Finalmente si organizza una gita. Finalmente siamo tutti assieme. Il gruppone si muove verso l' Engadina sperando che tutto s'incastri a dovere.
Riusciamo ad organizzare 3 macchine e partiamo abbastanza presto alla volta della Svizzera. Arrivati a Lecco vediamo le case imbiancate. Per fortuna la strada fino a Colico è coperta e non ci sono rallentamenti.
Da Colico a Chiavenna un po' di neve ma, tutto sommato si cammina. Solita colazione al barettino (ottimo cappuccio e doppia brioches) e poi si punta al Maloja. Il meteo è pessimo e la quantità della neve aumenta. Quasi verrebbe voglia di fermarsi qui e approfittare di questi 20/30 cm senza vento e temperature freddine (-7C°).
Sbuchiamo sul lago, i pini sono belli carichi ma le nubi basse si schiacciano in valle e quasi non si vede nulla....Mirko ma dove ci stai portando????
Superiamo Samaden e le nebbie iniziano a diradarsi. Arrivati a Zuoz (con ampio ritardo) ci accoglie il sole!!!!
Troviamo un parcheggio improvvisato sulla stradina vicino ad un gruppone di 20 scialpinisti (Cai di Brescia? Bergamo?) e velocemente ci si prepara. La salita normale è davanti a noi...ma già pesantemente tracciata e battuta. Suggerisco la salita per l'alpe Laret e di puntare all'anticima a 2769 mt che ritengo meno tracciata. Inoltre da lì si può scendere un po' dove si vuole...alla peggio si può scendere dietro e rientrare dalla Val Susanna. Sono già le 10.30 e non tutti sono concordi...ma c'infiliamo nella val Laret all'inseguimento del Cai che già ci precede di una 20 di minuti.
Velocemente recuperiamo il gruppo che si trova impegnato a imparare il voltamaria e ci mischiamo a loro nel rado boschetto. In lontanaza la cima del Griatschouls ci dà il benvenuto, pur sapendo che oggi ci fermeremo sotto a quota più bassa, su una semplice anticima.
Sbuco dal bosco e il panorama si apre. Dietro di noi il ben conosciuto Piz Arpiglia, classica gita da "brutto tempo". Vederla con il sole fa strano. i ragazzi procedono spediti. Ci siamo bevuti i primi 500 metri in un'oretta.
Da qui possiamo ammirare cosa ci aspetta: intonsità totale!!!!
Le tracce precedenti sono state ricoperte dalla debole nevicata e, comunque, sono rimaste molto più a destra lungo lo spallone (da dove sono saliti, probabilmente da Chapella).
Tale vista ci carica. Non possiamo arrivare dopo gli skialper!!!! Inizialmente volevo allargarmi e prendere le comode tracce di risalita...ma non si può perdere tempo, quindi decido di risalire il dosso e battere traccia.
Dietro di me il gruppone Cai.
Continuiamo a scambiarci le posizioni pur battendo due tracce diverse. La loro facile ma dispersiva. La mia più da snowboarder, più ripida e faticosa. Arrivati a 150 metri dalla cima fanno una sosta. Io scatto e punto alla vetta perchè già m'immagino la discesa. Dietro di me Ale e Luca inseguono, galvanizzati dall'idea della discesa.
In cima tira un leggero venticello. La salita al sole è stata fin calda, ma ora inizio a congelarmi. Cerco di sbrigarmi nel cambio setup, ma la split è un filo più laboriosa rispetto alle ciaspole. Inziazo ad arrivare gli skialper che velocemente sono pronti per la discesa. Fermi tutti!!!! Non esiste che qualcuno parta prima di me....mi sono fatto un culo a capanna...adesso mi merito questa first run!!!
aggancio gli scarpoini e sono pronto...Carlo arriva e mi vede già sul ciglio: "è stato un piacere incontrarsi al parcheggio!!!"....Hai ragione ma non posso aspettare oltre, poi capirai. Oltre ad avere le mani congelate, fremo per partire.
Mi lancio nell'intositè....
Mi brucio 750 metri in 2 minuti. E' totalmente bianco è vergine che quasi non so dove andare...mi sento quasi imbarazzato da tanta roba. La neve è scorrevolissima e la mia Venture è nata per questo terreno. prendo velocità e dopo un po' di serpentina mi lancio in un paio di front appoggiati a strusciare la neve, ad accarezzarla dolcemente. Ora mi butto a sinistra dove c'è una valletta dove abbozzare qualche saltino. Il terreno è molto semplice, quasi banale ma la sciata è super!!!! Giusto un paio di punti con rocce nascoste (visti in salita) e qualche filo d'erba che, preso in discesa, mi ha frenato facendomi rischiare il cappottone.
Mi fermo a rimirare la discesa. Sono colmo di gioia e di adrenalina. Dietro di me Scendono Luca e Ale intersecando le proprie linee, godendo appieno.
Ci riuniamo e subito scatta l'idea (già paventata in salita): dobbiamo ripellare e fare una seconda run!!!
Nel frattempo scende il Piffa...solo soletto...si ferma a metà discesa....e gli altri??? Gli altri erano pronti come ai cancelletti di una gara di 4x...al via del Piffa (che avrebbe ripreso la discesa) si vede un'orda barbarica lanciarsi nel pendio e macinarlo a dovere...una nuvola di cavallette affamate!!! Possiamovedere i loro sorrisi anche dalla distanza!!! Le urla di gioia invadono la valle....quanto siamo chiassossi noi snowb...ma quanto ce la godiamo.
Dopo di "noi" ecco gli sciatori in tipico stile Sa1: gli istruttori se la godono...gli allievi scendono in qualche modo, chi si diverte, chi vorrebbe una neve più "tirata" stile pistone!!!!
Incredibilimente tutti sono scesi nello stesso canalone, lasciando quello più a destra del tutto vergine.
Anche i ragazzi decidono di risalire, almeno un pezzo per quanto le forze potranno.
Per fortuna la traccia è un'autostrada e la risalita risulta più agevole. Le gambe sono abbastanza imballate ma la motivazione è alta. Ora mi ritrovo meglio sulla traccia più larga degli skialper poichè mi consente di risparmiare un po' le forze. Sono a 200 metri dalla cima, tolgo l'alzatacco e mi si stacca l'attacchino. Durante la discesa (con attacchino aperto) s'è infilata della neve sotto alla morsa che blocca la punta dello scarpone ed ora, non consente di bloccare la punta in modo saldo. Mi era già capitato al Breithorn...ora se due indizi fanno una prova mi convinco che conviene chiudere l'attacchino in fase di discesa proprio per evitare questo inconveniente, soprattutto se si ha intenzione di ripellare.
Perdo 20 minuti buoni a togliere il ghiaccio da sotto la ganascia grazie all'aiuto di Luca e Ale che, nel frattempo, mi hanno raggiunto.
Facciamo ancora 100 metri. Potremmo entrare nel canalino vergine con una facile diagonale...ma manca poco, andiamo su ancora un po'. Siamo stanchi. Per fortuna la parte sommitale è ventata e dura, consentendo una risalita molto agevole.
Siamo quasi all'imbocco. Potremmo entrare da qui con un bel salto in ingresso. Però quel fianco lì (destra) conserva sicuramente la neve più bella...risaliamo ancora un po'...
Ok stop...non ne ho più...da qui và bene...siamo tutti concordi...poi vediamo la cima a 10 metri... Mica possiamo non arrivare fin lì!!!
Alla fine totalizziamo 1840mt di salita...gran bel risultato...non tanto per me che con la split sono agevolato...ma x i leoni Ale e Luca che con ciaspole e tavola sulle spalle si sono veramente distinti!!! Per render loro il giusto tributo gli invito ad aprire da primi....se lo sono meritato. Lo spallone è completamente vergine.
Partono increduli che tutta quella neve sia per loro. Tirano giù dritti evitando il dosso in ombra adestra dove c'era la neve migliore...meglio per me.
Sono le 15.00. Sono solo in cima. Non ho nemmeno l'impiccio della Gopro. Questa discesa è tutta per me. Mi lancio dentro in salto sfruttando la piccola cornice...subito mi ritrovo alla massima velocità. Arrivo in prossimità del dosso, curva a sinistra per caricare lo slancio che mi butta sul dosso dove slashio una super curva in contropendenza...vedo il sole, l'onda di neve che ho sollevato mentre mi sento quasi a testa in giù come in un roller coaster...se non esplodo sarà una super curva!!!
Qui il pendio si apre. Provo a spostarmi a sinsitra ma la neve è peggiore, quindi rapidamente mi ributto nel mezzo. Ancora qualche bella curva e mi ricongiungo con i ragazzi... Ci sarebbe da risalira per la terza volta...
Da qui bel boschetto polveroso, poi la valletta incassata e il bel prato fino alla macchina. Sono tutti entusiasti. Oggi ci abbiamo preso su tutto: sole, neve e traccia libera per tutti!!!
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
lunedì 30 gennaio 2012
lunedì 23 gennaio 2012
8229mt (tra su e giù).
Dopo l'abbuffata di neve di ieri al Devero oggi voglio proprio pellare!!!!
La situazione non è rosea...o troppo caldo (italia) o troppo brutto (svizzera). No problem...con il bel gruppetto di compagni SA1 si và a fare l'Arpiglia (già che Manuel era già in zona). Purtroppo iniziano le defezioni...chi deve lavorare...chi deve tranquillizare la fidanzata...chi semplicemente è troppo brutto il meteo e c'è troppa strada!!! Vabbè, ripieghiamo. Ho sentito Carlo che voleva andare nella Valdeserta al Devero. Però il bollettino per domenica dà pericolo 4 (visto il forte rialzo termico)...già ieri tanta neve collosa...insomma la cosa non mi convince. Poi la telefonata del Fisio. Isola che non c'è. Rapido sguardo al meteo in netto miglioramento. Mollo la split...
Arrivati a destinazione alle 7.30 (e loro sono partiti da Parma...miga normel lilor!!!) il bar è chiuso per non parlare dell'ancora. Ci si guarda negl'occhi...che si fa??? Si aspetta. Dopo un po' il bar apre e si riesce a bere un caffè (3.8 euro) e prepararci al caldo. Ma aprono???? Non si sa...finchè il macchinista verso le 8.30 entra dentro per farsi una birra media...e lì capiamo che è quetione di secondi!!!
Non c'è troppa gente ma tutti hanno l'aria minacciosa...noi 9 ci portiamo in pole position e siamo i primi a salire. L'ancora è lunghissima e il rischio di cadere estremo...ma già si nota l'intonsità nel bosco. Non c'è troppa neve...ma è fredda e scorrevolissima. In compenso tira ancora un vento bestiale.
Pronti via...le prime 3 discese a bordo ancora. PAURA!!!! Bosco rado. Pendenza sostenuta (sui 30°). Linee infinite e salti ovunque...
Che posto pazzesco...ti sposti di un metro e ti ritrovi una nuova linea vergine da tracciare. Il gruppo è tosto e si và veloci...dalla cima al fondo in un colpo solo a bomba. Ma non c'è frenesia...sembra che sia tutto per noi.
Dopo diverse discese e varianti iniziamo a spostarci sul fianco con rientro sulla strada. Ed è qui che si apre il terreno ideale e neve fantastica.
Purtroppo la Gopro si scarica e non riesco a filmare queste discese che saranno tra le più belle...tutto il fianco è un susseguirsi di canali, salti, passaggi obbligati tra i tronchi...tutto questo a velocità folle...il rischio maggiore è scontrarci tra di noi (almeno un paio di volte ho evitato il botto). Il gruppo si gasa e si cerca di alzare il tiro...cerchiamo dei salti importanti...e qui non mancano...occhio però perchè ci sono delle balze nascoste e anche l'atterraggio in mezzo ai pini và controllato.
Il ritmo è troppo sostenuto...meglio fare una pausa...si spalanca il furgone e via di pane, salame e lambrusco!!!
Riprendiamo ringalluzziti dalla sosta. Intanto il cielo fa trasparire un pallido sole permettendo di vedere meglio la linea...
Ci si sposta più in là. Troviamo un canale. Ancora più in là...altro canale. Ancora più in là...altro canale...e sempre da primi!!!! MAMMA MIA CHE SPETTACOLO!!!!
Le temperature si alzano ed iniziano a venir giù delle girelle nella parte bassa che nemmeno alla Motta!!! Questo lato ha esaurito le possibilità. L'ultima discesa era al limite (secondo me) ma i ragazzi più esperti di me si son fidati ad aprire.
Risaliamo e insieme a Mattia (skier) e Vincenzo (snowb) decidiamo di puntare verso l'arrivo del secondo skilift rimasto chiuso e scendere dietro in una valletta che avevo individuato sulla carta.
La risalita su neve dura è svelta e agevole (ritenuta troppo faticosa per gli altri...sfaticati). Dalla "cima" vediamo il vento sferzare i dossi dietro di noi.
Per fortuna dove dobbiamo andare è riparato ed esposto in pieno nord.
Ingresso in salto dalla cresta...e vià nell'intonistè!!!
La pendenza non è sostenuta ma la neve fredda e la traccia di Mattia ci permette di superare agevolmente il primo tratto. Da qui bosco intoso.
Ci facciamo prendere la mano e tiriamo dritto. Alcune tracce girano a sinistra...ma noi no...dritto!!! A destra un piccolo ruscello si trasforma in una forra profondissima. Solo a questo punto decidiamo di portarci verso sinistra. Arrviamo in vista della statale. Sotto il bosco ripido e con neve stupenda. Ingresso in salto dal sentiero (4 o 5 metri), atterraggio morbido e tre curve schivando i tronchi. Orgasmo puro!!!!
Mattia saggiamente piega a sinsitra. Vince insegue ed io tiro dritto...finchè vedo i tronchi di due pini e i successivamente, a un paio di metri dopo, le punte!!!!! Mi fermo subito. La forra si apriva ad imbuto. Non c'è via d'uscita. Io e Vincenzo sganciamo e iniziamo a risalire nella neve fonda fino alla coscia. Ritroviamo la traccia di Mattia e scendiamo. Ormai siamo in vista della strada ma mancano una ventina di metri a picco in mezzo alla boschina. Con super cinghialata passo e mi ritrovo in un piano con la neve alla vita. Per raggiungere la strada (e il furgone) dovrò fare 100 metri strisciando...esaurendo le ultime forze!!!
Che giornata spettacolo. Che bingo!!!!
Grazie Fisio...cane da tartufi come sempre. Bella compagnia. Gran surfata. Gran spot.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
La situazione non è rosea...o troppo caldo (italia) o troppo brutto (svizzera). No problem...con il bel gruppetto di compagni SA1 si và a fare l'Arpiglia (già che Manuel era già in zona). Purtroppo iniziano le defezioni...chi deve lavorare...chi deve tranquillizare la fidanzata...chi semplicemente è troppo brutto il meteo e c'è troppa strada!!! Vabbè, ripieghiamo. Ho sentito Carlo che voleva andare nella Valdeserta al Devero. Però il bollettino per domenica dà pericolo 4 (visto il forte rialzo termico)...già ieri tanta neve collosa...insomma la cosa non mi convince. Poi la telefonata del Fisio. Isola che non c'è. Rapido sguardo al meteo in netto miglioramento. Mollo la split...
Arrivati a destinazione alle 7.30 (e loro sono partiti da Parma...miga normel lilor!!!) il bar è chiuso per non parlare dell'ancora. Ci si guarda negl'occhi...che si fa??? Si aspetta. Dopo un po' il bar apre e si riesce a bere un caffè (3.8 euro) e prepararci al caldo. Ma aprono???? Non si sa...finchè il macchinista verso le 8.30 entra dentro per farsi una birra media...e lì capiamo che è quetione di secondi!!!
Non c'è troppa gente ma tutti hanno l'aria minacciosa...noi 9 ci portiamo in pole position e siamo i primi a salire. L'ancora è lunghissima e il rischio di cadere estremo...ma già si nota l'intonsità nel bosco. Non c'è troppa neve...ma è fredda e scorrevolissima. In compenso tira ancora un vento bestiale.
Pronti via...le prime 3 discese a bordo ancora. PAURA!!!! Bosco rado. Pendenza sostenuta (sui 30°). Linee infinite e salti ovunque...
Che posto pazzesco...ti sposti di un metro e ti ritrovi una nuova linea vergine da tracciare. Il gruppo è tosto e si và veloci...dalla cima al fondo in un colpo solo a bomba. Ma non c'è frenesia...sembra che sia tutto per noi.
Dopo diverse discese e varianti iniziamo a spostarci sul fianco con rientro sulla strada. Ed è qui che si apre il terreno ideale e neve fantastica.
Purtroppo la Gopro si scarica e non riesco a filmare queste discese che saranno tra le più belle...tutto il fianco è un susseguirsi di canali, salti, passaggi obbligati tra i tronchi...tutto questo a velocità folle...il rischio maggiore è scontrarci tra di noi (almeno un paio di volte ho evitato il botto). Il gruppo si gasa e si cerca di alzare il tiro...cerchiamo dei salti importanti...e qui non mancano...occhio però perchè ci sono delle balze nascoste e anche l'atterraggio in mezzo ai pini và controllato.
Il ritmo è troppo sostenuto...meglio fare una pausa...si spalanca il furgone e via di pane, salame e lambrusco!!!
Riprendiamo ringalluzziti dalla sosta. Intanto il cielo fa trasparire un pallido sole permettendo di vedere meglio la linea...
Ci si sposta più in là. Troviamo un canale. Ancora più in là...altro canale. Ancora più in là...altro canale...e sempre da primi!!!! MAMMA MIA CHE SPETTACOLO!!!!
Le temperature si alzano ed iniziano a venir giù delle girelle nella parte bassa che nemmeno alla Motta!!! Questo lato ha esaurito le possibilità. L'ultima discesa era al limite (secondo me) ma i ragazzi più esperti di me si son fidati ad aprire.
Risaliamo e insieme a Mattia (skier) e Vincenzo (snowb) decidiamo di puntare verso l'arrivo del secondo skilift rimasto chiuso e scendere dietro in una valletta che avevo individuato sulla carta.
La risalita su neve dura è svelta e agevole (ritenuta troppo faticosa per gli altri...sfaticati). Dalla "cima" vediamo il vento sferzare i dossi dietro di noi.
Per fortuna dove dobbiamo andare è riparato ed esposto in pieno nord.
Ingresso in salto dalla cresta...e vià nell'intonistè!!!
La pendenza non è sostenuta ma la neve fredda e la traccia di Mattia ci permette di superare agevolmente il primo tratto. Da qui bosco intoso.
Ci facciamo prendere la mano e tiriamo dritto. Alcune tracce girano a sinistra...ma noi no...dritto!!! A destra un piccolo ruscello si trasforma in una forra profondissima. Solo a questo punto decidiamo di portarci verso sinistra. Arrviamo in vista della statale. Sotto il bosco ripido e con neve stupenda. Ingresso in salto dal sentiero (4 o 5 metri), atterraggio morbido e tre curve schivando i tronchi. Orgasmo puro!!!!
Mattia saggiamente piega a sinsitra. Vince insegue ed io tiro dritto...finchè vedo i tronchi di due pini e i successivamente, a un paio di metri dopo, le punte!!!!! Mi fermo subito. La forra si apriva ad imbuto. Non c'è via d'uscita. Io e Vincenzo sganciamo e iniziamo a risalire nella neve fonda fino alla coscia. Ritroviamo la traccia di Mattia e scendiamo. Ormai siamo in vista della strada ma mancano una ventina di metri a picco in mezzo alla boschina. Con super cinghialata passo e mi ritrovo in un piano con la neve alla vita. Per raggiungere la strada (e il furgone) dovrò fare 100 metri strisciando...esaurendo le ultime forze!!!
Che giornata spettacolo. Che bingo!!!!
Grazie Fisio...cane da tartufi come sempre. Bella compagnia. Gran surfata. Gran spot.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
sabato 21 gennaio 2012
Abbuffata (un po' pesante) al Devero
Finalmente io e Ste riusciamo a farci una giornatina insieme. Ho esordito dicendogli....ho voglia di fare una gita!!! Ecco...tutto diverso...andiamo al Devero con le seggiole.
Sabato mattina presto fa già caldo....e piove...ma presto risalendo i tornanti la pioggia di trasforma in neve (che ci farà penare a salire)...i pini sono stracarichi e ci rendiamo subito conto che è stato più che una spolverata.
Ci mettiamo in fila alla seggiovia...ancora tutto è chiuso ma scalpitiamo. Stanno finendo di sistemare...il paesaggio è da fiaba, con i boschi carichi e imbiancati...il sole che trafila in mezzo alle nuvole.
Purtroppo è aperta solo la prima seggiovia...ma ci accontentiamo. Siamo tra i primi 6 a sbarcare...si percepisce frenesia nell'aria....ci lanciamo a destra della pista tra gli alberi in una discesa ripida, polverosa, con tre dossi in sequenza da saltare tutti d' un fiato!!!! In pochi secondi siamo alla fine pronti per risalire.
Continuiamo a macinare. Ci sono 60 cm di neve che via via diventa sempre più pesante e faticosa da sciare...ma non ci lamentiamo.
Dopo 4 discese ormai è un po' tutto trito e bisogna andarsi a cercare le linee un po' più in là...passo la prima linea degli alberi fino a un bel drop che prendo al volo...purtroppo l'atterraggio è piatto e mi accartoccio in neve fonda. Davanti a me un bel piano intonso che penso bene di sverginare portandomi a destra...troppo a destra!!! mi tocca risalire sfondando fino alla vita...con una fatica bestiale.
Ore 12.00 è rimasto ben poco. Ma io e Ste ci giochiamo il jolly, calziamo le ciaspole e risaliamo verso l'arrivo dell'ultimo skilift rimasto chiuso.
La salita su pista dura risulta comoda e agevole...finchè delle raffiche tremende di vento contrario ci respingono di qualche metro. Avanzare con la tavola nello zaino diventa un'impresa. Con caparbietà avanziamo fino ad un punto dove la neve riportata si era accumulata. Qui le ciaspole non portano e sfondiamo fino al ginocchio. Superare questi 10 metri con forte vento contrario diventa quasi impossibile. Nel frattempo molti scialpinisti risaliti dal Misanco scendono da questo lato. Chiedo: "come mai?"..."beh, di qui c'è la pista!!!!"...non ho parole.
Arrivati in cima la visibilità è pessima. Individuiamo la linea di salita e ci buttiamo dentro. C'è tanta neve e poca pendenza. Avanzare diventa difficle se non si sta in traccia. Prima discesa un po' ravanosa con diversi togli e metti ma assolutamente divertente.
C'è ancora tempo per una seconda risalita. Arrivati in cima il cielo si apre illuminando il Cazzola spazzato dal vento.
Qui la neve è ventata e dura in alcun punti permettendoci una facile risalita. In altri c'è accumulo molto sfondoso nonostante le ciaspole (come vorrei la mia split).
Ormai è tardi per fare il Cazzola. Preferiamo portarci sul dosso che domina la discesa per il Misanco da un lato e la val Buscagna dall'altro.
Quest'ultima sembra davvero invitante...ma con un piattone finale che preferiamo non sperimentare. Decidiamo di replicare la discesa tenendoci molto più a sinistra dove la pendenza rimane più continua. Ottima discesa slalomando tra i pini fino all'alpe Misanco. Da qi la neve è diventata cemento e siamo al lumicino come forze. Rientriamo stanchi ma soddisfatti dell' aver combinato un po' d'impianti con un po' di ciaspole.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
Sabato mattina presto fa già caldo....e piove...ma presto risalendo i tornanti la pioggia di trasforma in neve (che ci farà penare a salire)...i pini sono stracarichi e ci rendiamo subito conto che è stato più che una spolverata.
Ci mettiamo in fila alla seggiovia...ancora tutto è chiuso ma scalpitiamo. Stanno finendo di sistemare...il paesaggio è da fiaba, con i boschi carichi e imbiancati...il sole che trafila in mezzo alle nuvole.
Purtroppo è aperta solo la prima seggiovia...ma ci accontentiamo. Siamo tra i primi 6 a sbarcare...si percepisce frenesia nell'aria....ci lanciamo a destra della pista tra gli alberi in una discesa ripida, polverosa, con tre dossi in sequenza da saltare tutti d' un fiato!!!! In pochi secondi siamo alla fine pronti per risalire.
Continuiamo a macinare. Ci sono 60 cm di neve che via via diventa sempre più pesante e faticosa da sciare...ma non ci lamentiamo.
Dopo 4 discese ormai è un po' tutto trito e bisogna andarsi a cercare le linee un po' più in là...passo la prima linea degli alberi fino a un bel drop che prendo al volo...purtroppo l'atterraggio è piatto e mi accartoccio in neve fonda. Davanti a me un bel piano intonso che penso bene di sverginare portandomi a destra...troppo a destra!!! mi tocca risalire sfondando fino alla vita...con una fatica bestiale.
Ore 12.00 è rimasto ben poco. Ma io e Ste ci giochiamo il jolly, calziamo le ciaspole e risaliamo verso l'arrivo dell'ultimo skilift rimasto chiuso.
La salita su pista dura risulta comoda e agevole...finchè delle raffiche tremende di vento contrario ci respingono di qualche metro. Avanzare con la tavola nello zaino diventa un'impresa. Con caparbietà avanziamo fino ad un punto dove la neve riportata si era accumulata. Qui le ciaspole non portano e sfondiamo fino al ginocchio. Superare questi 10 metri con forte vento contrario diventa quasi impossibile. Nel frattempo molti scialpinisti risaliti dal Misanco scendono da questo lato. Chiedo: "come mai?"..."beh, di qui c'è la pista!!!!"...non ho parole.
Arrivati in cima la visibilità è pessima. Individuiamo la linea di salita e ci buttiamo dentro. C'è tanta neve e poca pendenza. Avanzare diventa difficle se non si sta in traccia. Prima discesa un po' ravanosa con diversi togli e metti ma assolutamente divertente.
C'è ancora tempo per una seconda risalita. Arrivati in cima il cielo si apre illuminando il Cazzola spazzato dal vento.
Qui la neve è ventata e dura in alcun punti permettendoci una facile risalita. In altri c'è accumulo molto sfondoso nonostante le ciaspole (come vorrei la mia split).
Ormai è tardi per fare il Cazzola. Preferiamo portarci sul dosso che domina la discesa per il Misanco da un lato e la val Buscagna dall'altro.
Quest'ultima sembra davvero invitante...ma con un piattone finale che preferiamo non sperimentare. Decidiamo di replicare la discesa tenendoci molto più a sinistra dove la pendenza rimane più continua. Ottima discesa slalomando tra i pini fino all'alpe Misanco. Da qi la neve è diventata cemento e siamo al lumicino come forze. Rientriamo stanchi ma soddisfatti dell' aver combinato un po' d'impianti con un po' di ciaspole.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
lunedì 9 gennaio 2012
Se "il buongiorno si vede dal mattino"....buon 2012!!!
Di ritorno oggi al lavoro dopo 5 giorni a gironzolare per monti tra la Valle d'Aosta e la Valtellina sono troppo stanco e inebetito per concentrarmi.
Ho ancora il sapore della neve, ora fredda e leggera, ora pesante e crostosa, ora dura e trasformata...che scivola veloce sotto la tavola, alzando onde, spruzzandomi sul viso mentre sorrido e godo.
Troppe emozioni per scriverle tutte in quattro paginette...per questa volta lascerò parlare le immagini...
Day 1 - Courmayeur: dopo settimane di neve e vento ecco una finestra di sole a Courma. La scimmia è troppa e nonostante sia l'ultimo giorno di lavoro e non riesca a racimolare nessuno do buca e parto alla volta del Monte Bianco. Per fortuna mi aggregherò ad un simpatico e forte gruppo di parmigiani sponsorizzato dal Fisio. Non mi aveva specificato fino in fondo quanto fossero forti e tutti sci-muniti!!!! Mi hanno tirato il collo tutto il giorno.
Ci presentiamo in cima all'Arp aperto dopo 2 settimane di stop. Tutto vergine.
Ecco la mandria di friiriser cacasotto guardare tutto quel ben di dio e aspettare qualcuno che "testi" il pendio. No comment.
Intonsitè....
Noi andiamo verso luoghi più lontani...colle dello Youla, destination il canale del Vescovo. Personalmente è stato un peccato procedere con un lungo diagonale per accedere da ultimo al canale.
Indubbiamente bellissimo ma troppo sassoso all'imbocco e dopo 5 sciatori troppo arato. Per fortuna fuori dal canale il campo si apre e la mia coda di rondine può assaggiare della powder 00!!!!
Rientro bastardo e fine dei giochi....troppa ressa per rimanere lì...ci si sposta sul Toula...ma è tardi. Orami è bello arato e scaldato...si riescono ad incastrare belle curve...
...personalmente avrei preferito fare un po' più di discover sul lato invernale (ah se Stefano fosse venuto con me!!!!).
Day 2 - Livigno: raggiungo i ragazzi a Oga un po' depresso perchè la neve è da un'altra parte. Con piacere sarò smentito per tutta la settimana. Decidiamo di scaldarci con una salita facile a Livigno, Punta del Lago Nero. Passati dal Foscagno vediamo molte lastre e sassi segno di un vento indecente. Anche il meteo non è dei migliori ma sono fiducioso. Alla partenza si presenta una neve incontaminata. Ci saranno 40 cm. Saliamo quasi da soli...tranne che per un vecchietto che si perderà nelle nebbie!!!
Arrivati alle Piazze il meteo peggiora di brutto e decidiamo di desistere. Scendiamo rapidamente i 400 metri appena guadagnati in una neve da sogno. A volte fin troppo alta su pendenze modeste per godersela appieno. Ma è meglio non rischiare. Giorgio proprio alla fine si concede un bagno nella canalina dell'acqua.
Rientriamo con l'idea di mangiare e...poltrire...ma la scimmia è alta (la trasferta di Courma mi ha lasciato un po' di amaro in bocca) e decido di fare un salto a Santa Caterina per valutare la situazione.
A Bormio è tragica, poca neve, caldo e vento forte. A Santa tutto diverso (tranne che per il vento)...freddo e un botto di neve!!! Non posso non concedermi un 2 ore di sfogo totale sotto la cabinovia!!!!
Day 3 - Poschiavo: i ragazzi decidono di rimanere in zona...io e il Puppi ci sganciamo dopo aver letto e visto le condizioni della gita che da Poschiavo sale verso il Mot da Curt. 1300mt di dislivello con partenza da 1100 per prati e arrivo su una cimetta bassa e protetta, per uno sviluppo quasi completamente nel bosco. La neve sembra perfetta quindi decidiamo di andare là.
Purtroppo mi si rompe il GPS quindi tocca fare le cose alla vecchia maniera, cartina (grazie Simo) e relazione. Con difficoltà troviamo l'accesso e parcheggiamo. Sui prati ci saranno pochi cm di neve ghiacciata. Il Puppi già mi guarda storto....per fortuna appena saliamo la neve cresce di spessore quasi incredibilmente. A 1600 diventa fresca e non rigelata per cui ci aspetteranno 800 metri di powder in discesa!!!
Siamo solo noi due...ed in mezzo ai pini stracarichi di neve ci sentiamo davvero into the wild...finchè, squotendoli con la tavola, non ci spruzzano di fresca risvegliandoci dal sogno ad occhi aperti.
Più in alto il bosco si dirada regalandoci scenari da fiaba
Finalmente arriviamo in cima appena preceduti da 4 sciatori che, comunque, non ci rovineranno la linea. Il meteo peggiora e noi ci sbrighiamo a scendere.
Si parte su un primo pendio ripido che testo sotto lo sguardo attento del mio socio....ma la neve è una bomba e siamo lontani dai grossi accumuli che ha fatto il vento sul lato opposto.
Mi tengo a destra dove è rimasto riparato dal sole...neve da urlo...
Rientriamo nel bosco dove la situazione si fa seria: gran neve e gran discesa!!!
Ogni tanto bisogna cinghialare ma per la maggior parte del percorso si dribblano i pini che è un piacere...
Sotto i 1600 la neve è trasformata e altrettanto godibile. Arriviamo alla macchina paghi e felici come bambini!!!
Day 4&5 - Santa Caterina: dopo un venerdì così ventoso da radere al suolo tutto lo spessore della neve che c'era in cima, sabato tra schiarite e nuovi peggioramenti io e Silvietta ci concediamo 4 ore di skipass a Santa. Non poteva andare meglio di così.
Dopo una prima pista di strizza (dopo la caduta in Marmolada a Pasqua) Silvietta s'è ripresa alla grande...
tanto da divertirsi anche con meteo un po' sfigato e temperatura non sempre gradevole. Il primo giorno è stramazzata...
ed anche il secondo (dopo 3 fantastiche curve in fresca):
Day 4&5 pomeriggio - Santa Caterina: ovviamente contavo che dopo 3 ore Silvietta crollasse in baita...quindi libero sfogo a due discese tra le più belle che abbia mai fatto nei boschi di Santa...
...ma questa volta senza fermarmi ai soliti tornanti del Gavia ma proseguendo fin giù in paese...
...arrivando a scendere persino su qualche deposito tra le case!!!
Mamma mia che Befana colma di doni....ritorno a Milano la sera tardi ed oggi vedo quelle cime imbiancate laggiù...e non vedo l'ora di tornare.
Un grazie particolare: ai ragazzacci di Parma e al Fisio per il supporto di martedì. Al Puppi e Giorgio per avermi convinto a salire a Bormio. A Giorgio in particolare per non avermi troppo mandato a cagare quando l'ho messo sul treno in direzione Milano. Al Puppi che c'ha creduto e m'ha accompagnato a Poschiavo (da solo la gita non sarebbe stata così bella). A Simone, Chiara e tutto il gruppo per la gentile ospitalità, l'ottima compagnia, le grasse risate e le abbondanti mangiate!!!
A Silvietta per avermi raggiunto in treno ed avermi fatto divertire come un matto...oltre ad aver ripreso a snowboardare alla grande e aver dimostrato grande entusiasmo e voglia di tornare in montagna quanto prima!!!!
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
Ho ancora il sapore della neve, ora fredda e leggera, ora pesante e crostosa, ora dura e trasformata...che scivola veloce sotto la tavola, alzando onde, spruzzandomi sul viso mentre sorrido e godo.
Troppe emozioni per scriverle tutte in quattro paginette...per questa volta lascerò parlare le immagini...
Day 1 - Courmayeur: dopo settimane di neve e vento ecco una finestra di sole a Courma. La scimmia è troppa e nonostante sia l'ultimo giorno di lavoro e non riesca a racimolare nessuno do buca e parto alla volta del Monte Bianco. Per fortuna mi aggregherò ad un simpatico e forte gruppo di parmigiani sponsorizzato dal Fisio. Non mi aveva specificato fino in fondo quanto fossero forti e tutti sci-muniti!!!! Mi hanno tirato il collo tutto il giorno.
Ci presentiamo in cima all'Arp aperto dopo 2 settimane di stop. Tutto vergine.
Ecco la mandria di friiriser cacasotto guardare tutto quel ben di dio e aspettare qualcuno che "testi" il pendio. No comment.
Intonsitè....
Noi andiamo verso luoghi più lontani...colle dello Youla, destination il canale del Vescovo. Personalmente è stato un peccato procedere con un lungo diagonale per accedere da ultimo al canale.
Indubbiamente bellissimo ma troppo sassoso all'imbocco e dopo 5 sciatori troppo arato. Per fortuna fuori dal canale il campo si apre e la mia coda di rondine può assaggiare della powder 00!!!!
Rientro bastardo e fine dei giochi....troppa ressa per rimanere lì...ci si sposta sul Toula...ma è tardi. Orami è bello arato e scaldato...si riescono ad incastrare belle curve...
...personalmente avrei preferito fare un po' più di discover sul lato invernale (ah se Stefano fosse venuto con me!!!!).
Day 2 - Livigno: raggiungo i ragazzi a Oga un po' depresso perchè la neve è da un'altra parte. Con piacere sarò smentito per tutta la settimana. Decidiamo di scaldarci con una salita facile a Livigno, Punta del Lago Nero. Passati dal Foscagno vediamo molte lastre e sassi segno di un vento indecente. Anche il meteo non è dei migliori ma sono fiducioso. Alla partenza si presenta una neve incontaminata. Ci saranno 40 cm. Saliamo quasi da soli...tranne che per un vecchietto che si perderà nelle nebbie!!!
Arrivati alle Piazze il meteo peggiora di brutto e decidiamo di desistere. Scendiamo rapidamente i 400 metri appena guadagnati in una neve da sogno. A volte fin troppo alta su pendenze modeste per godersela appieno. Ma è meglio non rischiare. Giorgio proprio alla fine si concede un bagno nella canalina dell'acqua.
Rientriamo con l'idea di mangiare e...poltrire...ma la scimmia è alta (la trasferta di Courma mi ha lasciato un po' di amaro in bocca) e decido di fare un salto a Santa Caterina per valutare la situazione.
A Bormio è tragica, poca neve, caldo e vento forte. A Santa tutto diverso (tranne che per il vento)...freddo e un botto di neve!!! Non posso non concedermi un 2 ore di sfogo totale sotto la cabinovia!!!!
Day 3 - Poschiavo: i ragazzi decidono di rimanere in zona...io e il Puppi ci sganciamo dopo aver letto e visto le condizioni della gita che da Poschiavo sale verso il Mot da Curt. 1300mt di dislivello con partenza da 1100 per prati e arrivo su una cimetta bassa e protetta, per uno sviluppo quasi completamente nel bosco. La neve sembra perfetta quindi decidiamo di andare là.
Purtroppo mi si rompe il GPS quindi tocca fare le cose alla vecchia maniera, cartina (grazie Simo) e relazione. Con difficoltà troviamo l'accesso e parcheggiamo. Sui prati ci saranno pochi cm di neve ghiacciata. Il Puppi già mi guarda storto....per fortuna appena saliamo la neve cresce di spessore quasi incredibilmente. A 1600 diventa fresca e non rigelata per cui ci aspetteranno 800 metri di powder in discesa!!!
Siamo solo noi due...ed in mezzo ai pini stracarichi di neve ci sentiamo davvero into the wild...finchè, squotendoli con la tavola, non ci spruzzano di fresca risvegliandoci dal sogno ad occhi aperti.
Più in alto il bosco si dirada regalandoci scenari da fiaba
Finalmente arriviamo in cima appena preceduti da 4 sciatori che, comunque, non ci rovineranno la linea. Il meteo peggiora e noi ci sbrighiamo a scendere.
Si parte su un primo pendio ripido che testo sotto lo sguardo attento del mio socio....ma la neve è una bomba e siamo lontani dai grossi accumuli che ha fatto il vento sul lato opposto.
Mi tengo a destra dove è rimasto riparato dal sole...neve da urlo...
Rientriamo nel bosco dove la situazione si fa seria: gran neve e gran discesa!!!
Ogni tanto bisogna cinghialare ma per la maggior parte del percorso si dribblano i pini che è un piacere...
Sotto i 1600 la neve è trasformata e altrettanto godibile. Arriviamo alla macchina paghi e felici come bambini!!!
Day 4&5 - Santa Caterina: dopo un venerdì così ventoso da radere al suolo tutto lo spessore della neve che c'era in cima, sabato tra schiarite e nuovi peggioramenti io e Silvietta ci concediamo 4 ore di skipass a Santa. Non poteva andare meglio di così.
Dopo una prima pista di strizza (dopo la caduta in Marmolada a Pasqua) Silvietta s'è ripresa alla grande...
tanto da divertirsi anche con meteo un po' sfigato e temperatura non sempre gradevole. Il primo giorno è stramazzata...
ed anche il secondo (dopo 3 fantastiche curve in fresca):
Day 4&5 pomeriggio - Santa Caterina: ovviamente contavo che dopo 3 ore Silvietta crollasse in baita...quindi libero sfogo a due discese tra le più belle che abbia mai fatto nei boschi di Santa...
...ma questa volta senza fermarmi ai soliti tornanti del Gavia ma proseguendo fin giù in paese...
...arrivando a scendere persino su qualche deposito tra le case!!!
Mamma mia che Befana colma di doni....ritorno a Milano la sera tardi ed oggi vedo quelle cime imbiancate laggiù...e non vedo l'ora di tornare.
Un grazie particolare: ai ragazzacci di Parma e al Fisio per il supporto di martedì. Al Puppi e Giorgio per avermi convinto a salire a Bormio. A Giorgio in particolare per non avermi troppo mandato a cagare quando l'ho messo sul treno in direzione Milano. Al Puppi che c'ha creduto e m'ha accompagnato a Poschiavo (da solo la gita non sarebbe stata così bella). A Simone, Chiara e tutto il gruppo per la gentile ospitalità, l'ottima compagnia, le grasse risate e le abbondanti mangiate!!!
A Silvietta per avermi raggiunto in treno ed avermi fatto divertire come un matto...oltre ad aver ripreso a snowboardare alla grande e aver dimostrato grande entusiasmo e voglia di tornare in montagna quanto prima!!!!
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
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