lunedì 6 aprile 2009

La giornata che non c’è

Una di quelle giornate che devi rubare, fingendoti malato, bigiando il lavoro, inventandoti una palla (mezza in verità). Siamo ad Aprile. Fa caldo e la neve si trasforma appena si poggia. Bisogna coglierla al volo. Non si può attendere. Io e Stefano vorremmo partire prestissimo per non lasciare niente a nessuno. Bertrand è più pacato. Vuole partire con comodo. Ma noi non ci stiamo più dentro. La notte passa rapida e già verso le 5 non c’è più verso di dormire. Arriviamo presto. L giornata è mista. Le nuvole scorrono. Forse si apre. I pini sono imbiancati. Ci dicono che ne è caduta molta (50/60cm). In lontananza si sentono gli scoppi delle cariche per mettere in sicurezza i pendii. Elicotteri fanno la spola come le api nei campi alla prima fioritura.
Per ora è aperta solo una seggiovia. Ma siamo i primi ed è tutto vergine!
Davanti a noi ci sono dei ragazzi con delle code di rondine pazzesche. La più lunga 2,30 mt!!! Ma che siamo in Canada? Si…è powder. Forse non polverosa ma bella e profonda. Le prime discese sono brevi ma intense. Il terreno si presta a mille evoluzioni.
Apre anche la funivia e noi siamo già lì. Ancora primi. In cima le nubi ci avvolgono in una bianca nebbia che ci fa perdere l’orientamento. Scorgo le rondini…e non me le faccio scappare. Ci conducono tutto a destra in un vallone stupendo…la nebbia si alza, la neve intonsa…Bertrand tira fuori la macchina fotografica ma noi siamo già a metà, lanciati a tutta verso il basso. Curve su curve. Non mi voglio fermare. Si risale. Altro giro. La neve inizia ad incollare. Cerchiamo di andare di là…ma il collegamento salta, si è rotta la cabinovia. Che fare? Un gruppo di tedeschi inizia a risalire il crinale. Capiamo che non possiamo aspettare e ci prepariamo alla salita. All’imbocco del canale qualche roccia fuori ma, soprattutto, le nubi risalgono dal canale e nascondono i riferimenti.

Aspettiamo sperando in una finestra, ma la nebbia non ne vuole sapere. Scalpitiamo. Inizia a formarsi una “coda” di persone dietro di noi. Scendiamo. Occhio ai sassi…svram!!! Sventrato la tavola. Pazienza, dopo pochi metri le nubi svaniscono e davanti a noi il pendio immacolato. Ci lanciamo tutto d’un fiato, finché le gambe reggono, finché la neve lo permette. Strepitoso.

Siamo a metà. La neve incolla. Cerchiamo di mantenere la velocità per non arenarci. Attorno a noi, lontano, molte scariche per il caldo. In basso la neve smolla. Restiamo sui percorsi più sicuri e ci sbrighiamo a scendere. Nel bosco è rimasta poca neve e dobbiamo ravanare non poco.

Certo che se avessi scelto la strada!!!! Arriviamo in fondo. Siamo esausti ma felici. Rientriamo in paese verso le 15.30. Potremmo approfittarne e risalire ma non avrebbe senso. Un birra ed i ricordi della giornata appena trascorsa ci scaldano il cuore. Chissà se ci sarà occasione per tornare quest’anno. Forse no, ma sicuramente saremo di nuovo qui appena si potrà!

1 commento:

M.C.L.M ha detto...

Que fotos magníficas!! Amei todas, lindas!! Só precisei de um google translation pra traduzir...rsrs


Márcia from Brazil São Paulo