Sono passati 10
giorni dalla “bastonata” al Campo Tencia e ancora mi pesa la frustrazione per
aver sottovalutato la gita (nonostante numerosi avvertimenti) e non aver chiuso
la cima.
Avrei dovuto
mantenere il mio programmino e rispettare i tempi…adesso è tutto saltato e le
condizioni non sono il massimo.
Vabbè,
rimescoliamo le carte. A guardar bene si potrebbe fare il Sengchuppa in 2
giorni (giusto perché ho assimilato la lezione) dormendo al De Zen. Ovviamente
spendere una notte a 3000 per “solo” 600 metri il giorno dopo mi sembra un po’
sprecato, ma a guardar bene si potrebbe scendere sul versante ovest fino ad un
colletto a quota 3000. Di qui ripellare e scendere integralmente la est.
Il programma mi
piace. Inizio a organizzarmi. Bisognerà portare su un minimo di materiale visto
che il bivacco è giusto una scatola di sardine. Bisogna trovare le persone….ma
sono tutti impegnati con Sa2/Sba2.
Mi scateno
interpellando tutta la mia rete di conoscenze…e alla fine convinco Tex.
Sono contento di
aver organizzato…ma non passa nemmeno un
minuto che arrivano degli “ordini di scuderia”.
Questo w-end è
l’ultimo per me per partecipare come OS al corso Sba2 dove ci sono almeno due
ragazzi con la split. Inoltre mancando l’ultima gitona del 1 maggio questa
sarebbe anche l’ultima chance di stare con tutti i ragazzi. Mi spiace paccare
Tex dopo che l’ho tirato scemo per convincerlo, ma la scuola chiama ed io
rispondo.
Direzione Capanna
Boval. Il posto è tra i miei preferiti tanto che ho progetti per il 25 aprile.
Pensavo che
sabato si potesse salire il Palù per raggiungere la capanna dalla sua
bellissima discesa.
No. Sabato si
sale con molta calma dalla stazione del Morteratsch. Però noi OS siamo in
qualche modo indipendenti. Non possiamo vederci in capanna? No, sai com’è c’è
da ripassare i paranchi….
Vabbè…vita da
scuola. Ed i effetti ho finalmente capito il meccanismo della carrucola quindi
not bad.
Inoltre sabato è
proprio una brutta giornata con nuvole che chiudono le cime. Il Palù non si sarebbe
comunque fatto.
Arriviamo in
capanna appena prima che inizi a nevicare. La capanna ha una vista splendida ma
per il resto è un po’ un cesso. Il gestore è anche simpatico, ma gli aiuti sono
un po’ troppo svizzeri. Ad ogni modo fioccano le birre (che costano meno
dell’acqua) e il clima si scalda.
Diamo il
meglio/peggio di noi tanto da essere richiamati più volte dagli altri avventori
a mantenere i toni più bassi. Ad ogni modo grosse risate con gli amici più
cari.
Domenica. Sveglia
presto. Nevischia e nuvole basse. Puntiamo una cima vicina al Piz Morterasch
(metà dell’Sa2) ma la salita è in comune. Si passa tutti da una forcella che
solo Gianni conosce (in realtà ce l’avevo marcata sul gps). Ci ritroviamo su
pendio ripido in 3 classi (era presente un’altra scuola con la stessa idea)…70
persone a piedi, sci in spala, a fare un passo alla volta. La finestra di sole
tanto sperata è apparsa per poi richiudersi (Umberto non sarai mica tu a menare
gramo?)…insomma bloccati ni fila con nuvole e vento freddo. Top.
Raggiungiamo la
bocchetta. Dietro un pendio ripido e vierge. In prospettiva tutto nebbioso
poiché le nuvole s’incanalavano e non permettevano di vedere la cima. Ma la
visibilità era la medesima di dove eravamo noi, ne buona, ne pessima. Il gps
segnava precisamente che eravamo alla forcella Boval e sulla corretta via di
salita, ma i “boss” hanno discusso per almeno mezz’ora e non ho capito, da
lontano, se pensavano di aver sbagliato strada o meno. Ad ogni modo non c’erano
le condizioni per proseguire. Si scende. Stessa fila indiana infinita.
Sotto di me un
pendio ripido con 30 cm di farina. Lucone scendiamo con le tavole?...Magari…ma
non si vede una mazza e il pendio è esposto…e siamo con gli alunni. Right…
Finalmente
calziamo lo snow. 10 curve fighissime…poi duro. La neve non remollerà ma almeno
è liscia come un biliardo.
Ci buttiamo su
una via diretta che, onestamente, non saprei dire se ha pagato o meno. Non
abbiamo fatto il giro dalla Boval ma ci siamo incastrati in un bosco malefico e
sulla morena. In qualche modo raggiungiamo incolumi la stradina e il
parcheggio.
Ci consoliamo con
fiumi di birra e salamini. Verso le 14.00 le nuvole iniziano ad alzarsi a far
intravedere i picchi.
Sembra proprio
una beffa.
Lunedì sono
mogio. I report sul Seng parlano di sole…ma anche di calotta in verglass. Mi
consolo un pochino.
Purtroppo il
lungo periodo di alta pressino sembra finito. L’anticiclone è compromesso e
giusto perché ci avviciniamo alle ferie Pasquali e ponti di aprile/maggio,
iniziano i trenini di perturbazioni. Sarà il carma? Sarà un pesce d’aprile in ritardo? Con gli impegni della Sem da maggio restano poche cartucce…ma viste le previsioni
temo non potrò nemmeno estrarre la pistola.
2 commenti:
si chiama furcla misuaun e di solito si fa in discesa,in salita è ripido e smolla solo il pomeriggio se ci sono le condizioni... tieni conto che poi anche i 50m di discesa dall'altra parte sono delicati, e poi c'è una risalita ulteriore alla Fourcla tschierva... il morteratsch è bello dalla Tschierva con discesa sulla boval, passando dalla capanna e poi facendosi il canalone di fianco alla morena...
vabé tutta esperienza
ciao,
Ai@ce
Si è visto che non c'eri ;-)
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