venerdì 3 gennaio 2014

Zerbion alias Cima Fiocchi

Mi piace (ogni tanto) quando non devo pensare a nulla!
Così sono ben felice di andare a trovare a metà strada Ale, la Cri e il Magister quando mi propongono lo Zerbion. E’ una classica della VdA, letta e riletta su "Neve Libera" ma mai considerata fino in fondo.
Purtroppo la notte è stata tormentata poiché Silvia non stava benissimo…e fino all'ultimo in forse. Per fortuna si risolve per il meglio e posso andare con i miei amici.
L’incertezza gioca un brutto colpo a Stefano che per non rischiare diserta…và a Madesimo e si becca la solita sfiga: nuvola fantozziana e visibilità 0.
Al mattino ci troviamo anche con Fede e due suoi amici neofiti. A Promiod la bella sorpresa: Cero e Giuliana.
Si sale lungo la mulattiera innevata da prima pendente poi via via più piatta e lunga. Ottima per Carlo che deve prendere confidenza con la split. 

Io sento qualcosa nello scarpone…un sassolino? Un ramoscello? Una piega della calza? Mah…dopo mezz’ora sfilo il piede e trovo una chiave inglese!!! Ah si, l’avevo messa lì per non perderla!
Finalmente ci portiamo sotto allo Zerbion e iniziamo a salire seriamente. Carlo rimane un filo defilato. Le prime volte con le pelli sono sempre un po’ noiose. Fede e i ragazzi spariscono. Noi proseguiamo.
Si passano due fasce boscose e finalmente si arriva sullo spallone.

La vista inizia a diventare notevole. La neve è varia e i passaggi numerosi…per cui inizio a valutare le alternative.
La discesa diretta dello spallone no, troppo spelacchiata. Per la via di salita non male…basta cercare la linea giusta. Ma là a sinistra c’è un bel vallone intonso…già dalla cartina mi aveva ingolosito non poco. Continuiamo a salire e studiamo.
Via via le velature del mattino si diradano ed esce un buon sole che ci scalda oltremodo. La neve fuori dal bosco ha già trasformato.

Si continua sullo spallone sempre più stretto. Dico a Carlo di mettere i rampant…non si sa mai…se dovesse scivolare i pendii laterali sono belli ripidi e lunghi.
Raggiungiamo il deposito sci. Molti salgono a piedi ma decido di portarmi comunque la split. Esorto Ale a fare la stessa cosa…ma non abbastanza perché sale senza…se ne pentirà poi ed io mi mangerò le mani!!!
Dalla cima vista completa sulla VdA con Cervino e Rosa in primo piano.

Il vallone intonso sotto di noi è proprio invitante. Sarebbe stata una bombazza ma nessuno ci ha creduto (ma perché Mirko si porta la tavola fin su? Secondo voi????).
Giorgio arriva…senza zaino e tavola…troppi arancini durante le vacanze sicule gli hanno avere le allucinazioni (presente i dolcetti assassini in “Piramide di Paura”?)…guadagna la cima ma lascia l’attrezzatura un centinaio di metri sotto.
Iniziamo a scendere…mi porto a sinistra sul fianco scosceso ma intonso…tiro belle curve e non sono affatto pentito della scelta.

Guardando bene tiriamo belle linee vergini…appena prima del bosco un bel pendio semi intonso…aspetto che Carlo arrivi a ricompattare il gruppo prima di partire ma lui, più goloso di me, non si ferma ed io parto all'inseguimento. Ne esce una bella sciata in coppia con esplosione sul un bel drop!!!
Dentro il bosco la musica cambia. Neve farinosa ma numerosi passaggi e pendio abbastanza ripido. Ci si lancia a bomba.
Fuori sulla prima radura Giorgio arranca…il dolcetti continuano a perseguitarlo nonostante il godimento. “Raga scusate ma ho perso una ciaspola”…”ehm, veramente ne hai una sola!!!”.

Dico solo che sbatta! Per fortuna Carlo ripella e la recupera (con tanto di sdraiata a pelle d’orso).
Ci godiamo il sole, la quieta e la bella compagnia. Mi sento appagato come non mai.
L’ultimo pezzo è la solita stradina bordercross incazzata che dà accesso alle terrazze coltivate…ed inizia il drop show!!!
Salta una, salta due di fila…saltane tre di file (gambe di marmo) con tanto di sbrago del pantalone su un arbusto!!! Spettacolo.

Ritroviamo Fede e gli altri. Purtroppo devo correre a casa alla svelta altrimenti una birrozza proprio ci stava.
Ale dobbiamo tornare…mi devi una discesa!


N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

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