martedì 14 dicembre 2010

Umiltà e testa…le cazzate non pagano. Immacolata a Merano

Ponte dell’immacolata. Sarò per 5 giorni a Merano con fidanzata e genitori. So già che sarà un ponte dedicato più alla famiglia che allo snowboard, ma ho studiato per bene la zona e so che potrò fare delle brevi gite la mattina presto con la split e, magari, ritagliarmi un paio di mattine per snowboardare con gli impianti. Sabato è subito una giornata stupenda.

La neve è caduta copiosa tutto il venerdì ed oggi sembra lì ad attendermi. In realtà ho letto il bollettino valanghe e non è molto incoraggiante: molta neve e molto vento, stati poco consolidati…insomma pericolo 3 ma ho la sensazione che il rischio sia superiore…quindi meglio stare agganciati!
Saliamo a Merano 2000. C’ero stato molti anni fa in bici e vederla con la neve è tutta un’altra cosa. Silvia è fuoriuso con un forte mal di schiena….quindi sono libero per tutta la mattina!!! Mi fiondo giù per la prima pista ma non so resistere…vedo un bel boschetto e mi ci fiondo dentro.

La linea è vergine, non c’è nessuno in giro e sembra tutto lì per me! Nel bosco i pini sono ravvicinati quel tanto per riuscire a fare un bello slalom ma non permettono di vedere oltre un paio di metri…quindi sono costretto a improvvisare ad ogni curva. Riesco a scendere bello fluido…esco dal bosco a mille…girare in questi spazi stretti dove sei costretto a “incastrare” la linea e a usare l’istinto mi gasa a mille. Torno su. Quel boschetto mi da proprio soddisfazione. Ancora una bella linea tutta per me. Solo al terzo giro m’accorgo d’avere un pezzo di ramo incastrato nel guanto…in effetti ho preso una mezza insaccata nel cercare d’evitare un ramo. Mi metto il ramoscello a mo di penna d’alpino per fare un po’ il pirla. Sono gasato. Provo ad andare più su. Merano 2000 ho una sezione centrale abbastanza piatta e noiosa, mentre nella parte alta ci sono due versanti veramente interessanti: quello di destra ha una barra rocciosa con un bel canale…che “fame”.

Per fortuna la seggiovia è chiusa (probabilmente per il pericolo valanghe), almeno non mi faccio tentare, anche se dentro di me una vocina mi ricorda: sei da solo, ci sono gonfie e placche nascoste, è una zona che non conosci….meglio non rischiare. Attraverso la sezione pianeggiante e mi faccio tentare dall’intonsitè che c’è a destra. Mi ritrovo in un’ambiente isolato, abbastanza suggestivo ma poco sciabile. A fatica procedo, rischiando d’arenarmi nella neve profonda.

Sto puntando la partenza della seggiovia ma…in mezzo c’è un bel ruscello!!!! Vabbè…mi tocca passare sperando che la neve non sfondi…alla fine tutto bene, mi faccio una bella risata.
Ho perso tempo, scappo su perché c’è ancora molto da fare. Mentre risalgo studio il fianco della montagna completamente immacolato. Immagino probabili e improbabili linee di discesa. Guardo alla direzione del vento, alle zone omogenee, ai cambi di pendenza immaginando che pericoli potrebbero esserci. Al momento rimane solo una fantasia finchè non vedo una traccia di skialp partire dalla cresta e percorrere tutta la dorsale.

Non resisto. Sfrutto la traccia per portarmi sul versante. Ho deciso di fare una prova per valutare la stabilità, alla peggio dietrofront. Faccio una simil prova del blocco di slittamento e verifico che la neve è parecchio stabile (almeno su questo versante). Due ragazzi m’hanno visto e si fiondano dietro di me. Partono prima (non c’è più rispetto) ma stanno tutto a sinistra verso la pista. Il canale davanti a me è ancora immacolato.

Li vedo rientrare. Bene, dopo quest’ulteriore conferma sono deciso…parto tutto dritto con curve strette sulla massima pendenza. Meglio non tagliare troppo…meglio restare leggeri…appena si apre mi lancio in un bel curvone frontside che mi fa sfiorare la parete…che figata.

Resto veloce anche nella parte bassa….e meno male perché c’è il solito ruscelletto da saltare al volo…vuummm…salto e via…sono gasato a 1000.

Altre tre discese…spostandomi sempre un po’ più in là sempre in territorio immacolato…spettacolo. Sono le 14.30 e Silvia mi richiama all’ordine: dove sei???
Torno torno…ormai sono appagato.

Devo superare di nuovo la banale sezione centrale. Vedo a destra della pista una zona quasi completamente arata delimitata da una staccionata di legno, ora visibile ora ricoperta dalla neve. Oltre tutto vergine. Studio la linea e m’immagino come sarebbe figo saltare la staccionata e serfare oltre…magari rientrando un po’ qui, un po’ là…mi dico: occhio che se ci cadi sopra sono cazzi, sei all’inizio della stagione…però me la sento nelle corde e decido di provare. Salto e mi ritrovo di là…risalto e surfo di qua…ancora di là…vado veloce…la staccionata resta sul mio lato cieco (back side)…dopo tre curve veloci me la ritrovo abbastanza a ridosso e non è il punto dove pensavo di passare ma appena più alto…però sono veloce…salto…passo il paletto di slancio ma con la coda tocco qualcosa che mi sbilancia…cado sopra il palo orizzontale con entrambe le gambe…in un secondo lo schianto…ho preso il palo di sostegno appena sotto il ginocchio facendomi roteare in aria e ricadere nella neve. Sento un dolore lancinante. Per la vergogna e per l’orgoglio mi tiro subito in piedi…mi fa un male boia. Aspetto qualche secondo, forse avrei dovuto mettere il ginocchio subito dentro la neve e aspettare un po’, ma ho paura di non riuscire a rientrare. Raggiungo la pista e lentamente scivolo verso il parcheggio. Mi sento il ginocchio gonfio ma riesco a spingere quindi non dovrebbe essere rotto…ma legamenti e menisco?
Prontosoccorso di Merano…fuori in 45’…tempo record. Ora dalle prove e dalle lastre il ginocchio sembra solo gonfio…però bisogna spettare, finchè c’è il versamento non si potrà fare una risonanza e verificare i danni reali. Passo 5 giorni con ghiaccio e stampelle. Altro che skialp. Penso a come sarebbe potuto andare…ginocchio spappolato e non solo stagione buttata alle ortiche. Mi sento mortificato. Ho valutato tutto al meglio ma non ho saputo resistere. Ero gasato. Ero a mille. Certo, sono cose che possono capitare…potevo schiantarmi contro un pino o atterrare male da un cliff…e questo certo non mi fermerebbe dal riprovare… però, a volte, bisogna avere l’umiltà di rinunciare, di pensare meglio alle conseguenze…perche un mese di stop in piena stagione mi fa molto più male che un ginocchio dolorante.

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

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