lunedì 14 marzo 2011

Uscita didattica – Pizzo Scalotta

Visto che il w-end non prometteva nulla di buono con perturbazione in arrivo da sud ho provato a valicare le alpi e sperare nella loro protezione in Svizzera. Mi sono ricordato della lezione di meteo quando parla del Fohn….da un lato il brutto tempo, dall’altro il sole e il vento secco e caldo. Ho provato a verificare con mano!
Marzio s’aggrega alla gitarella ardente di provare il nuovo acquisto. Con gran colpo di fortuna (un buco di cu…bestiale direi) ha trovato in un negozietto del Tonale una Jones Solution 164 + Spark Blaze + pelli a 1000 euroz….bene, ora è il momento di “muovere le gambine”.
Partiamo alla volta di St. Moritz dove ho preparato 4 gite diverse con l’idea di verificare sul campo quale fosse la migliore. Arrivati al Maloja mi rendo subito conto che la prima è da scartare. Siamo avvolti dalle nuvole e nevischia. No problem, punto allo Julierpass sperando che la situazione migliori. Arrivati sul passo peggio che andar di notte: si vedeva nitidamente solo la strada, ma le montagne ai nostri lati sparivano dopo un centinaio di metri dentro delle nuvole bianche.

Arriviamo all’attacco del Lagrev dove tre sci alpinisti partono per la gita. Ben presto saranno avvolti nelle nuvole. In queste condizioni senza un riferimento e in un posto che non conosco non esco nemmeno dalla macchina! I sorrisi si spengono….se continua così giro l’auto e punto casa!!!
Ultima chance…scendiamo a Bivio, lì, nella peggiore delle ipotesi, possiamo risalire in parte alle piste giusto per fare la gamba e per insegnare a Marzio come si sale con le pelli!!!
Ma appena puntiamo la discesa, incredibilmente, si apre il cielo e vediamo il sole!!!!
Davanti a noi la conca del Piz Scalotta. L’umore s’impenna. Parcheggiamo a Bivio e ci prepariamo alla risalita.
Il primo pezzo è a lato della pista su dolci pendii.

Partiamo con un bel passo pattinato e Marzio subito gode, si lancia in proclami del tipo “Split for ever”, “fanculo le ciaspole”, ecc….ma io che conosco i miei polli aspetto la prima salita vera su neve dura…ed ecco che la split, per chi è alle prime armi, mostra i suoi “limiti”: la pelle non tiene come la ciaspola e appena ti sbilanci in avanti sei sdraiato per terra a pelle d’orso!!! Mi ricordo la mia prima uscita…quante volte mi sono sdraiato!!! In qualche modo superiamo quel primo dosso. Marzio prende confidenza anche se il sorriso è meno splendente.

Arriviamo alla salita vera. La neve è pessima. Dura e rotta con mille tracce. Anch’io faccio fatica (ormai provo a montare i coltelli il più tardi possibile). Marzio si blocca. Non c’è verso di risalire!!! “Marzio monta i rampant”….”eh, non li ho mica presi!!!!”
Vabbè…monto i miei e ci scambiamo le tavole. Finalmente ho l’occasione di provare la Jones!!!
Peccato che i suoi Blaze siano piccolissimi, ho la punta che esce talmente tanto da bloccare la tavola. Inoltre queste pelli custom made della Skitrab proprio non tengono. Nulla a che vedere con le mie Black Diamond. Appena ti sbilanci partono. Effettivamente non è così banale salire. Facciamo altri 100 metri ma la situazione è insostenibile. Ad ogni modo mi rendo conto di come la base larga dei blaze spinga bene sulla lamina consentendo una gran tenuta. Inoltre il peso ridicolo se confrontato con il mio accrocchio. Il perno superlativo e comodissimo. Non ultimo l’assetto da discesa molto pulito, non fa sembrare nemmeno una split!!! Diciamo che m’è venuta una bella scimmia!!!

Arrivati ad un pianoro provo un’altra soluzione…riprendo la mia tavola con le mie pelli ma con i suoi attacchi mentre lui può salire con i miei coltelli. In questo modo risolviamo la situazione e possiamo progredire con passo più spedito. Peccato che progredire “solo” con le pelli quando monterei volentieri i rampant è una fatica fisica e psicologica immane. Ogni tanto pattino. Spesso devo puntare la racchetta per bloccare lo sci a valle. La tensione di cadere e scivolare è forte. Per fortuna è una salita mai pericolosa però l’idea di andar giù non è mai piacevole.
Siamo in vista dello Scalotta ma il tempo peggiora un po’. Inoltre il ritardo accumulato all’inizio ci vincola a sbrigarci. Decido di puntare al vicino Piz Suparè che mostra una bella conca crostosa ma vergine. Saliamo ancora un po’ ma alla fine sono esausto. Sono quasi le 14.00. Decido di scendere.

Configurate le tavole Marzio parte abbastanza timoroso. La neve fa veramente schifo. Faccio un traverso che passa in mezzo alle rocce e mi porto a metà della conca del Suparè. Dove la neve è corrugata si riesce a sciare decentemente. Inizio a fare belle curve quando la punta mi viene tirata sotto da un nano della neve e in un secondo mi ritrovo a ruzzolare…bisogna scendere più controllati.

Seconda parte della discesa, meno ripida ma altrettanto dura e crostosa. Marzio prende confidenza e scende fluido. La Jones gira bene mentre la Venture fa più fatica. In effetti la Storm è più per la fresca e meno all mountain. Sarei curioso di mettere a confronto la Zephyr. Ma confrontare le tavole a vista non è molto probante.

Arrivati a metà della Val Gronda il miracolo: 20 cm di neve fresca non rimaneggiata dal vento o dal sole. Mi torna il sorriso e la mia Venture gira che è una meraviglia a suo agio nel terreno di caccia ideale!

Le velocità aumentano e tra un paio di curve e qualche saltino in un attimo siamo in fondo in località Stalveder. 1150 metri in salita e 1200 in discesa. Aspettiamo il postale e ci coccoliamo le nostre tavoline. Una gita da replicare con condizioni migliori e attrezzatura adeguata. Ad ogni modo c’è uno splitter in più!

N:B: PER AFFRONTARE UN FUORIPISTA IN SICUREZZA (ANCHE QUELLO PIU’ BANALE VICINO ALLE PISTE) E’ NECESSATIO AVERE ARVA (ACCESO IN TRASMISSIONE) PALA E SONDA. NON IMPROVVISATEVI SE NON AVETE ESPERIENZA DELLA ZONA O DELLA NEVE. CHIEDETE A PERSONE COMPETENTI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI DEGLI ITINERARI E DELLE ZONE PERICOLOSE CHE SOLO QUELLI DEL POSTO CONOSCONO. FONDAMENTALE PER GARANTIRVI LA MASSIMA SICUREZZA E’ PIANIFICARE A CASA PER TEMPO IL FUORIPISTA CHE VOLETE INTRAPRENDERE, MA NON FERMATEVI AL SOLO BOLLETTINO: BISOGNA SEMPRE VERIFICARE SUL POSTO OSSERVANDO ATTENTAMENTE LE CONDIZIONI DELL’ITINERARIO E DECIDERE, ANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO, DI RINUNCIARE SE NON SI E’ SICURI O TROPPO RISCHIOSO.

1 commento:

Unknown ha detto...

ottimo mirco! come sempre un bel racconto :-)
avevo visto marzio venerdì sera con un sorriso interessato quando rifiutava la birretta in compagnia dopo la cena heheheh ma non ricordavo il suo acquisto splittarolo :-)