domenica 18 dicembre 2011

Madesimo+Pila freeride

Quando il troppo stroppia. La tanta sospirata neve è arrivata in quantità...accompagnata da forti venti che l'hanno spazzata, rimaneggiata e accumulata per bene. Insomma un bel mix che ha fatto scattare il rischio 4 se non 5 su tutta la Valle d'Aosta. Che fare? Sicuramente non programmare alcuna gita (anche perchè a quote inferiori non c'è fondo e in alto è meglio non avventurarsi); però non voglio stare a casa. Bisogna sfruttare la situazione.
Sabato mi mollano un po' tutti per vari impegni. Forse riesco ad agganciarmi al Fisio e al superpulman di 50 persone che partirà da Parma. Però iniziano gli sbattimenti. Non sanno dove andare. Troppo incasinato darsi un puntello. Una delle alternative è buona, Salice d'Ulzio, ma andarci da solo vuol dire spendere un patrimonio. Mollo il colpo e mi dirigo verso Madesimo dove qualcosina ha fatto.
Arrivo a Campodolcino e subito riconosco almeno 30 cm di polverella sui tetti delle macchine!!! All'alpe Motta i cm sono diventati 50. Il meteo non è un gran chè ma si vede bene, non c'è nessuno e la neve è da urlo.
Inizio subito il duro lavoro. Tiro due curve all'alpe e poi mi sposto rapidamente puntando la nera di Mad. Come immaginavo il tratto centrale non è battuto. Pronti via mi ci butto a capofitto!!! Che spettacolo!!!

Purtroppo la concorrenza è spietata e dopo poco tutto è trifolato. Biasogna invetarsi dei passaggi dietro le reti per fare due curve. Però con la coda dell'occhio vedo una traccia nuova che scende verso Madesimo.

Mi ci butto dentro. Più a valle ringrazio lo sciatore che ha aperto la via (e uno snowboarder che faticosamente arrancava...ma la sciolina????). Aspetto che apra lui. Poi l'amico. Alla fine tocca a me ma c'è spazio per fare le mie curve.

Dopo 3 ore non rimane che improvvisare...mi butto nel bosco dove c'è un bello strato di polvere sopra la vegetazione bassa. Ogni tanto sbuca un po' di verde ma non si tocca mai. I boschetti di Madesimo sono uno sballo. Scendo fluido impovvisando a ogni curva. Ogni tanto bisogna cinghialare ma il bosco è così. Bisogna saperlo interpretare. E' una sciata di puro istinto che mi piace molto.

Dopo 4 ore sono talmente pago e cotto (ormai ho tritato tutto)...

...che preferisco tornarmene a Milano a riposare...domani ce il bis!!!

Pila. Apertura parziale per domenica 18...ergo sabato è rimasta intonsa!!! Siamo un bel gruppone eterogeneo che si presenta in biglietteria alle 8.20...ma c'è già una ressa impressionate. Come pesa l'inizo della stagione senza neve. Oggi sembrano tutti assatanati.
Finalmente riusciamo a salire ma sono già le 9.30. L'ansia sale. Cosa troveremo?
In un rigurgito di coscienza mattutino ho rimesso via la coda di rondine in favore della solita tavola, considerando che sicuramente la parte alta rimarrà chiusa, e resteranno solo i boschi. Che errore madornale!!! Maledetto me quando non ho dato retta al mio istinto.
Allo sbarco si presenta uno spettacolo epico: 80 cm di powder leggerissima imbiancano il paesaggio. Diverse piste non sono state battute e sarebbero perfette per la mia Volkl 175....ma mi devo accontentare della mia 164 e cercare la velocità.
Ci lasciamo ingananre dalla prima seggiovia Chamolè che ci porta in alto sul lato sinistro, quando bastava prendere la sfigata seggiovia a 2 e poi quella a 4 per lanciarci nel cuore del comprensorio dove c'erano ettari di powder a disposizione...mentre noi restiamo qui a litigarci alcuni fazzoletti.
Ma non importa perchè Beppe ha un asso nella manica. Scendiamo nella conca di destra e siamo i primi.

Dietro subito qualcuno c'insegue. I poliziotti non riescono a tamponare l'emorragia di persone che scavalcano le reti in voglia di powder. La frenesia è tale che quasi non mi godo queste curve fantastiche. Arriviamo al colletto che dà su un bel pendio ripido. Forse troppo. Come sarà...chi apre? Come facciamo??? Vabbè...prima che qualcuno potesse reagire metto l'avalung in bocca e parto....boccone troppo ghiotto per farmelo scappare.

La neve è spaziae e la conca completamante riparata dal vento permette di scendere in sicurezza. Mi tengo al centro. Schivo alcuni rami che fuoriescono, slalomeggio qua e là per avventarmi sul primo dosso e abbozzare un saltello....arrivo in fondo e mi fermo in un punto riparato per seguire la discesa degl'altri e vedere che tutto sia ok.

Scendono uno alla volta intepretando. Purtroppo ho solo il cellulare per fare pessime foto ma il ricordo rimarrà vivo come la più bella discesa della giornata.
Il resto sarà una gara all'ultimo centimetro di powder. Una gara che dopo un po' mi deprime. Troppa ressa. Troppa concorrenza. Troppa ansia. Piano piano mi rendo conto di come mi senta meno frerrider e più snowalper...il bello della salita, il silenzio, il panorama incontaminato, la neve intonsa e la tua linea come firma del tutto...

Nel pomeriggio finalmente m'incontro con Puppi e Cedric (Elisa ma dove sei finita????) e ci concediamo alcuni boschetti presi dalle antenne. Belle linee ma corte.

Tutto finisce troppo in fretta e mi sento stanco. Le gambe faticano a reagire e dopo due jolly realizzo che è ora di rientrare. Il sole cala e il freddo mi fa tremare. Per fortuna c'è un bel party per festeggiare il tardivo inizio della stagione...trangugio due tazzone di cioccolata calda fumante che mi salvano dal freddo e mi butto in ovovia verso Aosta. Durante il ritorno consulto i vari siti e mi rendo conto che quasi nessuno ha fatto gite. Troppo rischioso. Mi consolo con il fatto che, vista la situazione, siamo rimasti "agganciati" e ci siamo divertiti. Ora la neve c'è.

Aspettiamo che si stabilizzi e prepariamo le pelli...ho voglia di un po' di silenzio..

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

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