Finalmente gita di 2 giorni e un bel progettino: Poncione di
Braga dormendo in capanna autogestita. Non male…peccato che sto malissimo causa
raffreddore devastante…inoltre ho fatto 2 giorni a Parigi sotto l’acqua e al
freddo, atterrato di notte il venerdì ho avuto giusto il tempo di salutare a
casa e fare lo zaino. Insomma non il massimo.
Sabato mattina diluvia dopo che ha piovuto tutta notte. Ma
non doveva essere una “robetta” passeggera?
Partiamo verso il confine quando due classi vengono
rimbalzate dal Sempione, chiuso per pericolo valanghe. Non finiamo gli sfottò
che SLF indica pericolo 4 proprio in Val Maggia…peraltro siamo stoppati anche
noi da una valanga sulla strada.
Fermi in dogana propongo San Bernardino, strutture ricettive
e possibilità di fare un paio di gite senza perdere troppo tempo. Ma, mi, mo…passano
2 ore a discutere…”Deciso: si và a San Bernardino!” Cazzo bastavano 5 minuti!!!
Scherzi a parte, siamo riusciti a trovare una capanna
autogestita libera. Anche se in paese non è male.
Apriamo la capanna e ci organizziamo alla meglio (pane
fresco, cartine della zona, turni per il cibo). Riusciamo a fare anche un po’
di dislivello sotto la neve e tanto di profilo stratrigrafico.
Mi sento uno
straccio e fare 400 metri è stato come salire il K2.
Nottata allegra e schizzo di rotta. Domani Chilchalphorn (classicona).
Peccato che il giorno dopo ci svegliamo ed ancora nevica. Sembra aprire ma,
come al solito, Hinterein è avvolta nella nebbia. Inoltre il forte vento
sicuramente avrà crostato la neve.
Cambio di programma, scendiamo appena verso sud dove è già bello.
Decisione giusta o sbagliata che sia (ci sono state un po’ di polemiche in
merito) tiriamo su armi e bagagli e ci muoviamo verso la nuova meta: Cima della
Bedoletta.
Inutile dire che siamo partiti tardissimo. Inutile dire che
abbiamo cannato strada due se non tre volte. Inutile dire che il forte vento a
crostato tutta la bella neve che c’era qui anche nel bosco.
A circa metà gita sono molto attardato per accompagnare
un’alunna che non ce la fa più (seri problemi agli scarponi). Quel ritmo lento
e i due errori di traccia mi hanno segato un po’ le gambe ma, nonostante tutto,
oggi mi sento in forma. Sono l’ultimo quando A. esplode. Lei resta in baita a
prendere il sole…io parto a recuperare il gruppo di testa. Parto a razzo. Salgo
a 200 sudando e sbanfando come un bufalo. Passo tutti in volata e a 300 metri
dalla vetta mi ricongiungo con i miei ragazzi. Franco e gli altri skier molto
più avanti.
A questo punto sono io ad esplodere: post influenza, ritmo
prima lento poi folle…insomma sono fuorigiri ed ora ne pago le conseguenze. Do
fondo alla scorta di gellini (anzi, Cri grazie, mi hai salvato).
Pala finale. Mi porto su Paola, Federico e Luca.
Arriva
l’ordine di tornare giù (sono le 14,00) ma mancano solo 50 metri e non esiste
che non arrivi almeno al colletto con gli altri.
Metto il turbo e arrivo giusto mentre Franco inizia a
scendere. Solito cambio di setup un po’ lunghetto e sono pronto alla discesa.
Apro io…mi porto a sinistra del trifolo…solo crosta, ma almeno untracked!!!
Io, Manuel e Ale continuiamo la discesa con i ragazzi.
Purtroppo è crosta ovunque e la salita di ben 1500 metri tra errori vari ha
tagliato le gambe a molti.
Nel bosco qualche bella curva prima di un traverso infernale
davvero no per lo snowboard. A vedere la cartina si poteva tentare il lato a
destra della forra (se non addirittura dentro la forra…ma senza allievi
magari).
Insomma in qualche modo scendiamo fino a raggiungere Franco
e gli altri per una bella prova artva. Ma no dai, è tardissimo e fa un freddo
porco!!!
Insomma prova doppia e congelamento garantito: ergo ripiombo
nel baratro della tosse e raffreddore che non mi mollerà per tutta la settimana
seguente.
Finiamo quasi in notturna…stanchi e un po’ abbacchiati per
la neve cartone…ma almeno sotto il sole.
Video:
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