Secondo giorno ai Forni. A fatica ho
recuperato le forze dopo la mazzata di ieri. In realtà non sono così sicuro di
essermi ripreso ma la partenza ad un orario più umano e il ritmo meno
indiavolato aiutano.
Oggi più nuvoloso, per contro le sfumature del cielo s'
intensificano.
Sono felice d'esser qui con i
ragazzi, per alcuni è la prima volta,
per me la quinta, ma mai stanca essere in questo paradiso. Saliamo rapidi sul
buon rigelo. Supero due punti duri e faticosi, così mai metterò i rampant salendo
fluido e veloce. Incontriamo vari gruppi. Qui è certamente sovraffollato ma,
per fortuna, solo noi e altri 4 puntiamo alla nord della Cadini.
Questo secondo
gruppo si spacca in 2. Le ragazze smaniose di salire la nord mollano i
compagni e si agganciano al nostro treno, più rapido e deciso.
La parete è lì...dopo 1 ora sembra
d'essere arrivati e invece ancora 40 minuti di marcia ci separano dall'attacco.
Alla base la pendenza svanisce così come
la preoccupazione.
Le facili peste dei molti che ci hanno preceduto indicano la
via. Salire risulta molto facile almeno fino a metà parete. Da qui il vento ha
ricoperto le tracce e bisogna ribatterle. Ale farà un ottimo lavoro. Prende un
ritmo himalayano e non mollerà...so cosa vuol dire...solo ieri ho provato la
stessa cosa...infatti come me, uscito dalla parete, è esploso esausto.
Ringrazio per la traccia, oggi mi faceva comodo tenere i remi in barca.
Continuiamo per la facile cresta fino
alla cima. Purtroppo le solite nubi, oggi più grige e fitte, non ci permettono
di godere a pieno del panorama. Non resta che scendere prima che peggiori.
Da dove? La nord è crostosa e trita dai
passaggi precedenti. La normale comoda ma già sfruttata.
Però salendo avevo visto un passaggio
tra le balze direttamente sotto la cima. La neve è splendida e ne vale la pena.
Per superare una piccola divergenza mi offro di andare in avanscoperta ma
niente. Ci separiamo. Entro cauto sulla calotta ma la neve è via via
migliore...perfetta...quindi mollo i freni e me la godo tutta. C'è ancheun filo
di sole a rendere la discesa perfetta.
Peccato che sono troppo concentrato a
scendere e manco il ramo di sinistra, meno pendente e continuo. Mi porto nella
strettoia ma, ormai, non vedo
alternative. Arrivo su un piccolo salto di 1 metro al massimo. Ci sono rocce
fuori e poca neve. Salto? Potrei ma
sotto vedo degli speroni. Disarrampico? No si scivola troppo. Ok vada per la
cinghialata. Scivolo dentro la strettoia raschiando lo snow contro le rocce
mentre con le mani mi tiro su degli appigli. Passo con la tavola e mi lascio
andare...raschio ancora (meno male non ho saltato) ma sono fuori. Sotto il
perfetto conoide di polvere compressa è la giusta ricompensa alla mia
testardaggine. Arrivo alla base della nord ad aspettare i ragazzi. Mi godo il
sole. Mi godo la mia linea.
Il rientro è il solito fun park fatto di
toboga e salti naturali.
Siamo tutti abbastanza soddisfatti. Birra stesi al sole e 4 cazzate in allegria
la ciliegina sulla torta.
Gran gruppo, gran gita.
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