Seconda gita SA1. Meteo non dei migliori ma ha nevicato…e nevicherà…quindi
gita sicura in mezzo al bosco…come non tornare al Colobana. Condizioni
nettamente diverse alla volta scorsa…la strada è interrotta 100 metri sotto. Mi
porto avanti, lascio tutti ancora presi con la colazione al Dolce Forno e così
trovo un comodo parcheggio. Ci prepariamo sotto un’intensa nevicata.
La partenza è su comoda strada asfaltata…ma ci sono 40 cm da
battere. Siamo i primi, per non dire gli unici.
Ad ogni modo la partenza soft è perfetta per allenarsi nella
battitura. La pendenza dolce aiuta…ma che fatica!!!
Arriviamo alla dorsale. Il pendio è ripido e carico. Meglio
tenerci sulla strada che con numerosi tornanti prosegue fino a Castello. Certo
che l’abbiamo allungata di non poco ma non era proprio il caso.
Le case sono semisepolte. C’è una quantità di neve
imbarazzante.
Decidiamo di rimanere sulla strada. Più si sale e più ce n’è
(anche perché ne sta cadendo parecchia). Con 40 persone di cui la maggior parte
alle prime armi meglio stare in campana.
Superato il paesino entriamo in una bellissimo bosco di
pini.
Ogni tanto le fronde non reggono al peso e scaricano a terra
tonnellate di neve polverosa che invade la strada. Siamo avvolti dagli sbuffi.
Arriviamo a Laveggiolo dove la strada termina. Iniziamo a
battere in campo aperto per guadagnare il bosco superiore. C’è troppa neve.
Fermo Marc e passo avanti per valutare la situazione. Mi raccomando per le
distanze. Nonostante la split sprofondo fino al ginocchio.
Arrivati al bosco proseguiamo io e Astrid. In realtà lei
apre la strada battendo traccia instancabilmente…mentre io ogni tanto mi alterno
ma, più spesso, tengo gli occhi incollati alla traccia gps della volta
precedente. Se non avessi scaricato la traccia sarebbe stato impossibile districarsi
in un bosco così incasinato.
Arriviamo ai ruderi delle baite a quota 1800 mt. Siamo
completamente bagnati. Nevica copiosamente. La gita termina qui. Il canale di
discesa è vergine. Astrid si è meritata l’apertura da prima. Parte avvolta
nella neve fresca fino alla cintola!!!
Lascio andare avanti due ragazzi. Poi non resisto e parto. C’è
talmente tanta neve che ci si pianta. Loro arrancano. Io sfrutto una scia per
prendere velocità, poi mi butto dritto verso il basso. Sollevo neve ovunque. La
respiro, la mangio…non vedo più nulla. Che spettacolo. Sembra il Canada!!!
Arriviamo al secondo canale. Questo è ripido e preferiamo
evitarlo andando a ravanare nella boschina. Forse sarebbe stato meglio scendere
di lì. Senza pendenza si è quasi paralizzati.
Arriviamo sulla strada. Meki và in avanscoperta. Al bivio
con la radura si ferma. Dove si và??? Arrivo a bomba ricordandomi del dentino…bammm
super salto mentre i ragazzi sgranano gli occhi…”di qua che è uno spettacolo” …urlo…di
gioia!!!
Arriviamo alle case basse dell’altra volta. Il cielo si
apre, azzurro, il sole c’illumina mentre dall’alto cadono dei batuffoli di
cotone…
Arranco a piedi sulla stradina. Poi proviamo a fare un
taglio che ci porta molto più in basso di dove dovremmo andare. Il bosco s’impenna
e sarebbe stupendo tuffarsi in quella neve fino alla statale…purtroppo dobbiamo
rientrare in sicurezza. Arranco dentro fino alla vita dietro agli sciatori.
Finalmente guadagnamo la stradina che ci riporta al parcheggio.
Ma la macchina dov’è???? Ok, tiriamo fuori le pale….
Che giornata da ricordare…
N:B: PER AFFRONTARE UN
FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’
NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI
SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE
LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE
SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA
SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE
INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE
SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE,
ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.