martedì 12 febbraio 2013

Lagdei Epic


A volte bastano piccole cose per fare una giornata epica. Rubarsi un giorno di ferie al lavoro. Trovarsi con pochi amici. Rimettere in moto una seggiovia sgangherata per pochi euro. 40 cm di neve fresca. La voglia di sbattersi per organizzare l’evento. Grazie Fiso, senza di te non avrei goduto così tanto!!!
Arrivo a Parma lunedì sera sotto una fitta nevicata. In autostrada nessuno, ma dallo svincolo al parcheggio di casa il delirio. Macchine cappottate, camion in panne, spazzaneve furibondi…chissà se riusciremo a salire a Lagdei…
Partenza con calma…5.30 al Campus…azz. Recuperiamo i più sciammannati per strada. Tranquilla colazione e arrivo anzitempo al parcheggio: ore 8.00. Perché arrivare così presto con la seggiovia ancora chiusa? Ma che domande Mirko, per risalire a piedi e fare la prima traccia in barba ai Cornigliesi!!!

Scherzetto non riuscito…Gino è già avanti a battere la vecchia pista. Noi partiamo a velocità folle. A metà pista ho il cuore che batte come un martello pneumatico. A pochi metri dall'arrivo Gino sfreccia verso il basso…ha aperto la pista lasciandoci la chicca tutta per noi. “Ansia-man” riparte a bomba. La linea dev'essere nostra. Io e il Balo fatichiamo a stare dietro…abbiamo i nostri tempi.
Si parte. La neve è da paura e invita a osare. Subito mi lancio su un primo drop a seguire una traccia…volo per atterrare nel morbidone. Il terreno è sconosciuto e fitto di faggi particolarmente stretti..giusti giusti per la Jones 168…come fare uno slalom con degli sci da libera.

Seguo il Fisio. Si butta a sinistra dove trova un budello ripido e vergine da fare a bomba. La GoPro sulla bacchetta mi rompe non poco…arrivo lungo e centro un tronco…riparto ma appena dopo pochi metri mi ribalto di nuovo…ce n’è quasi troppa!!!

Arriviamo alla seggiovia. Siamo tra i primi a risalire…quindi ancora linee per noi. Ci lanciamo veloci in un sotto seggiovia da urlo. Ci sono dei salti fantastici da prendere a tutta. Sul cambio di pendenza entro forte e dritto…mi sa che ho sganciato un bel lastrone. Ce la mangiamo tutta d’un fiato. Basta GoPro. Voglio godermi ogni curva…senza ansia, tanto ce n’è per tutti!!!
Altro giro. Il dislivello è contenuto (250 mt) ma alla fine è giusto giusto da bersi in un colpo solo. Il Fisio apre portandoci in giro in angoli di paradiso. La faggeta è bella ma vorrei un po’ più di spazio. Eccoti accontentato…una bella paginetta…peccato che sia un bel lastrone su fondo ghiacciato e duro. Appena carichiamo parte via tutto in blocco.

 Il Fisio è più possibilista: ma se tiri dritto veloce e leggero gli stai davanti…io penso che se per sfiga mi cappotto mi ritrovo più di 2 metri di neve in testa!!! Di 3 “paginette” nemmeno una è rimasta in piedi: appena sollecitate all'ingresso per provarne la tenuta, sono partine in blocco. Delle belle trappole.
Le run si sprecano e c'è sempre da tracciare qualcosa di buono. 

Ma gli spazi si stringono. Il Fiso si muove agile. Io arranco e inizio a non incastrare le curve come vorrei. Per fortuna sono le 13.00 ed è ora del pranzo.
Arrivo al Rif. Mariaotti bagnato fradicio. Pantaloni a parte (che sono una schifezza di materiale), sarei meno fradicio se mi fossi buttato nel lago. Resto in calzamaglia e metto tutto sopra la stufa ad asciugare. Nel frattempo mi corroboro con dell’ottima polenta e formaggio e una torta di noci che da sola vale in viaggio fin qui!!!

La compagnia è eccezionale (non posso riportare per pudore la barzelletta di Ermanno…ma ha fatto scompisciare tutto il rifugio). Ripartiamo. O meglio, mi lancio a bomba verso il basso, verso il furgone dove ho il cambio. Tolgo le cose zuppe e m’infilo la tuta sotto i pantaloni da snow. Cambio la maglia e infilo il piumino. Oggi sono uno straccio, ma se non avessi fatto questo cambio (la prossima volta due cambi!!!) oggi sarei con 40 di febbre!!!
Dopo la polenta le velleità camminatorie del Fisio si spengono…meno male perché sono cotto. Altri due bei giri nel bosco e poi a casa…anche presto.
Mitica giornata, ultima chicca regalata dalla vecchiotta seggiovia che a settembre sarà costretta a chiudere i battenti.

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

1 commento:

Ai@ce ha detto...

bello il lastrone, tutta esperienza