sabato 12 aprile 2014

Bocchetta di? Booh…val.

Sono passati 10 giorni dalla “bastonata” al Campo Tencia e ancora mi pesa la frustrazione per aver sottovalutato la gita (nonostante numerosi avvertimenti) e non aver chiuso la cima.
Avrei dovuto mantenere il mio programmino e rispettare i tempi…adesso è tutto saltato e le condizioni non sono il massimo.
Vabbè, rimescoliamo le carte. A guardar bene si potrebbe fare il Sengchuppa in 2 giorni (giusto perché ho assimilato la lezione) dormendo al De Zen. Ovviamente spendere una notte a 3000 per “solo” 600 metri il giorno dopo mi sembra un po’ sprecato, ma a guardar bene si potrebbe scendere sul versante ovest fino ad un colletto a quota 3000. Di qui ripellare e scendere integralmente la est.
Il programma mi piace. Inizio a organizzarmi. Bisognerà portare su un minimo di materiale visto che il bivacco è giusto una scatola di sardine. Bisogna trovare le persone….ma sono tutti impegnati con Sa2/Sba2.
Mi scateno interpellando tutta la mia rete di conoscenze…e alla fine convinco Tex.
Sono contento di aver organizzato…ma non passa nemmeno un  minuto che arrivano degli “ordini di scuderia”.
Questo w-end è l’ultimo per me per partecipare come OS al corso Sba2 dove ci sono almeno due ragazzi con la split. Inoltre mancando l’ultima gitona del 1 maggio questa sarebbe anche l’ultima chance di stare con tutti i ragazzi. Mi spiace paccare Tex dopo che l’ho tirato scemo per convincerlo, ma la scuola chiama ed io rispondo.
Direzione Capanna Boval. Il posto è tra i miei preferiti tanto che ho progetti per il 25 aprile.
Pensavo che sabato si potesse salire il Palù per raggiungere la capanna dalla sua bellissima discesa.
No. Sabato si sale con molta calma dalla stazione del Morteratsch. Però noi OS siamo in qualche modo indipendenti. Non possiamo vederci in capanna? No, sai com’è c’è da ripassare i paranchi….
Vabbè…vita da scuola. Ed i effetti ho finalmente capito il meccanismo della carrucola quindi not bad.
Inoltre sabato è proprio una brutta giornata con nuvole che chiudono le cime. Il Palù non si sarebbe comunque fatto.

Arriviamo in capanna appena prima che inizi a nevicare. La capanna ha una vista splendida ma per il resto è un po’ un cesso. Il gestore è anche simpatico, ma gli aiuti sono un po’ troppo svizzeri. Ad ogni modo fioccano le birre (che costano meno dell’acqua) e il clima si scalda.
Diamo il meglio/peggio di noi tanto da essere richiamati più volte dagli altri avventori a mantenere i toni più bassi. Ad ogni modo grosse risate con gli amici più cari.
Domenica. Sveglia presto. Nevischia e nuvole basse. Puntiamo una cima vicina al Piz Morterasch (metà dell’Sa2) ma la salita è in comune. Si passa tutti da una forcella che solo Gianni conosce (in realtà ce l’avevo marcata sul gps). Ci ritroviamo su pendio ripido in 3 classi (era presente un’altra scuola con la stessa idea)…70 persone a piedi, sci in spala, a fare un passo alla volta. La finestra di sole tanto sperata è apparsa per poi richiudersi (Umberto non sarai mica tu a menare gramo?)…insomma bloccati ni fila con nuvole e vento freddo. Top.
Raggiungiamo la bocchetta. Dietro un pendio ripido e vierge. In prospettiva tutto nebbioso poiché le nuvole s’incanalavano e non permettevano di vedere la cima. Ma la visibilità era la medesima di dove eravamo noi, ne buona, ne pessima. Il gps segnava precisamente che eravamo alla forcella Boval e sulla corretta via di salita, ma i “boss” hanno discusso per almeno mezz’ora e non ho capito, da lontano, se pensavano di aver sbagliato strada o meno. Ad ogni modo non c’erano le condizioni per proseguire. Si scende. Stessa fila indiana infinita.

Sotto di me un pendio ripido con 30 cm di farina. Lucone scendiamo con le tavole?...Magari…ma non si vede una mazza e il pendio è esposto…e siamo con gli alunni. Right…
Finalmente calziamo lo snow. 10 curve fighissime…poi duro. La neve non remollerà ma almeno è liscia come un biliardo.
Ci buttiamo su una via diretta che, onestamente, non saprei dire se ha pagato o meno. Non abbiamo fatto il giro dalla Boval ma ci siamo incastrati in un bosco malefico e sulla morena. In qualche modo raggiungiamo incolumi la stradina e il parcheggio.
Ci consoliamo con fiumi di birra e salamini. Verso le 14.00 le nuvole iniziano ad alzarsi a far intravedere i picchi.

Sembra proprio una beffa.
Lunedì sono mogio. I report sul Seng parlano di sole…ma anche di calotta in verglass. Mi consolo un pochino.

Purtroppo il lungo periodo di alta pressino sembra finito. L’anticiclone è compromesso e giusto perché ci avviciniamo alle ferie Pasquali e ponti di aprile/maggio, iniziano i trenini di perturbazioni. Sarà il carma?  Sarà un pesce d’aprile in ritardo? Con gli impegni della Sem da maggio restano poche cartucce…ma viste le previsioni temo non potrò nemmeno estrarre la pistola.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si chiama furcla misuaun e di solito si fa in discesa,in salita è ripido e smolla solo il pomeriggio se ci sono le condizioni... tieni conto che poi anche i 50m di discesa dall'altra parte sono delicati, e poi c'è una risalita ulteriore alla Fourcla tschierva... il morteratsch è bello dalla Tschierva con discesa sulla boval, passando dalla capanna e poi facendosi il canalone di fianco alla morena...
vabé tutta esperienza
ciao,
Ai@ce

Trimbax ha detto...

Si è visto che non c'eri ;-)