


Il passo è cadenzato ma la mancanza d’allenamento si fa sentire. Troppo freeride e poco skialp…e le gambe ce lo ricordano! Man a mano che si sale la neve smolla, il passo affonda ed il fiato si fa corto. Arriviamo al colletto un po’ tardi ed esausti. Abbiamo voglia di scendere ma Stefano dice:”perché non andiamo un po’ più in là?”…ma, mi, mo…vabbè….arrivo un po’ più in là…ma a sto punto perché non arrivare fin su??? Insomma abbiamo fatto 30…arriviamo sulla cimetta in pochi minuti ed il panorama che si staglia sull’intero ghiacciaio dell’Adamello ci appaga della fatica fatta!!!

Sbraniamo due panini e secondo cambio…siamo pronti per l’ultima frazione di “corsa”. Si parte…prime curve lanciati in una suprema ed intonsa powder. La velocità sale. La stanchezza svanisce. Mi brucio quasi tutto il pendio in un colpo solo. Mi fermo solo per poter guardare indietro alle nostre tracce…a quelle “S” giocose ora così ritmiche ora, ora così veloci.

La neve più bella è finita, ma anche questa non mi dispiace affatto. La tavola accetta di tutto e questa gran discesa non mi fa rimpiangere d’esser qui. Si continua questa corsa a tutta fino in basso…scovo una valletta intonsa che regala neve super. Tiro le curve come un matto ma la tavola è corta, sono costretto a stare tutto indietro e le gambe iniziano a sentire la stanchezza. Esco da una curva praticamente in salto, sono scomposto e mi giro…appena ritocco la neve la botta sulla tavola mi disarciona e mi sbatte a terra. Seconda facciata…troppo divertente. Rido, sono colmo di gioia.

Arriviamo su un pianoro. I giochi sembrano finiti. Mi giro per cogliere l’intera discesa. Sono disarmato dalla vista spettacolare di tutto il bacino appena percorso ma, soprattutto, dello spettacolo di forme e colori della seraccata finale. Stava lì nascosta a strizzarci l’occhiolino a noi che ci siamo girati per salutarla.

Ancora un po’ di neve buona da sciare fino alla valle delle valanghe. Impressionante. Tutto un fianco della montagna è venuto giù. Sul fondo depositi di ghiaccio alti 2 metri. Detriti grossi come automobili.

La “gara” è finita, ma il traguardo è ancora lontano. I passaggi tra i detriti sono ostici per noi boarders…siamo stanchi… finalmente usciamo da quella valle pazzesca. La neve ora è marcia ma è sciabile.


Ci fermiamo a Ponte per una birra, un po’ di relax. Qui sembra estate piena ma là in alto le cime innevate ci ricordano che questa stagione non è ancora finita. Le gare possono aspettare. La magia di questa incredibile stagione continua!