Dopo la scorpacciata di powder al Corvo avevo voglia di una
gita tosta. Le condizioni ci sono per fare qualcosa di veramente carino.
Purtroppo mancano le persone. Per fortuna i ragazzi si convincono e mi danno
fiducia anche se il vincolo è l’Engadina avendo la sociale lì il giorno dopo.
Studia che ti ristudia salta fuori questa gita. Pendii ripidi: ottimo. Poco
frequentata: ancora meglio.
Arriviamo a St Moritz presto. Parcheggiamo in centro. I muri
di neve non ci permettono molto di orientarci, quindi accendo il gps sin dal
parcheggio!!!
Guardo verso la cima e pare tutto vergine…azz sarà da
battere ma ne varrà la pena.
Troviamo la partenza e noto con piacere delle tracce
fresche. Iniziamo la salita nel bosco. La neve è super. Fa freddo e
l’esposizione nord promette di mantenere il tutto così com’è. Io, Carlo e Paolo
avanziamo spediti forti della split e delle gambe (Paolo), Cristina, Aroise e
Seba appena dietro.
Arriviamo al primo risalto ripido. La traccia è buona ma il
timore vista la tanta neve fresca aumenta. “Eh poi di qui dovremo stare attenti
e scendere uno alla volta”…si, si certo.
Proseguiamo spediti. Un po’ di boschina fastidiosa ma nulla
di che. Metri e metri di neve ricoprono il sottobosco. Secondo risalto ancora
più ripido. “Mirko ma sei sicuro?” “Insomma c’è pendenza e tanta neve…” Certo,
un po’ di distanza non guasta, ma la neve mi sembra proprio bella, non toccata
dal vento e bel legata. Certo che qualche cornicetta si vede. Mentalmente
immagino dove scendere e dove non passare. Le tracce di salita sono
parzialmente ricoperte e non vedo discese. Usciamo a 2600 e davanti nulla.
Intorno tutto è vergine e già mi gaso all’idea di scendere di qui. Più salgo
più la neve è fredda, soffice e bella.
Mi fermo per ricompattare il gruppo e vedo una coppia di
sciatori scendere dalla cima con un sorriso a 32 denti. “Com’è?” “Powder dalla
cima fino in fondo!!!”.
Ragazzi oggi è veramente un bingo. Con le mani congelate mi
porto sul dosso finale e poi verso la cima. I metri di dislivello negativo di
due giorni prima si fanno sentire. Inoltre questa è la classica cima piana dove
non si arriva mai.
Arrivano tutti. Foto di rito, panino e pronti per la
discesa. Vorrei entrare subito sul ripido sotto la cornice, ma una conca
sospetta mi ferma. Scendiamo sul dosso appena scaldato dal sole. In alto i
pendii sono facili e larghi…giusti giusti per scaldare i motori. Cristina mi
arriva di fianco con un sorriso pazzesco…tituba qualche istante ma non faccio
in tempo a dirle “apri tu?” che già si è lanciata a capofitto.
Io inseguo cercando la linea…e la trovo sul ripido dosso di
sinistra…il pendio s’impenna verso il basso quando decido di fare un curvone e
tornare al centro del canalone…mach 5 e via tutta d’un fiato.
Giusto uno sguardo per dire andiamo dritti di qui e ci
portiamo in una bellissima zona fatta di conche e salti naturali che ci
mangiamo in un colpo tutti assieme. Alla faccia del uno per volta e occhio
(solo perché la neve era veramente bella e sicura).
Più in basso boschina malefica e gambe cotte ma comunque
davvero divertente. Siamo scesi in 3 trance…praticamente in meno di 20 minuti…e
arrivati alla pista di fondo con i crampi sul viso per quanto abbiamo goduto.
Meritatissima birra scaldati dal sole e a rimirare le
montagne imbiancate. Una delle giornate più belle di sempre: sun, powder and
friends.
Video: