sabato 1 dicembre 2012

Doppietta: sabato Arpiglia in cascina.

Ci dev’essere una congiunzione astrale che vuole mia moglie lontana per il w-end, la settimana ricca di precipitazioni nevose e il meteo che sembrerebbe favorevole. Non ci si può farsi sfuggire un’occasione così ghiotta. Preparo una bella doppietta!!! Sabato rapido consulto con i ragazzi. La situazione non è banale: in Ticino si è passati dai prati verdi a quasi due metri neve in pochi giorni. Di base escludo tutte le gite più difficili di un MS. In realtà non ho molto tempo per organizzarmi. Inoltre l’infamia per la terribile boschina della volta prima ancora m’accompagna. Decido di seguire e far scegliere agli altri. Alla fine si opta per un Griatshouls con negli occhi ancora i ricordi dell’anno passato. Sabato mattina partiamo prestissimo. A Milano piove. Ma anche sul Maloja il tempo non è dei migliori, nevischia. Per fortuna la colazione nel barettino di Chiavenna ci ha rinfrancato. Superiamo i ripidi tornanti e ci affacciamo sul lago. Nubi basse avvolgono le cime. Meteo pessimo. Sarebbe quasi da scendere verso Bivio in cerca di un po’ di visibilità. Poi notiamo una timida velatura azzurra che ci fa ben sperare. Puntiamo Zuoz. E’ talmente presto che, alla peggio, si torna indietro verso lo Scalotta. Arrivati in zona notiamo subito come sui versanti sud ci sia pochissimo fondo. Per fortuna c’era un triplo backup…e scatta la gita di fronte al Griatshouls: il classico e sempre sicuro Piz Arpiglia. Partiamo da Resgia su stradina appena innevata ma che tiene. C’è una velatura a coprire le rocce. Insomma le condizioni sembrano appena sufficienti. In realtà appena ci inoltriamo nel bosco la musica cambia. I pini gonfi di neve come non ricordavo da tempo infondono una certa euforia.
Saliamo lungo la stradina. Alcuni tagliano dritto ma alla fine non paga. Ad un certo punto troviamo una jeep bloccata dalla neve. Saremo sui 1900 metri e ora di neve ce n’è veramente tanta.
Continuiamo la salita. Arrivati in prossimità dell’alpe mi rendo conto che abbiamo sbagliato come l’ultima volta. Bisognava salire sul dosso. Adesso mi tocca tracciare. Ci saranno 50 cm di neve. Con la split si và che è un piacere, ma i ciaspolari affondano. Una staccionata attira la mia attenzione. C’è una bava di neve dalla forma singolare, quasi viscosa.
Ancora 200 metri circa al piano prima del dosso finale. Già mi pregusto la discesa. Inizio a pensare a mille alternative ma le scarto quasi tutte perché troppo rischiose. Purtroppo la voglia di fare una linea molto personale è forte e lotta contro l’esigenza di una discesa in sicurezza. Intanto continuo a batter traccia mentre il cielo si chiude attorno a noi lasciando qualche effetto di traslucenza.
Mi fermo sul piano per ricompattare il gruppo. Da qui la bella traccia dei 3 scialpinisti che ci precedono è molto comoda e non esito a sfruttarla. Lo spessore aumenta. Le ciaspole affondano sempre più mentre la split è perfetta. Puppi ringrazia di aver preso una Jones e passa il gruppo.
Velocemente siamo in cima. Mi cambio fremente per la discesa. Ci sono un paio di opzioni davvero interessanti ma si opta per la discesa classica. Per fortuna i primi sciatori sono rimasti diligentemente nella loro traccia. Non credo ai miei occhi. E’ tutto per noi!!! Scalpito e parto per primo. Neve da urlo. Peccato per la pendenza inizialmente banale. Per fortuna sul dosso le cose cambiano. Si può mollare a tutto gas. Mi porto a sinistra sul bordo del dosso. Qui è uno spettacolo. Inoltre abbiamo giocato il jolly: esce un timido sole a illuminarci la discesa…solo sull’Arpiglia ed esattamente nel momento giusto. Ci ritroviamo sul piano. Poche curve ma dal sapore intenso.

  Come inizio (vero) non c’è male.
Il resto è sopravvivenza, divertente ma non eccezionale. Il bosco non è in condizione…troppe rocce appena ricoperte. La stradina è la soluzione migliore. Arriviamo alle macchine con un bel sorriso. Ci voleva!!! Non vedo l’ora che sia domani. N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

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