domenica 26 gennaio 2014

Crosta e ghiaccio per tutti al Barbarossa

Forse la gita più brutta di sempre.
Peccato perché l’ambiente e la compagnia erano molto valide (facce già viste alle precedenti sociali e alcuni ragazzi con split) ma la neve “bella da sciare” è un’altra cosa.
Peccato doppio perché si doveva andare al Flassin che, a quanto riportato su Guliver, era in polvere 00.
Peccato triplo perché è tutta la settimana che discuto con Silvia (poveretta, stanca perché Massimo non la fa dormire, si sfoga su di me ed io che per sfogarmi la lascio sola) e avevo proprio voglia di una gita super.
Così van le cose…sei osservatore e la tua opinione non conta ("scusa, ma dopo il caldo passato e il freddo che sta arrivando a quella quota – bassa – non troveremo solo ghiccione?" - "No, ma figurati"), però sei obbligato ad andare anche se ero tirato in famiglia (azz eravamo un botto d’istruttori ma vabbè, se posso dare una mano vengo volentieri), però cambiare meta all'ultimo con una scusa “all'italiana” (causa meteo avverso…macché…causa concomitanza in Orobie della gita SA1 il giorno dopo...personalmente la franchezza paga di più) mi ha fatto proprio sbarellare.
Lasciamo il beneficio del dubbio…in fondo la mia esperienza è pari a 0,1%...e in effetti la giornata parte bene…sole che scalda e ambiente da favola con metri di neve che nascondono le baite e la Presolana tirata a festa.

Si sale sul duro durissimo…ma godo a non mettere i rampanti mentre molti skier cedono…salgo veloce…ogni tanto scivolo, a volte cado…ma sul sentiero non esposto è buona cosa mettersi alla prova e migliorare la tecnica di salita.
Usciti dal bosco lo spettacolo è notevole. Mi ringalluzzisco alla vista di pareti gonfie di neve. 

Vedo linee ovunque…ma la neve è crostosa dai 1400 in su…tranne che nelle esposizioni nord…peraltro le più cariche.
Arriviamo presto sulla finta cima…dietro un pendio da sballo aspetta d’esser violato…400 metri di polvere e già la traccia per risalire…ma no, siamo con la scuola. 

Ok ma salire sulla dorsale del Barbarossa? (in effetti pericolosa)…no dai…scendiamo sul trito…”che se tutti stiamo nella stessa traccia si spiana e ci si diverte di più” (cit. di stoici dello scialpinismo antico).
Scendiamo su neve mista cartone…a cercare bene 2, ma solo 2 curve belle ci sono…poi solo crosta fino alle temute rigole. Da 1500/1400 fin giù solo neve lisciata dalla pioggia e ghiacciata dalle temperature. Di remollo zero assoluto…quindi scendiamo su questi dossi duri dove lo snow incide male…uno strazio.

Ma il top ci attende davanti…le stesse rigole ma nel bosco fitto e ripido. Affrontarlo con signori non proprio nel pieno fiore degli anni…vederli esplodere (me compreso) ogni 3 curve con il rischio di farsi davvero male è stato davvero durissimo. Usciti sul pratone finale (immaginate una pista da pattinaggio inclinata) è stata una salvezza e la degna conclusione di una gita proprio non indovinata.
Poi la birra, le chiacchiere e l’amicizia risolvono tutto…finché non torni a casa e poi in ufficio…davanti una lunga settimana e la frustrazione che monta.

Vabbè “ se non si soffre si gode solo a metà”…beh oggi si è goduto al completo!!!

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSARIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

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