Destinazione Valgerola dove sembrerebbe ne abbia messo fin
70 cm.
Dopo una piccola incomprensione su dove trovarci…arriviamo a
Gerola Alta. Non solo la giornata è bigia…ma tutta sta neve prevista dov’è andata
a finire??? Ci sono giusto 30 cm sopra i prati. Sul tavolo due opzioni: o il
Colombana con la sua gita quasi interamente nel bosco, o il Salmurano fuori dal
bosco e con più neve. Il meteo in peggioramento non mi convince. Insisto per il
Colombana…
Partiamo sulla comoda stradina asfaltata dove c’è parecchia
neve.
Arrivati a Castello abbandoniamo "l’asfalto” e iniziamo
a risalire i ripidi prati. Non c’è fondo e si tocca già in salita alcuni sassi.
Inizio ad andare in paranoia. Ho rotto per venire qui convinto di fare bingo…ma
al momento c’è giusto la neve caduta l’altro ieri…e quella vecchia? Sciolta
tutta dalle secche di gennaio!!!
Arriviamo nei pressi di
un paesino “abbandonato” nei mesi invernali. Le finestre sbarrate e il silenzio
surreale si mescolano al grigiore del cielo in una mesta malinconia.
Proseguiamo dritti fino al limite del bosco dove alcuni
alberi resistono alle asperità del maltempo.
Entriamo nel bosco. La neve è rimasta sulle fronde e per
terra non c’è nulla. Come faremo a scendere di qui? Iniziamo a scorarci per la
situazione desolante. Quasi siamo incerti se proseguire. Il mio umore
precipita. Mi sento responsabile per la decisione. Mi spiace aver insistito ma
mai avrei pensato di ritrovarmi così. Nei pochi punti più radi la neve è
penetrata fino al terreno ma sono chiazze qua e là impossibili da concatenare.
Uno sguardo sul gps mi rincuora: ancora 300 metri e poi si
apre. Uscendo dal bosco la neve c’è ed è tanta.
Peccato essere a metà gita. Davanti a noi ancora 500 metri.
Meglio di niente.
Nel frattempo la visibilità verso Pescegallo è sensibilmente
peggiorata. Forse non è stato così sbagliato rifugiarsi nel bosco.
Inoltre il gruppo è rallentato da problemi alle pelli Geko
di Fabio…per fortuna Carlo interviene a fissare la pelle con un cordino…ma il
nastro americano nessuno se lo porta??? Sono ben contento di non aver preso
quelle pelli per la mia nuova split. Le critiche trovate su internet sembrano
reali. Concettualmente una pelle senza colla che non soffre il freddo ne l’acqua
sarebbe perfetta…ma siamo ben lungi dalla perfezione qui.
Nel frattempo con Pietro e Andrea arriviamo nei pressi dell’anticima.
Chi ci precede sta tornando giù. Come al solito, dato che sono testardo, provo
a spingermi oltre iniziando a tracciare il dosso. In effetti la neve è
parecchio lavorata dal vento. Non sembra esserci un pericolo reale (la neve era
coesa e il pendio ripido ma sotto era ben legata) ma il rischio di travolgere
gli altri o di essere trascinato nei precipizi laterali non valeva la pena. Ci
cambiamo e iniziamo a scendere su una crosticina che non rompe troppo le
scatole alla mia Venture.
Nel frattempo arrivano i ragazzi. Fa troppo freddo per
aspettare, così iniziamo a scendere.
I primi 200 metri di bosco ripido sono uno spettacolo. Qui
la neve è perfetta.
Tiro dritto evitando i rami. In pochi secondi già mi ritrovo
sparato fuori sul piano dove aspetto Pietro e Andrea…che se la godono!!!
Scendiamo tenendo le tracce. Purtroppo sono passate le
cavallette ed è rimasto ben poco.
Ci ritroviamo su una zona di pillow veramente figa da
sciare. Da qui teniamo la sinistra per imbucare un canaletto che ci permette di
superare la boschina. La discesa è abbastanza di sopravvivenza. Ci sono dei
rami tagliati dai boscaioli a 45°…sembra di sciare in mezzo a delle trappole
rudimentali alla John Rambo…il retro dei miei pantaloni ne porta ancora le
cicatrici.
Esco dalla parte bassa dove mi sono ostinato a sciare
cinghialando e toccando rami, sassi ed erba. Ero così concentrato a non
impalarmi che all’incrocio con la strada ho tirato dritto saltando dentro il
rio!!!
Da qui la comoda stradina ci riporta in qualche modo fino
alla macchina. Nel complesso una gita carina, un po’ troppo frequentata per
trovare spazio per tutti. Almeno per le 15.00 ero a Milano pronto per una full
immersion nel negozio della Chicco.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
1 commento:
Grandi!!
noi impianti a foppolo, ma anche li, nonostante i 30cm di neve caduta 2 gg prima, non c'era 1mm di fresca, neve a bordopista già ghiacciata, sassolini in pista e erba che si intravedeva.
Posta un commento