Purtroppo le feste hanno sparpagliato il gruppo e fino all’ultimo non sapevo cosa fare. Ma il solito tarlo s’insinuava…bisogna andare là dove quota, esposizione e boschetti mantengono la bella neve.
Incastro Riccardo e Andrea, scialpinisti doc, vogliosi di fare freeride. Si fidano ma non sanno cosa gli aspetta!!!
Abituati alle levatacce non fanno caso all’orario un po’ troppo in anticipo (dettato dalla carogna), così estremamente presto ci ritroviamo a Iselle. Bene, seconda colazione più panini DOC dalla signora (merito dell’appello di Francone). Con comodo arriviamo al parcheggio di Rothwald. Siamo i primi. 15 cm caduti nella notte ma nebbia!!! La ventilazione da nord condensa sul versante. Che sfiga, c’era cielo terso fino a pochi chilometri prima!!!
Facciamo il punto ma le alternative non convincono. La nebbia si dirada e decidiamo di rimanere. Mentre ci prepariamo una serie di wooom e vere e proprie bombe scuotono l’aria. Altro che culo stretto.
Prima risalita. Causa passo chiuso nei giorni scorsi, non tutto è tritato anzi. Prima discesa di “riscaldamento” alla sinistra dell’ancora. Neve non facilissima soprattutto in basso. Ad ogni modo divertente.
I ragazzi apprezzano. Bene andiamo con cose più serie.
Tagliamo dal piattone in alto per prendere la linea sul salto di roccia dove ho
perso la tavola l’anno scorso (PS non conviene, meglio camminare in alto e
divallare dove ci sono i divieti per rispetto della fauna).
Qui verginone. Scendo verso una pendenza via via più
sostenuta. Per fortuna il gps mi segnala il punto dove NON sbagliare l’ingresso
ed evito di ritrovarmi appeso come l’anno scorso. Scendo veloce ma c’è qualcosa
che non và. Già ho accorciato il passo, montato estremamente largo, ma fatico a
entrare bene nella curva in front. Per mantenere la frontalità non chiudo bene
la spalla anteriore. Provo a cambiare l’angolo portandolo a +21. Svolta di
giornata. Nel bosco ripido mi trovo subito meglio.
Altri due giri su questo pettine pazzesco dove ci sono mille
linee (alcune ancora inesplorate a guardare bene la cartina). Scendo tra gli
alberi e punto un dosso leggero dove saltare. Vedo due tracce ai lati e la neve
oltre. Insomma un dosso innocuo…con un buco di roccia al centro!!! Non c’è
molto da fare, salto e via…arrivo giusto giusto sull’altro lato. Mi sbraccio
per segnalarlo agli altri e marco la posizione sul gps. Gran culo, se ci fossi
caduto dentro mi sarei fatto davvero male se non peggio. Davvero inaspettato ma
può capitare quando si percorrono linee inesplorate.
Aprono il secondo impianto. Ci lanciamo a prenderlo ma ormai
tutta la dorsale e tritata. Ci buttiamo nel bosco basso. Qui la neve è meno
bella e i passaggi numerosi. Facciamo un solo giro e molliamo il colpo.
Sono le 12.30 e molto è già stato fatto. Per completare al
meglio la giornata perché non fare una pellatina?
Vediamo una bella traccia salire sul dosso a lato del
comprensorio (Hohture 2409 mt). Dai sorrisi sembra davvero bello.
Tiriamo su ciaspole e pelli e saliamo. Riccardo si chiama
fuori (peccato) e si offre per il recupero.
Con Andrea saliamo. La traccia è ben fatta e portante quasi
sempre. Ogni tanto sprofondo fino al ginocchio, motivo per cui ho mollato le
ciaspole, ma si sale bene. La dorsale fatta da 3 anticime sembra non finire mai.
Abbiamo fatto solo 400 metri “defaticanti” ma arrivare in cima non è stato
proprio una “passeggiata”.Salendo avevo visto una bella “paginetta” intonsa. Ci teniamo alti. Parto a destra della traccia e subito mi rendo conto di essermi portato troppo sulla cresta!!!
Meglio tenerci sulle tracce finche il pendio si apre. Qui è
intonso e la neve perfetta!!! Molliamo i freni e giù a bomba. Spettacolo!!!
Urlo come un matto…punto il rado boschetto cercando di
saltare su ogni dosso…discesa da godersi tutta d’un fiato…incrocio altri
skialper, driblo anche loro che mi guardano indispettiti che uno snowboarder
goda così tanto!!!
Andrea è un po’ cotto (crampi diffusi) ma la neve è talmente
bella che si lascia sciare da sola. Giù in basso ci ricongiungiamo alle tracce
di discesa ma ci sono ancora ampi spazi. Evito di finire nella forra del Rio
Fronbach e mi tengo per i pratoni dell’alpe Wase fino alla strada.
Neve
perfetta fino in fondo. Solo 2 km di distanza e la neve è rimasta più fredda e
migliore. Sciata perfetta. Quando ce la si guadagna è sempre meglio!
Riccardo ci recupera al volo. Zero sbattimenti. Una giornata
da incorniciare.
PS: progetti futuri. A parte i vasconi del Maderhorn davvero
golosi, sarebbe bello fare una traversata salendo la Punta di Terrarossa dal
Simplonpass e scendere non per la Wasmertalli, ma per il bacino di nord ovest. Dalla
cima dell’Hohture sembra fattibile. Dalla cartina ci sono almeno due incognite
(la discesa sul bacino e il superamento di una fascia rocciosa a 2700 metri).
Insomma un bel progetto che merita un ulteriore sopralluogo, magari dopo una
bella nevicata.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.