A volte bastano piccole cose per fare una giornata epica.
Rubarsi un giorno di ferie al lavoro. Trovarsi con pochi amici. Rimettere in
moto una seggiovia sgangherata per pochi euro. 40 cm di neve fresca. La voglia
di sbattersi per organizzare l’evento. Grazie Fiso, senza di te non avrei
goduto così tanto!!!
Arrivo a Parma lunedì sera sotto una fitta nevicata. In
autostrada nessuno, ma dallo svincolo al parcheggio di casa il delirio.
Macchine cappottate, camion in panne, spazzaneve furibondi…chissà se riusciremo
a salire a Lagdei…
Partenza con calma…5.30 al Campus…azz. Recuperiamo i più
sciammannati per strada. Tranquilla colazione e arrivo anzitempo al parcheggio:
ore 8.00. Perché arrivare così presto con la seggiovia ancora chiusa? Ma che
domande Mirko, per risalire a piedi e fare la prima traccia in barba ai
Cornigliesi!!!
Scherzetto non riuscito…Gino è già avanti a battere la
vecchia pista. Noi partiamo a velocità folle. A metà pista ho il cuore che
batte come un martello pneumatico. A pochi metri dall'arrivo Gino sfreccia
verso il basso…ha aperto la pista lasciandoci la chicca tutta per noi.
“Ansia-man” riparte a bomba. La linea dev'essere nostra. Io e il Balo
fatichiamo a stare dietro…abbiamo i nostri tempi.
Si parte. La neve è da paura e invita a osare. Subito mi
lancio su un primo drop a seguire una traccia…volo per atterrare nel morbidone.
Il terreno è sconosciuto e fitto di faggi particolarmente stretti..giusti
giusti per la Jones 168…come fare uno slalom con degli sci da libera.
Seguo il Fisio. Si butta a sinistra dove trova un budello
ripido e vergine da fare a bomba. La GoPro sulla bacchetta mi rompe non
poco…arrivo lungo e centro un tronco…riparto ma appena dopo pochi metri mi
ribalto di nuovo…ce n’è quasi troppa!!!
Arriviamo alla seggiovia. Siamo tra i primi a
risalire…quindi ancora linee per noi. Ci lanciamo veloci in un sotto seggiovia
da urlo. Ci sono dei salti fantastici da prendere a tutta. Sul cambio di
pendenza entro forte e dritto…mi sa che ho sganciato un bel lastrone. Ce la
mangiamo tutta d’un fiato. Basta GoPro. Voglio godermi ogni curva…senza ansia,
tanto ce n’è per tutti!!!
Altro giro. Il dislivello è contenuto (250 mt) ma alla fine
è giusto giusto da bersi in un colpo solo. Il Fisio apre portandoci in giro in angoli
di paradiso. La faggeta è bella ma vorrei un po’ più di spazio. Eccoti
accontentato…una bella paginetta…peccato che sia un bel lastrone su fondo
ghiacciato e duro. Appena carichiamo parte via tutto in blocco.
Il Fisio è più
possibilista: ma se tiri dritto veloce e leggero gli stai davanti…io penso che
se per sfiga mi cappotto mi ritrovo più di 2 metri di neve in testa!!! Di 3
“paginette” nemmeno una è rimasta in piedi: appena sollecitate all'ingresso per
provarne la tenuta, sono partine in blocco. Delle belle trappole.
Le run si sprecano e c'è sempre da tracciare qualcosa di buono.
Ma
gli spazi si stringono. Il Fiso si muove agile. Io arranco e inizio a non
incastrare le curve come vorrei. Per fortuna sono le 13.00 ed è ora del pranzo.
Arrivo al Rif. Mariaotti bagnato fradicio. Pantaloni a parte
(che sono una schifezza di materiale), sarei meno fradicio se mi fossi buttato
nel lago. Resto in calzamaglia e metto tutto sopra la stufa ad asciugare. Nel
frattempo mi corroboro con dell’ottima polenta e formaggio e una torta di noci
che da sola vale in viaggio fin qui!!!
La compagnia è eccezionale (non posso riportare per pudore
la barzelletta di Ermanno…ma ha fatto scompisciare tutto il rifugio).
Ripartiamo. O meglio, mi lancio a bomba verso il basso, verso il furgone dove
ho il cambio. Tolgo le cose zuppe e m’infilo la tuta sotto i pantaloni da snow.
Cambio la maglia e infilo il piumino. Oggi sono uno straccio, ma se non avessi
fatto questo cambio (la prossima volta due cambi!!!) oggi sarei con 40 di
febbre!!!
Dopo la polenta le velleità camminatorie del Fisio si
spengono…meno male perché sono cotto. Altri due bei giri nel bosco e poi a
casa…anche presto.
Mitica giornata, ultima chicca regalata dalla vecchiotta
seggiovia che a settembre sarà costretta a chiudere i battenti.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
1 commento:
bello il lastrone, tutta esperienza
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