domenica 28 dicembre 2008
mercoledì 10 dicembre 2008
Immacolata a La Thuile.

Siamo un bel gruppetto come piace a me…pochi, inscimmiati e già pronti al mattino presto.
Ammetto d’aver condizionato un po’ gli altri nel venire fin qui a La Thuile…ora spero di non disattendere le loro aspettative. La fortuna ci sorride: sole, neve da urlo e pochissima gente. Mi ritrovo subito a fare da apripista….ma Luca dove và???? La sua esuberanza è straordinaria…al pari della potenza che ha nella sciata (sembra Tomba in versione Bomba)…peccato che abbia un senso dell’orientamento pari a zero!!!! Lidia sgambetta felice. Ha sempre il sorriso (oddio…quando ho rischiato di travolgerla non sembrava molto felice). Péter scalpita…è la prima uscita e deve rodare le gambe…peccato che ci sia io a trainarlo…altro

La giornata scorre piacevole. Ci fermiamo tardi a mangiare (loro) e riposare un po’ (loro)…io scalpito ma Lidia mi ammonisce…ricordandomi che il bello della montagna è anche in questi momenti. Ha ragione…ma sono troppo abituato alle mie avventure in solitaria.
Il sole comincia a tramontare e le gambe si fanno più pesanti. Ho scoperto molte linee interessanti qua e là…non resta che sperimentarle. C’è talmente tanta neve che bisogna aspettare solo una nuova spolveratina per buttarsi!!! Gran giornata, grazie.
sabato 15 novembre 2008
Cervinia 15 novembre...la prima.


lunedì 31 marzo 2008
Gressoney-Alagna

Diciamo subito che di polvere è rimasto ben poco. Arrivo a Gressoney alle 8. Il sole è già alto ma bisogna aspettare ancora 45 min prima dell’apertura degli impianti. Ne approfitto per studiare la situazione. Che miseria! Prati ovunque e poche lingue di neve difficilmente sciabili. Già sento quel secco rumore di roccia che lacera la soletta!
Salgo subito fino ai Salati. Lo spettacolo è incredibile. Non ero mai stato qui e solo guardando queste montagne capisco del perchè sia chiamato Freeride Paradise! Diciamo che il paradiso è pieno! Scendo verso Pianalunga tenendomi sulla destra. Non è rimasto nemmeno 1 cm2 di neve non tritata. Nemmeno i passaggi difficili. Nemmeno quelli tra le rocce. Riesco a guadagnare qualcosa solo nel pez

Risalgo in cima, calzo le ciaspole e mi dirigo verso il col Olen. Su quel lato la neve è migliore ma un po’ lavorata dal vento. Girò tra le rocce per riguadagnare la pista appena possibile. Sono un po’ deluso. Salati-Cimalegna. Trovo qualcosa in mezzo ma la neve è pesantemente trasformata e faccio una fatica mostruosa. Ritorno in cima. Calzo le ciaspole e punto lo Stolemberg. Una bella risalita mi porta in costa. A sinistra partono vari canali veramente belli ma con troppa poca neve per poterli affrontare. A destra si apre una valle stupenda, carica di neve e con poche tracce. Se non fosse così tardi e se non avessi la macchina a Gressoney mi sarei buttato dentro. Continuo sul sentiero. La via diventa difficile ed esposta. Ogni tanto una corda rende i passaggi più “tranquilli”. Quota 3000. Sono s


giovedì 27 marzo 2008
4 giorni a Champoluc
Queste vacanze pasquali sono state mitiche! 4 giorni di sole e neve in ottima compagnia (sono così orgoglioso della mia ragazza che in pochissimi giorni ha imparato a scendere in snowboard veramente bene!).
Primo giorno Champorcher.
Era un po’ che volevo andarci dopo averne letto in “Fuori di Traccia 2”. L’inverno è passato lasciando metri di neve in V.d.A., ma quando arrivia
mo di neve non sembra
esserne rimasta molta. Mi confermano che due settimane di caldo “estivo” hanno vaporizzato tutto quel ben di dio. Cambio tavola (ed io che ottimisticamente avevo tirato fuori la Legend da 173). La giornata la passo un po’ dietro Silvia un po’ a cercare fazzolettini vergini da tracciare, salti da provare ed un po’ di trick da imparare. Solo nel pomeriggio mi rendo conto che quelle tracce in discesa laggiù non sono la degna ricompensa a caparbi scialpinisti che lentamente si sono guadagnati la cima… con una semplice passeggiata di 30 min dalla seggiovia sommitale mi affaccio su questo mitico pendio carico di neve fresca, stabile e non lavorata ne dal vento ne dal sole. Peccato che il paesaggio sia rovinato da due tralicci della corrente elettrica. Questa bella scarpinata in solitudine è rovinata dal costante crepitio dell’alta tensione.
Riposo un momento. E’ già tardi e so d'aver solo questa discesa. Calzo la tavola e mi butto dentro a capofitto cercando ora curvoni in appoggio, ora una serpentina strettissima. Che bello! Sono pago.
Champoluc day 1 (domenica)
Tornare tra questi boschi dopo 4 o 5 anni d’assenza (vuoi per la scarsità di neve, vuoi per gli impegni soffocanti) mi emoziona. Ripercorrere quelle linee ch
e m’iniziarono al
fuoripista, allora così difficili ed ora così banali, fa strano. Mi presento a Champoluc veramente bellicoso. Ho passato tutta la settimana tra snow-forecast e Ozi explorer per impostare il gps. Ho stampato e studiato le cartine topografiche. Ho imparato a memoria “Polvere Rosa”. Purtroppo le mie velleità combattive si scontrano subito con la realtà che molta neve non c’è più. Pochi centimetri nascondono roccette sempre pronte ad aggredirti. Come puma hanno graffiato ed azzannato nel profondo la mia povera Yukon. Ma questo è il gioco ed io non mi tiro indietro.
Seguo Silvia con un occhio mentre mi lancio su ogni pendio rimasto vergine. Per fortuna riesco a trovare due belle linee ed un canalino che, se pur tritato, mi da grandi soddisfazioni.
Champoluc day 2 (lunedì)
Troppa gente.
Ci muoviamo controcorrente e da Frachey ci spostiamo verso le piste che scendono dal Sarezza. In mattinata Silvia ha pettinato ottime curve prima su una blu, poi su una rossa abbastanza impegnativa ed assolutamente non banale. Mi fido a portarla su una pista troppo difficile dove spende tutte le forze e si ferma. Ma io ho voglia di fare, ho voglia di associare dei ricordi alle pagine di quel libro che porto con me come una bibbia. Giro attorno al Sarezza da nord. Grande neve ma il traverso per guadagnare il pendio è lungo, piano ed estenuante. Sono le 16 quando scorgo dalla seggiovia che porta al Belvedere una traccia che scende proprio sotto su un pendio da favola. C’è una bastionata rocciosa di 5 metri da superare, ma il passaggio sembra chiaro. Nemmeno da dire… mi butto di sotto e sotto agli occhi di numerosi sciatori stanchi mi sento addosso tutta la loro invidia! Arrivo al passaggio e…sono bloccato (ora mi sento addosso il loro pensieri “che coglione”). Chi mi ha preceduto era con gli sci e scalettando ha lasciato solo il ghiaccio. Troppo pericoloso scendere senza una sicura. Risalgo qualche metro. Per fortuna in un punto trovo un piccolo canalino largo come un toboga. Tolgo la tavola, mi sdraio e…giù! Acquafan invernale! Guadagno il pendio principale. Neve da urlo. La conca si stringe in un canale che si butta a capofitto verso le baite di Sousun. Scio in mezzo al bosco, schivando alberi e saltando sulle numerose gobbe. Mi fermo e vedo due caprioli zampettare avanti a me. Silenzio. Il sole già sotto le montagne. La luce dell’imbrunire mi regala emozioni profonde. Scio finché trovo neve. Ma presto devo togliermi la tavola e proseguire a piedi lungo il sentiero estivo. Mi ritrovo sulla strada tra Champoluc e Frachey verso le 17.45. Venitemi a prendere, sono distrutto!!!!
La notte ha spolverato qualche centimetro di neve. Al mattino il sole terso mi fa sperare in una gionata epica.


Sono veramente stanco ma colmo di tutte queste emozioni. La fatica si stempera in un sorriso ebete.
Resta ancora molto da fare. Per fortuna questo è stato l’inizio di un lungo viaggio alla scoperta del Monte Rosa.
lunedì 4 febbraio 2008
Il giardino di casa…

Questo posto per me è Andermatt. Domenica decido di fare una sortita. Solo 10 cm di neve fresca ma ho voglia d’esplorare i lunghi fuoripista del Gotthard Pass e dell’Unteralp, di prendermela con calma lontano dalla folla, dalla smania dello “sverginatore”. Detto fatto, arrivo di buon ora. Sole (solo per poche ore). Giusto un pennacchio di nubi in cima a 3000metri. Su al Gemstock la visuale non è la solita. Le nubi risalgono basse proprio dalle valli che volevo esplorare. Il vento è forte, le raffiche mi sferzano il volto. Aspettiamo…magari migliora (il meteo dava sole…). Per scaldarmi decido d’andare a fare quel canale che



lunedì 21 gennaio 2008
Finalmente Toula


Partenza da Milano…ore 5 (non riuscivo a prendere sonno). Muro di Nebbia fino a Verres. Solita tappa all’autogrill di St. Vincent, dormitina di 45 min, colazione e via. Alle 8 sono già al bar della funivia. Le facce che mi circondano sono quelle solite delle guide o dei locals che conoscono questa montagna come casa loro…è casa loro e come una tribù ristretta a pochi eletti, sembrano abbastanza schivi nei miei confronti, restii a concedere “troppe” informazioni. Incontro Attilio (la mia guida) ed i compagni di gita. Ci prepariamo e via…in cima a P.nta Hellbronner, la vista è magnifica. Non una nuvola e con i p

