Mingo: è la mia prima gita...facciamo 900 mt.
Mirko: non ti preoccupare....
Finì con 1500 di dislivello e ravanate pazzesche.
Prima sfiga: ricordarsi di fare colazione prima della svolta verso Albosaggia. Il paese è deserto.
Seconda sfiga: ricordarsi che le gomme da neve e/o catene sono fortemente consigliate...la mia Golf muletto è salita senza problemi ma abbiamo perso due amici per strada (mai arrivati).
Terza sfiga: nel bosco mai seguire tracce strane...ma questa è un'altra (solita) storia.
Saliamo per i prati poi dentro il bosco su fino alla dorsale.
Uscendo fuori il panorama è davvero notevole. Molte cime fumano...ma qui il vento è zero!
Arrivati in vetta subito ci attira il pendio nord.
Detto fatto...discesa da urlo!!!
Arrivati nel piano si ripella...saliamo e torniamo sulla dorsale fino a Punta della Piateda.
Qui tracce polverose c'inducono a buttarci dentro...una conca chiusa. 4 fantastiche curve pagate con ravanata atomica (rimontiamo punta della Piateda a piedi dentro nella neve fino alla vita).
Riprendiamo lo snow e ci buttiamo sulla discesa giusta fino al traverso infame...ancora qualche passo a piedi e siamo sulla schiena boschiva che porta fino al parcheggio.
Fine dei ravani...non con me...andiamo troppo a sinistra e arriviamo su un salto di roccia.
Davanti sbarrato. Indietro troppo ripido. Noto una linea a sinistra. Molto rischiosa: ripida, carica di neve (polverosa) e fatta da pillow. Scende fino ad una valletta. Penso che da lì un qualche sentiero o forestale ci riporterà sul giusto lato della montagna...la scarsa cartina del gps non è di aiuto, ma preferisco rischiare scendendo che ritornare su.
Entro dentro, testo l'ingresso e il pendio. Tutto ok ma vedo che non potrò aspettare i ragazzi a metà discesa. Bisogna farsela tutta per arrivare in zona "sicura".
Stefano e Mingo ancora discutono su cosa fare...ma ormai sono lì, esposto. Ho preso quella che ancora oggi ritengo la decisione migliore e più sicura (paragonata alle alternative)...quantomeno ho reso una decisione.
Forzo la mano e parto.
Ammetto che è stata una discesa a culo stretto...ma anche una discesa da film!!!
Se dovessi tornare al meriggio ci scenderei di nuovo ma non la consiglio di certo.
Bisogna valutala molto bene perchè arrivati all'imbocco non si torna indietro (o meglio è una gran ravanata tornare indietro).
Sotto è un casino. C'è molta boschina ma in qualche modo si arriva su una forestale (100 mt). Da lì salvezza e ancora belle curve fino alla macchina.
Qualcuno ha detto "la solita Mirkuzzata"...io dico la solita avventura.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
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