martedì 14 maggio 2013

Condense fuck

Dopo la ritirata di Russia domenica al Boshorn (dico solo che due curve prima ha tenuto il sole mentre noi, perseveranti masochisti, siamo saliti sotto un cielo plumbeo, ventoso e piovoso, avevo voglia di riscatto.
Prendo un giorno e, solo soletto, parto per il Sengchuppa. Ultimo giorno di bel tempo prima di 20 gg di pioggia continua. Non posso farmelo scappare.
Dormo poco, ma ormai con Massimo ci sono abituato. Arrivo a Simplon e parcheggio davanti ad una chiazza di neve, oltre non si va. Quota 1600. Mi aspettano 2000 metri di dislivello ma già l'avevo messo in conto. Spallo i primi 400 metri. Salgo veloce nel bosco ma il peso si sente. Ad un certo punto sbuca da un canalone svalangato un altro pazzo solitario con gli sci. Saliamo assieme. Pessimo errore. A 2000 mettiamo gli sci...e lui parte ad un ritmo forsennato. Tiro per stare al passo. Neve ghiacciata e liscia, vai di rampant.
Sbuchiamo in una valletta. La nord del Fletshorn incombe e ingolososce, ma è troppo per me, ancora qualche anno. La cima del Sengchuppa è lì,  assolata e invitante. La giornata è splendida e spero di "fare in tempo".



Superiamo vari risalti finché si giunge nel vasto vallone dietro il Boshorn. Immagino mille possibili itinerari qui. Ma oggi un solo obiettivo. Davanti il primo ripido canale che porta al bivacco. Lo salgo tutto split ai piedi. Il sodalizio con la mia Furberg su questa neve è davvero ottimo.
 
Sbuco in vista del bivacco posto sull'aerea sella. Ritmo buono, 1500 in 3 ore. Ma non basta. Il sole scalda presto e la neve inizia a spappare. Per non farsi mancare nulla vedo trafilare delle nuvole da sud.
 
Mi ritrovo in bilico sul traverso. Sono incerto se proseguire o mettere i ramponi. Nemmeno finisco il pensiero che scivolo. Pianto la mezza tavola con i rampant e mi fermo. Ok, via di ramponi. Salgo veloce fino al traverso. La neve scricchiola dal riscaldamento. Sono a 3200 e mancherebbero 400 metri ma... Lo zaino con la split pesa troppo. Ho dato tutto fin qui. Sono salito forte, forse troppo. Inoltre la neve è marcia e se slitta il pendio è un bel volo. Infine sono le 10 e le nebbie mi hanno completamente avvolto. Insomma game over. Il ragazzo prosegue nella nebbia ma non condivido. Mi cambio e inizio la discesa nella nebbia.
 
Il canale sotto il bivacco ha neve pressata molto divertente. Peccato doverla scendere con il freno a mano per via della visibilità pessima.
Pochi metri dopo il canale sbuco dalle nebbie su ottimo firn che mi regala belle curve.
Arrivo nei pressi della morena e vedo una valanga pazzesca (ne avevo sentito il boato mentre smadonnavo con i ramponi) caduta sulla via di salita, segno che non tutti i pendii avevano scaricato.

Come sempre in montagana la prudenza, alla lunga, paga sempre. Ben contento della mia scelta conservativa (le nebbie e nuvole arrivate da sud non hanno mai più mollato le cime) mi regalo bellissime curve fino all'alpeggio. Da qui spallo fino alla macchina comunque felice per una gita davvero pazzesca per pendenze e panorami. Devo tornare a farla ma con setup diverso. Praticamente si sale a piedi per il 70% del tempo. Meglio una tavola leggera e ciaspole. Con un po di allenamento 2000 metri ci possono stare.

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