scommettevano su un mio crollo imminente…ma io avevo negl’occhi e nel cuore ancora gli sbuffi di neve, i salti e i tonfi…con un sorriso ebete stampato sulla faccia. N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

mercoledì 10 novembre 2010

Un vallone all’improvviso

L’inverno sembrava già arrivato. A ottobre avevo tirato fuori il piumino e guardavo già goloso e trasognante alle mie amate montagne imbiancate da metri di neve. Molti hanno colto la prima polverella magari allo Stelvio o più in là in Austria mentre ero costretto da impegni a rimandare, a guardare la Grigna tutte le mattine e contare i giorni al primo w-end libero e con tempo bello. Nel frattempo è arrivato lo scirocco. Ero in Puglia in maniche corte e sapevo di amici che facevano il bagno in Sardegna. Pensavo alla mia neve che soccombeva al rialzo delle temperature. In fondo è inizio novembre, può capitare. Sabato è previsto bello e Bormio apre la stagione.
L’anno scorso è stato di buon auspicio perché non replicare? Guardo le webcam ed è desolante. Neve solo in pista, fuori si vedono le rocce affiorare. Inoltre deve aver scaldato parecchio. Però ci sarà sole e la neve sembra ottima. Decidiamo di salire io, Beber e Vale. Sfoggio una bella Yukon nuova di pacca comprata in saldo a maggio e mai usata…insomma non vedevo l’ora. Andremo in pista quindi, quale occasione migliore per rodare tavola e gambe?

Arriviamo presto. La gionata è splendida. I boschi accesi di rosso e giallo lasciano il campo al bianco della neve ma solo dai 2000 mt in su. Ne avevo bisogno. Erano 3 settimane che non respiravo aria di montagna e sole.
Avevo lasciato Bormio quest’estate in mtb, ora guardandoo verso il Ghiacciaio dei Forni e alla Val Zebrù il panorama è diverso. Già inizio a fantasticare sulle possibili gite con la split, da Punta San Matteo alla Traversata S.Caterina Bormio 3000…che spettacolo sembra primavera invece è solo il primo giorno della stagione!!!

Facciamo qualche pista di riscaldamento. Ogni anno la prima discesa è un po’ disorientante. Mi allaccio la tavola chiedendomi come si userà questa “roba”, sembra la prima volta ma appena mi metto in piedi tutto torna alla mente, tutto diviene familiare. Certo mi sento un po’ legato ma dopo pochi minuti inizio a spingere bene. La tavola è una bomba (la Yukon è sempre una sicurezza) e mi diverto alla grande nonostante la neve in pista sia abbastanza dura. Mi concedo piccole divagazioni bordopista, c’è del morbido ma so cosa c’è sotto: rocce affilate e appuntite pronte a distruggermi la soletta. Resisto ma Beber scalpita. In effetti la neve fuori è più morbida del previsto. Bormio è proprio magica.

Pausa pranzo, ci godiamo il sole, scambiamo due chiacchiere mentre il cagnone del rifugio ci mendica del cibo (golosone). Ecco che spunta il Bordons…ciao, allora, com’è? Hai aperto il Vallone? Ma rocce? Si può fare??? MITICO
Beber andiamo!!!

Per lui è la prima volta a Bormio ed è subito stregato dal regalo che ci viene offerto così inaspettatamente prematuramente. Tre discese mitiche, con neve invernale e ottimo fondo (giusto qualche roccetta in alto, ma un giusto prezzo da pagare), più crostosa in basso ma quando ormai il più era fatto. Tre discese sempre diverse, trovando sempre linea vergine, salti, contropendenze. Mai avrei pensato di cominciare così!!!

Recuperiamo la Vale. La giornata volge al termine e dobbiamo rientrare. Domani porta nuova neve… slurp.