Mercoledì rubato. Quello di cui leggi sempre ma non ci sei
mai perché devi lavorare. Quello che vorresti ma sei da solo. Quello che hai
poche ferie e devi risparmiarle. Ecco, quello lì!!!
Con Stefano e, finalmente, Andrea Arolflife ci prendiamo il
giorno giusto…dopo una bella nevicata con poco vento, sole e prima di una
grossa perturbazione che limiterà non poco le gite backcountry.
Dopo grandi progetti (rivisti dopo un paio di parole con
Franco e la lettura aggiornata del bollettino) ci si orienta per una bella gita
priva di pericoli oggettivi: Chilchalphorn da Hinterein.
A San Bernardino ci accoglie il primo sole…ma già dall’altra
parte del tunnel le nuvole chiudono la visuale. Ma no!!! Che sfiga!!! Iniziamo
a cambiarci in quello che sembra un parcheggio. Fa freddo. Controllo la neve
nuova…mah saranno almeno 50 cm!!! Siamo in 3 con due split…azz la vedo dura!!!
Mentre Andrea ancora sta sistemando qualcosa, vedo uno
skialper iniziare la lotta contro il muro di neve. Presto lo raggiungiamo per
dare man forte. Mi alterno nel pesante lavoro di battitura reso più complesso
dalla nebbia che ci avvolge. Per fortuna arrivano 3 scialpinisti ABS muniti che
si mettono a batter forte.
In 5 acceleriamo e, finalmente a quota 2200,
sbuchiamo dal mare di nuvole. Lo spettacolo è abbacinante. Il sole brilla
forte, la neve bianchissima e il cielo blu scuro.
Siamo solo noi ed è
bellissimo. Purtroppo la neve ha preso un po’ di vento e c’è una leggera
crosticina più o meno noiosa. Più che altro bisognerà stare molto all'occhio in
discesa…pendenza (per fortuna non troppa) e piani di scorrimento (ho trovato
solo un punto dove delle roccette hanno buttato fuori della brina di fondo).
La traccia degli svizzeri inizia ad essere un po’ strana.
Passo avanti e punto dei bei dossi a sinistra, sicuri e spelacchiati. Mi
aspetto di non affondare e procedere veloce. Loro mi richiamano ma io procedo a
testa bassa. Si staccano e puntano proprio sotto un bel accumulo che ha appena
scaricato. Ci ritroviamo al pianoro soprastante…ovviamente io da solo sono
arrivato di gran lunga prima di loro 4.
Nel frattempo arrivano anche altri due svizzeri più pratici
del posto. Sento che parlano tra di loro. Dopo un po’ vedo la carovana dei 4
puntare decisamente verso il colle (traccia classica) dove gonfie, cornici e
valanghe spontanee dovrebbero avvertire il gruppo che il rischio è un filo
elevato (oltre alla fatica di battere 50 cm di neve crostosa).
Discuto un po’
con gli altri due. Anche loro mi dicono di averli sconsigliati. Mi confronto
sulla mia idea di salire tenendo i dossi di sinistra, duri e spelati. L’idea è
di arrivare alla base rocciosa, quindi o traversare o salire a piedi verso la
cima sfruttando le rocce. Loro concordano ma non se la sentono di proseguire e
scendono.
Mi rimetto di buzzo buono a batter traccia via via meno
profonda. Mancano 100 metri ma sono cotto!!!
Per fortuna arrivano due signori che mi danno il cambio ma,
soprattutto, tracciano con gli sci uno slalom speciale tra le rocce che ci
permette di superare l’accumulone senza traversarlo, grandi!
Ultimi metri. Arrivo. Il panorama toglie il fiato. Ci
raggiungono i ragazzi di Montagna Vera (saluti a Umberto Locatelli) di cui
avevamo poco prima citato (quelli lì beccano sempre dei gran pulveroni!!!).
Mangio le barrette che ho e cerco di recuperare le forze. Mi godo la vista del Lorenzhorn...figo ma una vera vasca!!!
Iniziamo a cambiarci per la discesa. Sono già allacciato e pronto…ma Andrea
ancora ciacola….dai cazzo (scherzosamente)!!!
Vedo le tracce spostarsi a sinistra….e lasciare una serie di
valloni dritti davanti a noi.
Entro con circospezione…per assurdo nel lato sopravento la
neve è migliore come se l’aria avesse rallentato tra il piano e il dosso (poi
pelato). Inoltre è il lato migliore sia per qualità della neve, che per
sicurezza (accumuli sull’altro lato). La pendenza è modesta ma il bello shape a
siluro della Venture fa da rompi-crosta e scorre che è una meraviglia. Inizia
il godimento. Siamo solo noi!!!
Sbuchiamo al sole. Le nuvole sono sparite. Superiamo un paio
di canali allettanti (ma pericolosissimi per scariche e salti di rocce) e
arriviamo sopra le casette di Hinterein.
Ritroviamo gli skier ABS muniti. Il pendio è ripido ma la
neve è splendida. Mi lancio nelle curve più belle della giornata.
Stiamo veramente bene…non si poteva prendersi una giornata
migliore.
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
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