Pochi giorni fa scrivevo: “ l’inverno non c’è stato, dove si chiede il rimborso?”…bene, è arrivato!
Per quasi una settimana siamo rimasti in balia del brutto tempo. In montagna s’è tradotto in metri e metri di neve. Della serie o troppa o troppo poca, adesso non sappiamo dove andare!!! Anche il vento c’ha messo del suo soffiando forte e creando molti accumuli. Insomma, trovare lo spot giusto diventa un rompicapo. Chiamo l’amico Fisio, famoso snowfinder, e mi sconsiglia il Rosa (tanto c’avevo già messo una croce sopra) e la svizzera. Oltretutto l’hanno abbandonato senza macchina e non può muoversi da Parma. Sono quasi tentato a desistere e limitarmi ad una sciata in pista a Madesimo con amici. Verifico meglio bollettini, condizioni e meteo…decido per il Corvatsch. Solo Marzio è con me. Potrebbe essere un Big Day, quindi mi gioco il jolly: se powder dev’essere allora sarò con la Selecta 175 a coda di rondine (vera perché quello spoiler del cavolo l’ho segato via!!!).
All’arrivo la situazione non è delle migliori. Le nuvole basse fanno filtrare poca luce. Inoltre la parte bassa è già tracciata. Poco importa, al parcheggio siamo in pochissimi e ci sono 30 cm di neve asciutta e leggera. In alto il vento tira ancora forte. Ci sarà da stare in campana. Partiamo in zona Furchellas dove la visibilità è migliore e non c’è nessuno. Ci sono evidenti segni del vento da est, quindi mentalmente mi segno una campanella d’allarme su tutte l’esposizioni a ovest anche dei semplici dossetti. Di fatto troveremo diversi accumuli ma, per fortuna, morbidi e poco pronunciati…ma il pericolo è evidente.
Dopo un primo riscaldamento sotto la seggiovia ci buttiamo nella valletta intonsa.
All’ingresso sul piano Marzio apre una bella crepa, segno che il pendio è carico e instabile.
Gli dico di stare tutto a sinistra dove la neve non sarà così bella ma almeno sicura. Parto anch’io a sinistra, ma la neve non è così crostosa come immaginavo ma leggermente pressata dal vento e sciabilissima.
Usciti ci buttiamo sugli ampi pendii verso la seggiovia. Ci sono ancora ampi spazi. Qui c’è un filo di crosta in più ma la mia 175 cm galleggia erompe tutto come un treno merci.
Le nuvole iniziano e a diradarsi. Ci portiamo nel cuore del Corvatsch passando dalla valletta a lato dello skilift. All’improvviso i ricordi riaffiorano e mi ritrovo a tirar curve sulla stessa pillow line: spettacolo!!!
La funivia alta è chiusa. Troppi accumuli e troppo vento. Sentiamo gli scoppi delle bonifiche. Peccato ma la neve qui è ottima e c’è ancora molto da fare. Ci teniamo a sinistra della seggiovia e poi dentro i canalini che portano in basso. In realtà questa era una zona che volevo evitare.
Ci spostiamo un po’ troppo al bordo e ci ritroviamo costretti all’ingresso di un bel pendio vergine. Intorno vediamo scendere da molte persone. Onestamente avrei dovuto risalire e andar via ma, a volte, ci si fa prendere dall’entusiasmo. So già che bisognerà scendere con tutte le precauzioni del caso, uno per volta e il più a sinistra possibile. Parto facendo apposta una curva a uscire verso sinistra e, in effetti, parte un lastroncino di pochi cm che bonifica il canalino. A questo punto riparto deciso, tenendomi sopra lo strato di scorrimento costituito, comunque, da neve farinosa.
Ripensando alla discesa è stata una linea stupenda, ma abbiamo superato un po’ il limite.
La giornata si apre. Non una nuvola in cielo. Ci portiamo verso lo snowpark ma lo ignoriamo bellamente perché a destra c’è uno snowpark naturale con un bel gradone di un paio di metri.
Bisogna saltare! Parto per primo. Arrivo con la giusta velocità puntando non proprio al centro (un po’ me la faccio sotto). Arrivando da sopra sembra bello alto, stacco….volo…atterro morbido…la tensione si scioglie in un urlo di gioia!!!
Proseguo veloce, bisogna tornare a rifarlo!!!!
Sono le 14.00. Basta saltare (in realtà per come è fatto il Corvatsch ad ogni passo c’è un salto più o meno alto da fare). Ci portiamo verso la macchina. Ancora belle discese, ancora ampi spazi da tracciare. In basso la neve s’è fatta pesante e collosa ma comunque divertente.
Arriviamo al parcheggio esausti e felici. Ci sono 5 C°, peccato che scesi dal Maloja ne troviamo 18 C°!!!
Epic day, ci voleva!!!!
N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.
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