sabato 19 gennaio 2013

Sgambatina al Colombana

Neve neve neve!!!! Ne prevedono a tonnellate!!!! La giornata giusta sarebbe venerdì (sole, cielo terso, freddo…ed io in viaggio di lavoro verso Genova mi martello i maroni!!!) ma ci accontentiamo di sabato mattina prima che arrivi l’ennesimo peggioramento.
Destinazione Valgerola dove sembrerebbe ne abbia messo fin 70 cm.
Dopo una piccola incomprensione su dove trovarci…arriviamo a Gerola Alta. Non solo la giornata è bigia…ma tutta sta neve prevista dov’è andata a finire??? Ci sono giusto 30 cm sopra i prati. Sul tavolo due opzioni: o il Colombana con la sua gita quasi interamente nel bosco, o il Salmurano fuori dal bosco e con più neve. Il meteo in peggioramento non mi convince. Insisto per il Colombana…
Partiamo sulla comoda stradina asfaltata dove c’è parecchia neve.

Arrivati a Castello abbandoniamo "l’asfalto” e iniziamo a risalire i ripidi prati. Non c’è fondo e si tocca già in salita alcuni sassi. Inizio ad andare in paranoia. Ho rotto per venire qui convinto di fare bingo…ma al momento c’è giusto la neve caduta l’altro ieri…e quella vecchia? Sciolta tutta dalle secche di gennaio!!!
Arriviamo nei pressi  di un paesino “abbandonato” nei mesi invernali. Le finestre sbarrate e il silenzio surreale si mescolano al grigiore del cielo in una mesta malinconia.
Proseguiamo dritti fino al limite del bosco dove alcuni alberi resistono alle asperità del maltempo.
Entriamo nel bosco. La neve è rimasta sulle fronde e per terra non c’è nulla. Come faremo a scendere di qui? Iniziamo a scorarci per la situazione desolante. Quasi siamo incerti se proseguire. Il mio umore precipita. Mi sento responsabile per la decisione. Mi spiace aver insistito ma mai avrei pensato di ritrovarmi così. Nei pochi punti più radi la neve è penetrata fino al terreno ma sono chiazze qua e là impossibili da concatenare.
Uno sguardo sul gps mi rincuora: ancora 300 metri e poi si apre. Uscendo dal bosco la neve c’è ed è tanta.
Peccato essere a metà gita. Davanti a noi ancora 500 metri. Meglio di niente.
Nel frattempo la visibilità verso Pescegallo è sensibilmente peggiorata. Forse non è stato così sbagliato rifugiarsi nel bosco.
Inoltre il gruppo è rallentato da problemi alle pelli Geko di Fabio…per fortuna Carlo interviene a fissare la pelle con un cordino…ma il nastro americano nessuno se lo porta??? Sono ben contento di non aver preso quelle pelli per la mia nuova split. Le critiche trovate su internet sembrano reali. Concettualmente una pelle senza colla che non soffre il freddo ne l’acqua sarebbe perfetta…ma siamo ben lungi dalla perfezione qui.
Nel frattempo con Pietro e Andrea arriviamo nei pressi dell’anticima. Chi ci precede sta tornando giù. Come al solito, dato che sono testardo, provo a spingermi oltre iniziando a tracciare il dosso. In effetti la neve è parecchio lavorata dal vento. Non sembra esserci un pericolo reale (la neve era coesa e il pendio ripido ma sotto era ben legata) ma il rischio di travolgere gli altri o di essere trascinato nei precipizi laterali non valeva la pena. Ci cambiamo e iniziamo a scendere su una crosticina che non rompe troppo le scatole alla mia Venture.
Nel frattempo arrivano i ragazzi. Fa troppo freddo per aspettare, così iniziamo a scendere.
I primi 200 metri di bosco ripido sono uno spettacolo. Qui la neve è perfetta.
Tiro dritto evitando i rami. In pochi secondi già mi ritrovo sparato fuori sul piano dove aspetto Pietro e Andrea…che se la godono!!!
Scendiamo tenendo le tracce. Purtroppo sono passate le cavallette ed è rimasto ben poco.
Ci ritroviamo su una zona di pillow veramente figa da sciare. Da qui teniamo la sinistra per imbucare un canaletto che ci permette di superare la boschina. La discesa è abbastanza di sopravvivenza. Ci sono dei rami tagliati dai boscaioli a 45°…sembra di sciare in mezzo a delle trappole rudimentali alla John Rambo…il retro dei miei pantaloni ne porta ancora le cicatrici.
Esco dalla parte bassa dove mi sono ostinato a sciare cinghialando e toccando rami, sassi ed erba. Ero così concentrato a non impalarmi che all’incrocio con la strada ho tirato dritto saltando dentro il rio!!!
Da qui la comoda stradina ci riporta in qualche modo fino alla macchina. Nel complesso una gita carina, un po’ troppo frequentata per trovare spazio per tutti. Almeno per le 15.00 ero a Milano pronto per una full immersion nel negozio della Chicco.

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

1 commento:

Davide ha detto...

Grandi!!
noi impianti a foppolo, ma anche li, nonostante i 30cm di neve caduta 2 gg prima, non c'era 1mm di fresca, neve a bordopista già ghiacciata, sassolini in pista e erba che si intravedeva.