domenica 2 dicembre 2012
Doppietta: domenica pive nel sacco!!!
SI replica. Già nel tornare a casa dall’Engadina inizio a buttare l’occhio alle email e al meteo. Nessuno scrive. Ma si andrà??? Il meteo non è dei migliori. Solo la Val D’Aosta sembrerebbe rimanere al sole (principalmente la valle centrale) e, comunque, con molto vento. Faccio una lista di gite classiche, facili e relativamente sicure. In testa c’è Punta Leysser da Vetan. Una classica dello snowalp che mi piacerebbe provare. Scatta il giro di telefonate. Sembriamo tutti concordi. Poi una proposta alternativa: lo Spitzhornli dal Sempione. C’è un gruppone di Righiniani che va là. Sembra scontato aggregarsi. Ho qualche dubbio. Il meteo sembrerebbe pessimo. Anche il bollettino non è dei migliori. Ma siamo sicuri??? Si si…il meteo tiene ad ovest. Mi convinco. Alla fine ho detto che mi sarei aggregato, dopo la boschina dovevo farmi perdonare dall’altra metà del gruppo.
Alla Deagostini siamo in tanti. Sembra una gita sociale. E’ bello legare anche con i bipedi. Inoltre sono curioso di vedere il Sempione dopo l’ultima nevicata (quasi 1 metro di neve). Ma al passo non ci siamo nemmeno avvicinati. A pochi chilometri da Simplon una bufera di neve, il vento e le nubi basse ci respingono indietro.
Che fare? Andiamo in Val Bognaco per una meta alternativa. Se non mi ci avessero portato credo che non ci avrei mai messo piede. Mille tornanti. Per fortuna arriviamo al parcheggio e la situazione sembra nettamente migliore: neve già a 1500 e un pallido sole che trafila dalle nuvole.
Meta…sconosciuta. Seguo la fila indiana guardandomi intorno e gustandomi il paesaggio.
Dopo aver risalito uno splendido bosco di pini altissimi sbuchiamo in prossimità di un vallone fatto a balze. Su ogni “terrazza” c’è un laghetto, Sarebbe un posto meraviglioso se il cielo, inclemente, non si fosse chiuso sopra le nostre teste.
Vado davanti a batter traccia. Cerco di rimanere sui dossi duri e tirati dal vento ma non è sempre possibile. Fuori dal rado bosco ci saranno 50 cm da battere. Per fortuna con gli spatoloni della split si procede bene ma dopo poco sono quasi stufo.
Aspetto che qualche sciatori passi a darmi il cambio, Dai canali laterali continuano a scendere delle colate di neve soffiata.
Per fortuna il vento si fa sentire a raffiche. Metto i guanti pesanti e il guscio perché ho perso la sensibilità alle mani. Sono due anni che le ho particolarmente sensibili al freddo. Arrivano anche i compagni snowboarder. Arrancano sulla nostra traccia. Per fortuna hanno messo davanti Cedric come mezzo battipista.
Oggi, non so perché, mi sento come un pesce fuor d’acqua. Alla fine non sei uno sciatore ma nemmeno completamente uno snowboarder. Alla fine è una terza categoria: lo splitter. Bene…propongo di fare il primo corso si SPLTA1!!!
Il meteo peggiora. Arriviamo su un dosso con i vista il colle. Non sembriamo molto convinti di proseguire. Siamo un po’ sfilacciati. Il meteo pessimo. Inoltre l’ultimo tratto sembrerebbe più ripido.
Anche se non ricordo a memoria il 3x3, d’istinto non mi convince. Evidentemente la pensiamo tutti così visto che si decide di scendere. Non è mai bello non arrivare in cima (3 gite su 4), ma in questo caso è obbligatorio.
Scendiamo su una neve difficile. Molto diversa: fresca, gessosa, dura liscia o dura rugosa. A vista non si riesce a percepire differenza perciò si sta bassi sulla tavola cercando di sentire come cambia sotto la soletta.
In prossimità del bosco ci becchiamo una bella crosticina che, per fortuna, con lo snow si riesce ancora a surfare. Nel bosco la neve peggiore. Deve aver tirato un bel vento.
Finalmente più in basso ritorna un minimo di visibilità.
Cerco di far girare la tavola al meglio. Ma sono un po’ ruvido. Avrei bisogno di una bella giornata in seggiovia.
Riprendiamo la lunga stradina che con un fantastico boardercross ci riporta al parcheggio. Il tratto più bello della gita.
Anzi no. Il momento più bello è stato dopo a tavola: tra tagliatelle al ragù di cervo, salumi, giardiniera e birra la combriccola era bella sciolta e allegra. Non più skier, snowboarder o splitter ma tutti amici. Alla fine si è rivelata una bella giornata.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
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