Tornato sabato sera tardi da Bormio con il morale un po' giù non so se programamre una gita per l'indomani. Inoltre Stefano molla il colpo causa tonsillite fulminante. Se fossi rimasto da solo probabilmente sarei rimasto sul divano. Per fortuna Giorgio e Vesco si svegliano dal letargo e decidono di cominciare la stagione (avevo mandato una mail dal tono minatorio).
Ci guardiamo un po' in giro e sembra che a Realp ci sia molta neve. Leggo il bollettino svizzero, alcuni report sullo Stotzinger Firsten e la descrizione della gita. Ma c'è qualcosa che non mi convince. L'esposizione è proprio quella più delicata. Inoltre troppa gente nei giorni scorsi con parte alta crostosa e ventata. Mah. Però è una gita facile e tendenzialmente sicura. Come prima di stagione si può fare. Meglio non improvvisare altre "cazzate".
Ho quasi spento il pc quando leggo un timido report sulla Val Bedretto: metri di neve, polvere dalla cima al parcheggio e poca gente. Domenica mattina prelevo Giorgo e Vesco e punto deciso ad Airolo. Inoltre abbiamo già fatto questa gita con SA1 l'anno scorso. Tutti concordi si parte.
Fino ad Airolo nulla. Poi, appena svoltiamo nella valle, la neve inizia a crescere di spessore. Arriviamo al parcheggio in località All'Acqua e il paesaggio è pieno inverno!
Siamo tra i primi ma presto si creerà ressa. Non credo d'esser stato l'unico a leggere il report.
Ci prepariamo e partiamo.
Dopo il ponticello alla prima svolta....prendiamo quella sbagliata. Meno male che l'avevamo già fatta!!!
Perdiamo un po' di tempo e forze a rientrare sulla traccia giusta, ma da lì fin in cima procederemo senza indugi su traccia larga e ben battuta...una specie d'autostrada.
Usciti dal bosco si presenta un terreno vario, gibboso, con alcuni salti naturali. Già fremo....ma un paio di valanghe di lastroni smorzano subito l'entusiasmo. La più grossa ha dei segni d'entrata e presenta tutto il tratto superiore fessurato ma ancora lì.
Se non è stato volontario è andata proprio bene a chi l'ha provocata.
Arriviamo al pianone prima del muro dove, l'anno scorso, abbiamo trovato ottima polvere. In realtà la polvere c'è fin dal parcheggio e ogni metro di risalita in più e un ulteriore millimetro di sorriso pensando alla discesa.
Superata la parete mi fermo a rifiatare aspettando i ragazzi. Nel mentre altri due snowboarder arrivano di passo svelto: ciao Lele (l'istruttore del Cai Nembro)...che bello quando ci s'incontra in giro!!! Scambiate due chiacchiere si riparte...oggi la concorrenza è alta.
Dopo altri valloncelli sempre all'ombra, sbuchiamo al colle dove ci siamo fermati l'anno prima.
Il Poncione è al sole e presenta neve rigelata con lo strato superficiale che sta "fiorendo". Ora la traccia diventa più insidiosa ma, nonostante un paio di svirgole, procedo tranquillamente. Lo scarpone reagisce decisamente bene.
Arrivati sulla crestina esposta l'aderenza diminuisce. A questo punto una scivolata sarebbe rovinosa: da un lato rischierei di ruzzolare fino al colle, dall'altro volerei giù dal precipizio lasciandoci le penne!!! Meglio sganciare e salire gli ultimi 5 metri a piedi. Perdo non più di 30 secondi ad aprire l'attacchino e bloccare la split in modo che non scivolasse di sotto che mi sento gentilmente appuntare: " porco d....levati dai cojoni"....un gentile skialper bergamasco. Che carino....ma perdi l'autobus?
Passata l'incazzatura ci ritroviamo tutti in cima felici e contenti. Vorremmo trattenerci ancora un po' ma alcune nuvolette iniziano ad essere minacciose.
Una in particolare inizia a tracimare dalla cresta e cola come un liquido denso. Non vorrei sputtanare la discesa con zero visibilità...quindi ninte panino e giù a capofitto.
Mi aggancio e parto. Ci sono ancora tante formichine che stanno salendo....quindi mi butto a sisnistra dove la neve ha smollato e consente due curve carine e sicure. Ritornati all'ombra ci buttiamo nel valloncello meno battuto (quello che comunque abbiamo risalito) dove riusciamo a saggiare la bontà della neve: ottima polverella invernale.
Tornato sui nostri passi vado a buttare il naso da dove avevo visto risalire due skialper dalla Val Piana. Ora ci sono diverse curve ma ancora tanta powder. Via...mi giro e la traccia della tavola è inconfondibile...più larga e più morbida...ma soprattutto più in là.
Da qui ci perdiamo un po' di vista. Sento le voci di Vesco e Giorgio ma non li vedo arrivare. Aspetto ancora ma nulla. Decido di procedere, al massimo ci ritroveremo più avanti. Esco dalla conca e arrivo sulla paretona. Vedo una skialper e chiedo se avesse visto due snowboarders: "si sono appena passati"....ma come???? Vedo le due tavole sparire dopo il pianone. Vabbè provo a raggiungerli: mi butto di sotto tenendomi vicino alle due tracce isolate viste all'andata. Ora sono molte di più. La neve è stupenda. Sfrutto ogni gobba e contropendenza per curvare veloce. Arrivo su un primo sasso e via...saltino...ci prendo gusto...punto un sasso più alto...divoro la parete veloce e fluido...in un attimo mi ritrovo a tutta sulla traccia di salita così da superare il piano. In fondo mi giro e godo. Le tavole viste all'orizzonte erano i Bergamaschi!!! Indietro restano Vesco e Giorgio...ora me li gusto vedendoli come si godono il pendio e la bella polvere. Ci siamo gustati la discesa giusto in tempo...le nuvole hanno offuscato tutto.
Ma non è finita: forse ora c'è la zona più bella fatta da gobbe e salti naturali. Il vento non l'ha toccata e le pendenze moderate la rendono facile e sicura. Scendiamo come tre assatanti interpretando curve e salti...ci sta anche un cappottone per troppa foga (oltre un albero amico che mi ha fatto da "sponda").
Arriviamo sul successivo piano dove sono riuniti gli sciatori...alcuni dondolano la testa, altri imprecano...alcuni sorridono perchè capiscono quanto ce la stiamo godendo.
Utlimo tratto: boschetto. Qui la sciata è meno divertente tra trito e boschina non completamente ricoperta...ma appena si apre verso il basso ci concediamo le ultime curve veloci i leggera polvere, puntando rapidi verso il ponticello.
Ci sdraiamo stanchi e appagati: in pochi minuti ci siamo bevuti tutto il pendio. Vorremmo rislaire e godere...ma rimaniamo inebetiti a guardarci sorridenti mentre gli sciatori passano in parata salutandoci. Alcuni si sono gasati nel vederci. Forse molleranno le due assi.
Che bella gita. Che bella compagnia. Quando la prossima?
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
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