martedì 28 dicembre 2010

Magehorn fallito

Approfitto delle belle giornate di sole prima del capodanno e vado a trovare i miei amici Michele e Teresa in val Vigezzo. Decidiamo di fare una pellata il 29. In Ossola è caduta molta neve ma ha fatto anche molto vento rovinando un po’ tutto.

Dovremo esser bravi a trovare una gita sicura con neve decente. Inoltre Michele è alle prime uscite con le pelli quindi dovremo fare qualcosa di facile. Passiamo la serata del 28 con le guide in mano… e dopo aver cambiato idea almeno mille volte decidiamo per il Sempione. Sicuramente è un posto emozionante, lontano dagli impianti e ne varrà comunque la pena. Ci svegliamo con calma e arrivamo vicini ad Engiloch. In realtà parcheggio appena più in alto perché non avevo visto l’attacco della gita. Pagheremo poi questa leggerezza. La giornata è limpida. Fa freddo ma il sole e la salita riscadano. Siamo costretti a scendere un centinaio di metri. Con la split già separata procedo con cautela e m’attardo un po’. Arrivati alle baite partiamo per la salita. Decido di predere il dosso boscoso dritto per dritto e non aggirarlo da sinistra come suggeriva la guida (errore da principiante ex ciaspolatore).

Questa scelta si rivelerà disastrosa. Il bosco è troppo ripido per procedere con fluidità e ci costringe a troppe voltate che spezzano il ritmo (almeno ha fatto scuola). Inoltre doppiamo batter traccia in 40 cm di neve fresca facendo faticare ancora di più. Devo ringraziare Dario che ha aperto tutta la prima parte facendosi un bel culo mentre io e Michele procedevamo con fatica in mezzo ai pini.

Dopo un po’ la pendenza molla. Passo davanti per fare un po di ritmo. Inoltre la split crea un bel binario che dovrebbe facilitare le cose. Usciamo dal bosco e la parete s’impenna nuovamente. Qui la neve è stata lavorata pesantemente dal vento. Ci sono sastrugi ovunque ed è bella compatta, per fortuna non ghiacciata e, grazie ai rampanti, procedo spedito.

Michele uscito dal bosco resta stordito dalla bellezza del paesaggio, quasi intimorito, umilmente s’interroga sulla pericolosità di quella posizione. Mi sento abbastanza sicuro nel procedere, anche se c’è la pendenza la neve è compatta e ben legata sotto di noi. Arriviamo finalmente al colle. 600 mt fatti in circa tre ore. Un disastro. Inoltre inizia a salire il vento da nord, particolarmente freddo. La cima è laggiù ma nessuno di noi ha la forza per continuare.

Scendiamo tenendoci a sinistra delle tracce. La neve è difficile. Passa da zone dure ad altre morbide. Con la tavola faccio fatica, devo rimanere basso e reattivo, però riesco a tirare delle belle curve.

Mi giro a rimirare la mia linea in un ambiente incontaminato e già sono felice. Il ginocchio tiene anche la salita, motivo in più per gioire. Dario e Michele scendono più a sinistra lasciandomi da solo. Ne approfitto per un’altra bella linea in solitaria…che spettacolo!!!

Arriviamo al bosco. Qui la neve è finalmente bella, fresca e morbida, protetta dal vento e dal sole. Peccato finisca subito. Arrivo sul piano nei pressi di un ruscello non completamente coperto. Sono costretto a guadarlo facendo attenzione a non….bummm…finire dentro!!!! Per fortuna l’acqua arrivava alle caviglie e gli scarponi han tenuto. Mi libero del ghiaccio e rimetto le pelli per raggiungere il parcheggio 150mt più su. Sono cotto. Come sempre in montagna se non tieni il tuo ritmo fatichi molto di più. Arriviamo un po’ abbacchiati alla macchina. Abbiamo faticato tanto per una discesa veramente misera. Però che posti, che giornata.

Spero sia scattato qualcosa. Magari la prossima volta sarà Michele a dirmi alziamoci presto, andiamo a fare una bella gita da 4 o 5 ore…

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

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